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  1. Epifania di un baccanale ostentato senza vergogna. Dall’alto del netto mensile pagato dall’Inps ad ognuno dei partecipanti, si pensa di discettare sul futuro del sindacato alla faccia di chi ogni giorno lo fa davvero. Orrore

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    1. Giovanni Graziani · Edit

      Avendo pagato io il conto con la mia carta di credito (e potendo esibire la relativa documentazione se del caso) , posso smentire due delle simpatiche affermazioni del simpaticissimo commentatore/della simpacissima commentatrice.
      In primo luogo sono ancora attivo, quindi l’Inps non c’entra niente in ogni caso.
      In secondo luogo i soldi non vengono dal mio (per cospicuo che sia) stipendio, ma dai soldi scuciti dalla Cisl che ha perso la causa intentata con arroganza contro di me per colpire l’intero blog. L’occasione conviviale (di ottimo qualità e di simpatica compagnia) non è stata la prima e non sarà l’ultima, ché prima di aver speso tutto in pranzi e cene fra amici ce ne vorrà ancora.
      Quanto al futuro della Cisl, speriamo che ce ne sia uno un po’ migliore del poco glorioso presente.

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    2. Mi era sfuggito questo greve commento. Chi fa sindacato attivo nel territorio è sempre da ammirare, ma io che ho fatto sindacato attivo per tanti anni e che tutt’ora pago la quota della Fnp, mi preoccupo del fatto che la CISL sta moltiplicando le Fondazioni, ultima quella intitolata al grande segretario Marini con presidenza di Sbarra. Se non ho letto male la normativa per fare una Fondazione ci vuole un fondo di dotazione di 100 Mila euro più i soldi per il funzionamento. Indovinate chi ha messo i soldi? Forse la Fnp, forse la CISL in ogni caso sempre con il soldi degli iscritti che si dovrebbero dare a chi copre la prima linea per dare risposte e servizi a lavoratori e pensionati. Ma di questo non si parla.

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  2. Per un grave errore dell’amministrazione del blog, del quale chiediamo scusa a chi ci legge, avevamo ammesso dei commenti a questo post di chi, invece di intervenire sul tema proposto, abusa della nostra ospitalità per continuare la guerra interna alla Fim su Marco Bentivogli a distanza di anni. Polemiche personalistiche e prive di rilevanza, chiunque sia ad avere ragione e alle quali abbiamo quindi deciso di non dare più spazio. E lo diciamo a tutte e tutti, non solo a chi sparge maldicenze gratuite.
    Di conseguenza abbiamo rimosso i commenti, e chiediamo nuovamente scusa per l’errore commesso.
    Chi vuol litigare ancora sul tema si faccia il suo blog, e noi non lo leggeremo.

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    1. Mentre quelli su altre persone li ammettete, quello sul reddito della Furlan che qui accettate che in modo dispregiativo sia chiamata la nonna va bene, (…).
      Capite perché nel dibattito Cisl eravate interessanti e adesso irrilevanti ?
      Buona continuazione

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      1. Ti rispondiamo per l’ultima volta, dopo aver censurato la parte del commento che non rispetta la regola di cui sopra.
        “Nonna” si definì da sola Anna Maria Furlan nel lasciare la segreteria generale dicendo che da quel momento quello sarebbe stato il suo unico compito. Siccome non era vero, come quasi tutto qello che esce da quella bocca, chiamarla “nonna” è ricordarlo ed esprimere così il diritto di critica sindacale nei suoi confronti (c’è una sentenza del Tribunale di Roma, cui aveva fatto ricorso proprio la nonna, che ci riconsoce questo diritto. Se non te lo ricordi segnatelo).
        Quanto all’essere irrilevanti, sono dieci anni che ce lo dite. E quindi vi autoconfutate.
        E mo’ basta!

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  3. la nonna era stata nominata nel listino bloccato per il pd e ha cambiato casacca. i sindacalisti devono portare l’esempio in politica.
    in 3 anni il parlamento ricorda solo le sigarette che ha fumato negli uffici dove era vietato.

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  4. Nulla di nuovo, siete sempre stati dirigenti più capaci al tavolo del ristorante (a partire da quello del Fogolar a via Tevere) che a quello delle trattative

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    1. Se devi spargere maldicenze, fallo almeno rispettando la lingua friulana (e sottolineiamo “lingua): il locale si chiamava “Al Fogher”, ed ha chiuso molto prima che la Fai venisse illegittimamente commissariata. Ma di solito si andava alla (peraltro ottima) tavola calda di via Isonzo.
      Oggi non sappiamo dove vadano a mangiare quelli che hanno le carte di credito a via Tevere. Ma dubitiamo che saltino tutti il pasto. Al massimo lo fanno saltare agli altri.
      Quanto ai tavoli di trattative, vi sconsigliamo troppi paragoni…

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    2. Giovanni Graziani · Edit

      Questo commento non mi tocca, perché non essendo mai stato dirigente sindacale non ho mai preso parte a tavoli di trattative.
      Però al Foghér qualche volta ci sono stato (ottimo, ma un po’ troppo pesante), e non ho pagato io. Mentre a Lido di Camaiore (eccellente, e per niente pesante) ho pagato io, ma con i soldi scuciti a Sbarra e alla Furlan che li volevano scucire a me.
      E allora i commenti rosiconi come questo aumentano la goduria… mi sa che presto dovrò organizzare un’altra mangiata toscana a spese vostre!

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