La nomina a a sottosegretario di Luigi Sbarra ha provocato reazioni diverse da parte di alcuni ex segretari generali della Cisl. Vediamo tre esempi.
Decisamente negativo, è il giudizio della senatrice Anna Maria Furlan: “L’avevo scelto per la successione, ma adesso mi ha delusa”, è il titolo dell’intervista sulla Repubblica. Tuttavia, la signora Anna Maria è convinta che si tratti solo di “una scelta personale”, in cui la Cisl non c’entra (altrimenti sarebbe come ammettere che lei non rappresenta più nulla).
Un giudizio molto più favorevole è espresso, invece, da Anna Maria Furlan sul Foglio: “Luigi Sbarra è una persona che conosco da tanti anni e con cui ho lavorato tanto assieme. Gli faccio tanti auguri di buon lavoro”, dichiara al giornalista Luca Roberto. Certo, questo suo amico entra in un governo rispetto al quale lei si dice molto lontana su scelte come il decreto sicurezza o l’uso dei fondi del Pnrr per il sud. “Ecco perché credo che Sbarra avrà un bel da fare”, commenta benevola verso la fatica che dovrà fare l’amico e collega al quale riconosce comunque “le competenze per occuparsi del Mezzogiorno”.
Una posizione intermedia fra i due estremi è quella espressa da Anna Maria Furlan al giornale online Huffungton post, che titola così: “Sbarra a destra. Gli ex Cisl divisi: Bonanni sì, Furlan nì” (oltre al no di Pezzotta). All’ex collega, scrive il giornalista Alfonso Raimo, Furlan fa gli auguri di cuore. “Ma io resto profondamente radicata all’opposizione al governo delle destre ogni giorno di più. Non sarà facile lavorare bene lì dentro”.
Dite che sono troppe tre posizioni diverse per una persona sola? Ma no, sicuramente i giornalisti hanno capito male! E poi c’è un indizio che ci dice che la signora è ancora lei: quando assicura che resterà “fortemente ancorata sui banchi dell’opposizione”.
Di questo siamo sicuri. Del resto il restare “ancorati” alla poltrona è una caratteristica che condivide con il suo amico ora dall’altra parte della barricata.
E quando si condivide questa filosofia di vita, le differenze politiche non sono la cosa più importante. Magari, a seconda di come andranno le cose, uno potrà sempre dare una mano all’altro (o altra che sia).
Grazia La Terza per il9marzo.it
ancora dopo 5 anni, appena vedono marcolino in tv gli uffici stampa cisl chiamano le redazioni. Idem per giornali, convegni, eccetera.
https://youtube.com/watch?v=siMb5QpWcro&feature=shared