E’ partita oggi una mail indirizzata alla segreteria confederale, al collegio confederale dei probiviri e, per conoscenza, ai probiviri del Veneto, con le centoventicinque adesioni raccolte dal sito www.sindacalmente.org che ha lanciato l’iniziativa di una raccolta di firme fra gli iscritti alla Cisl per chiedere la nulità dell’espulsione di Fausto Scandola.
Si tratta di un’iniziativa distinta ma collegata rispetto a quella lanciata su internet e che ha raccolto finora quasi diecimila adesioni. Questa volta, infatti, si tratta di un’iniziativa più precisa e impegnativa, riservata ad iscritti alla Cisl che, dopo aver preso visione dei documenti della vicenda, hanno sottoscritto una dichiarazione in tre punti in cui, oltre a sostenere la tesi della nullità della decisione, lamentano l’esistenza di “comportamenti e compensi in vertici della Cisl e Enti” che “risultano incompatibili sia verso gli iscritti che si rappresentano, sia verso l’etica sindacale della Cisl”, e sottolineano che Scandola, invece di essere espulso, andava ringraziato per l’impulso dato al superamento di questa situazione.
Di fronte a questa iniziativa, ci permettiamo di sconsigliare al segretario generale di replicare la rispostina precotta (“la Cisl ha più di quattro milioni di iscritti“) data a chi gli chiedeva cosa avrebbe fatto di fronte alle migliaia di adesioni alla campagna on line. Un po’ per educazione verso centoventicinque iscritti, un po’ perché qualcuno potrebbe farle presente che, a questo punto, sarebbe necessario chiedere ai quattro milioni un parere esplicito, invece di interpretarne il naturale silenzio come consenso a priori verso la segreteria.
Perché se si facesse un sondaggio fra i quattro milioni, siamo certi che Scandola sarebbe più popolare di diversi componenti della segreteria confederale. E che l’orientamento dei diecimila della petizione on line e dei centoventiconque aderenti all’iniziativa di sindacalmente.org sarebbe ben più rappresentativo di quello degli otto che hanno ordinato di espellere Scandola e dei cinque che hanno prontamente, e anche un po’ servilmente, eseguito l’ordine.
