Dopo averci abituato a parlare su tutto, importante o meno che fosse, il comissario “grande comunicatore” si è preso una pausa. Durante le ferie il sito della Fai ha riportato solo due comunicati di evidente urgenza, uno sull’alluvione in Calabria ed uno sul decreto per l’attivazione della cassa integrazione in deroga 2015 nel settore della pesca.
Ora, il silenzio sul caso Scandola, possiamo arrivare a capirlo. Nel senso che il commissario, essendo uno degli otto che si è coperto di vergogna pretendendone l’espulsione immediata ed in spregio delle garanzie di difesa, ha interesse a cercare di far cadere l’oblio sulla vicenda. Non ci è riuscito e non ci riuscirà, ma comprendiamo il fatto che ci possa tentare.
Ma che mentre i giornali sono pieni di notizie che riguardano il lavoro dei braccianti in Puglia, con aspetti di assoluta drammaticità, la Fai tutta stia in assoluto silenzio (perché se non parla il commissario tacciono tutti), questo è incomprensibile.
Intanto, mentre il ministro Martina (con il quale siamo fermi al selfie del commissario, che magari gli avrà chiesto anche l’autografo…) fa annunci importanti, nel sistema dell’informazione, l’unica voce sindacale è quella della Flai-Cgil; alla quale bisognerebbe forse chiedere se la strategia di puntare sulla legge (ricordate gli annunci “finalmente il caporalato è reato penale…”) si è rivelata efficace quanto avevano immaginato.
Una volta la Fisba aveva una linea sul mercato del lavoro agricolo; e la Fai l’ha avuto ancora fino a qualche anno fa. Ora non ha neanche la voce per dire qualcosa.
E i sindacalisti della Fai di Puglia, una regione un tempo importante per la nostra Federazione, sono tutti in ferie?