Scandola scrive ancora

Dal suo rifugio di Verona, l’espulso Scandola continua a mandare le sue lettere alle strutture della Cisl. E ad incalzare la dirigenza sul terreno della chiarezza da fare sul tema dei compensi. Un tema sul quale, afferma, continua a ricevere segnalazioni da varie parti d’Italia, qualche volta anonime e qualche volta no.

Per questo, nella sua nuova lettera che potete leggere da questo link, torna a porre il problema a chi ha la rappresentanza dell’intera confederazione, invitando Anna Maria Furlan a pubblicare le dichiarazioni sui suoi redditi degli ultimi anni. Questo perché, aggiungiamo noi, da una parte le nuove regole sulla trasparenza annunciate con enfasi valgono solo per il futuro, e quindi non servono a far chiarezza sul recente passato, come invece è necessario fare senza scaricare tutto su Bonanni; e perché sarebbe bene fugare il sospetto che la frettolosa espulsione del combattivo pensionato veronese fosse dovuta al fatto che, in questo modo, i probiviri hanno evitato di dover prendere in esame le sue segnalazioni che riguardavano anche il segretario generale.

Con questo invito alla Furlan, esteso alla squadra della segreteria confederale, e che riguarda i compensi “percepiti dalla Cisl e sommati a quelli provenienti dal Suo ruolo”, Scandola rinnova anche la sua proposta di affidare la Cisl ad un “gruppo dirigente di scopo”, che garantisca il rispetto delle regole e dei principi dell’etica, e che possa “intraprendere azioni di recupero del maltolto”.

A questo scopo, Scandola si rivolge non tanto alla segreteria, che ormai ha alzato un “muro di gomma” a propria difesa, quanto a chi fa parte degli organi dirigenti della Cisl, esecutivo e consiglio generale, ricordando loro che “non sono e non possono rimanere degli spettatori”.

La proposta è in campo, ora si tratta di vedere se troverà chi la vorrà portare avanti.

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