“Il nostro principale obiettivo è ottenere quanto prima il reintegro del signor Scandola nel sindacato”. Lo dice l’avvocato Lorenzo Cantone, dello studio Menichetti di Verona, secondo quanto riporta il Corriere di Verona. La causa partirà a settembre, davanti al Tribunale della città veneta. Non è esclusa la richiesta di risarcimento del danno, di cui si annuncia la devoluzione agli iscritti al sindacato.
Quindi Scandola ha dato seguito all’annuncio di voler portare la vicenda della sua espulsione di fronte al giudice. E ha fatto bene. Anche perché, contrariamente a quanto hanno detto e scritto molti (compreso l’ottimo Marco Bentivogli intervistato da Repubblica, secondo il quale dopo l’espulsione Scandola “avrà la possibilità di ricorrere in appello”), la possibilità di appello interno gli è stata negata.E non per caso.
La Cisl-Probiviri, giudice d’appello, ha infatti usato surrettiziamente il potere di adottare provvedimenti provvisori in via d’urgenza per ordinare l’espulsione immediata. Quindi Scandola non aveva alcuna possibilità di “ricorrere in appello”, cioè andare davanti ad un giudice superiore (che non c’è nella Cisl), ma aveva solo quella di reclamare, entro Ferragosto, davanti allo stesso collegio che lo ha espulso, chiedendo la revoca del provvedimento.
Ma che senso avrebbe tornare davanti ad un collegio che si è dimostrato prevenuto ed acquiescente ai desiderata della controparte? Per farsi prendere in giro un’altra volta? Un collegio che, se revocasse l’espulsione, dovrebbe poi esaminare i ricorsi di Scandola (ora decaduti con l’espulsione) contro la Furlan e altri?
Certo, c’è un po’ di ironia nel fatto che la Cisl, l’organizzazione sindacale più convinta sostenitrice dell’autonomia sindacale, debba risolvere sempre più spesso le proprie vicende interne nelle aule dei Tribunali. E che questo accada per responsabilità di chi, la Cisl-Probiviri, doveva servire appunto ad amministrare in modo soddisfacente la giustizia interna, ponendosi al di sopra di ogni sospetto di parzialità.
Ma ormai, come si dice, il dentifricio è uscito dal tubetto, e metterlo dentro non è più possibile. Almeno finché la Cisl non tornerà ad essere la Cisl e smetterà di essere gestita come una caserma.
Ma Bentivogli, ci è, o ci fa? Avrebbe dovuto capirlo da solo che ‘ricorrere ai Probiviri’ è un controsenso e non serve a niente…senz’altro non all’ottimo Scandola.
Bentivogli avrebbe anche dichiarato “non starei in un’organizzazione che espelle chi denuncia irregolarità” ed aggiunge che l’errore di Scandola sarebbe stato quello di uscire sulla stampa anziché effettuare il percorso della magistratura interna, dimostrando di non conoscere che è proprio ciò che Scandola ha fatto fin dall’inizio sempre in via riservata. Se poi egli abbia usato o meno toni lessicalmente poco consoni e rispettosi del segretario generale questa è un’altra storia rispetto alle gravi problematiche poste all’attenzione della CISL che si sarebbero dovute affrontare separatamente rispetto al reato di “villania” o lesa maestà, reato per il quale lo Scandola è stato condannato con richiamo scritto dal Collegio Probiviri veneto.
Se la magistratura interna avesse un senso e rispettasse la trasparenza e applicasse la giustizia autonomamente dagli indirizzi politici Della CISL ….forse avrebbe avuto un senso !
I Probiviri emettono Lodi in base a quanto viene suggerito dai capi della casta !