Il quoziente familiare

In vista dell’assemblea che dovrà varare definitivamente il nuovo regolamento per ripristinare pienamente trasparenza e legalità interna nella Cisl (magari scrivendo le regole in modo da far risultare nella legalità chi si era spinto un pochino fuori), ci permettiamo una piccola, ma significativa, proposta di modifica: che chiameremo “quoziente familiare”.

Poniamo il caso, ad esempio, che un alto dirigente abbia un reddito che supera i limiti previsti, ma ha anche una moglie, un figlio/a (eventualmente con fidanzata/o) e qualche altro parente con un rapporto di lavoro presso una strutura orizzontale o verticale della Cisl o qualcuno dei suoi enti collegati e connessi (Caf, Inas, Ial, fondi sanitari, enti bilaterali e ogni altra situazione analoga).

Siccome la Cisl è sempre stata sensibile alle politiche per la famiglia, non ci sembra giusto che ora metta sullo stesso piano chi tiene famiglia e chi invece deve badare solo a sé stesso.

In questo caso, ai fini del rispetto del tetto di reddito, che da ora in poi sarà applicato rigorosamente (quanto al passato, tarallucci e vino per tutti!), bisognerebbe permettere di fare la media con i redditi dei suoi cari ai quali ha trovato lavoro. In questo modo, si raggiungono due obiettivi: si incentiva questa forma di politiche per l’occupazione, e si agevola il facile rispetto delle nuove regole così che nessun giornalista screanzato inseguirà più la signora segretario generale, importunandola con queste fastidiose domande.

Certo, anche il “quoziente familiare” avrebbe i suoi difetti. Ad esempio non permetterebbe di considerare gli amici, o magari qualche cara amica, che pure possono aver trovato collocazione grazie all’impegno di qualcuno in alto. Né si potrebbero inserire quanti, invece che nella Cisl e nei suoi derivati, magari hanno trovato impiego presso qualche imprenditore conosciuto in occasione di qualche trattativa sindacale.

Anche queste sono politiche per l’occupazione, ma si tratta di situazioni non facilmente registrabili o certificabili.

Intanto cominciamo dai familiari, una riforma che, a occhio e croce, potrebbe essere imitata anche da altre organizzazioni sindacali; su amici ed amiche, vedremo alla prossima riforma che prometterà rigore e trasparenza. Sempre a partire dalla prossima volta (un po’ come quelli che si mettono tutti i giorni a dieta, sempre a cominciare da domani).

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