Corre voce che il Direttorio che guida la Fai (formato dal Commissario e da 20 Regionali 20) avrebbe fissato la data del congresso straordinario per l’elezione del Consiglio nazionale e della Segreteria per i giorni 13 e 14 aprile 2016; e che il cosiddetto percorso congressuale escluderebbe le assemblee di base.
Le notizie – se confermate – contrasterebbero decisamente con le tesi confederali che “delineano il profilo di un nuovo modello sindacale che mette al centro il socio” (scoperta a dir poco sorprendente), ma sarebbero perfettamente coerenti con la pratica di una segreteria confederale che ha commissariato la Fai per un voto dei soci contrario ai suoi desideri.
Giova ricordare che lo Statuto della Fai attribuisce ai soci (art. 5) il “diritto di partecipare all’elaborazione delle linee di politica sindacale e contrattuale e di eleggere i delegati alle istanze congressuali”. Visto come si rispetta la partecipazione quando i soci manifestano la loro volontà in una votazione congressuale, c’è da aspettarsi di tutto circa l’elezione dei delegati al congresso straordinario del prossimo aprile.
Ci permettiamo tuttavia di consigliare al Direttorio di non cercare espedienti per aggirare una norma fondamentale dello Statuto, che assai prima delle tesi organizzative ha messo il socio alla base del sindacato. Si tratterebbe di una grave violazione dello Statuto e degli stessi principi ispiratori della Cisl. Grave e come tale sanzionabile, se vogliamo salvare la democrazia partecipata nel nostro sindacato.