Il valore di essere ex

Ha suscitato attenzione nei giornali il documento che critica la linea di Sbarra non tanto sullo sciopero generale, ma proprio sul modo di fare rappresentanza sindacale a partire dall’idea di collaborazione sociale. Un’idea che è sbagliata in quanto “a priori”, così come è sbagliata l’idea di chi pensa “a priori” che la rappresentanza sindacale si faccia soprattutto con gli scioperi generali (ma almeno questa seconda conserva una certa distanza rispetto a chi rappresenta altri interessi).

La risposta arrivata in via informale da Via Po è che “si tratta tutti di ex”. Una risposta che è vera ed è falsa.

La falsità sta nel fatto che si tratta comunque di aderenti alla Cisl (anche se non sempre la Fnp consegna la tessera che lo attesta, come testimoniato da Gianni Italia…).

La verità sta nel fatto che si tratta di persone che non hanno più alcuna posizione da difendere dentro all’organizzazione, né una retribuzione di cui poter essere privati in caso di dissenso (non è un’iperbole, per chi conosce il modo di fare di Sbarra che questo blog ha raccontato più volte e una sentenza del Tribunale di Roma ha confermato).

Ecco perché la voce degli ex è importante: perché è una voce libera.

Quella degli “attuali” non lo è. Altrimenti non potrebbe succedere che il 100 per cento delle decisioni da anni sono prese tutte all’unanimità.

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11 Commenti - Scrivi un commento

  1. Quando la risposta alle critiche da parte di chi dovrebbe dare risposte, e cioè l’attuale vertice CISL, si limita a sottolineare il fatto che chi critica non rappresenta la CISL senza entrare nel merito delle critiche, si evidenzia la difficoltà che attraversa l’attuale gruppo dirigente a livello di pensiero, strategia e azione, limitandosi a chiudersi nel proprio fortino dove non esiste dissenso.
    Davvero triste e penoso. Una cisl piccola piccola. Purtroppo questo atteggiamento scende dal vertice ai delegati, ormai tutti omologati sulla stessa linea che è inesistente.

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  2. Sbarra non doveva risolvere tutti i problemi dei lavoratori con la raccolta firme per la democrazia partecipativa? A parte il fatto che non servirebbe a nulla, che fine ha fatto? Non ne parlano più in via Po?

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  3. Tanti iscritti cislini hanno scioperato non perché condividono la CGIL e tantomeno la UIL, nemmeno contro il governo hanno scioperato. Hanno scioperato contro un ectoplasma , la CISL che non si fa vedere più da anni in azienda, da quando sono stati eletti i due ultimi segretari generali. Una vergogna

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  4. Lotta all'illegalità · Edit

    Si siamo ex ma di razza, sappiamo scrivere ed esprimere idee.
    Non siamo servi pagati da dirigenti.
    Viva la Cisl che ha fatto la storia.

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  5. In tutti gli scandali (troppi) che hanno riguardato la Cisl. lo schema é sempre quello: mai rispondere nel merito, andare a caccia di chi ha parlato o fatto la soffiata.
    É uno schema di cui sono i titolari perché dopo aver fatto la soffiata su Bonanni hanno censurato o buttato fuori tutti quelli che la hanno fatta su di loro.

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  6. Sono sicuramente critico con la segreteria Sbarra e con il tipo di dirigenti che stanno crescendo in questa gestione, ma trovo il documento sbagliato.
    Non ho trovato traccia di discussione sulla posizione “a priori” della CGIL e della UIL, perchè è evidente che anche questa è una scelta politica che poco a che vedere con gli interessi dei lavoratori.
    D’altra parte non solo è evidente che la CGIL ha ripreso il suo ruolo di cinghia di trasmissione, ma che in fondo il PD è troppo impegnato a difendere la minoranza LGBTQERSFGIHNBDPSO… e gli immigrati, soprattutto se irregolari (…), ed ha appaltato alla CGIL il parlare alla “classe operaia”.
    Non criticare entrambe le posizioni ma limitarsi a mettere in discussione la CISL, poi qualcuno di voi, molto più bravi di me, mi ricorderà quale segretario del passato ha fatto quel si chiede a Sbarra in occasione del confronto su una finanziaria, dicevo criticare solo la posizione CISL ha come effetto pratico mettere in difficoltà quei delegati sul posto di lavoro a cui si vorrebbe dar voce, che sono la parte ancora “buona” e vera della CISL.
    Poi, sia chiaro, anche “che muoia Sansone con tutti i filistei” può essere un metodo di lotta politica, ma allora questo è il senso del documento e non certo la sbandierata idea di incrementare la discussione democratica dentro la CISL.

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    1. Leggendo il documento non c’è traccia di muoia Sansone con tutti i Filistei, semmai c’è proprio scritto il contrario, c’è scritto di ridare un’anima agli iscritti perché sono loro la CISL. Invece questa classe dirigente non li coinvolge, non li interpella, non li ascolta, nemmeno nei congressi che sono fatti a porte chiuse. Il corto circuito che si è creato tra gruppo dirigente da una parte e lavoratori e pensionati è l’errore più grande e imperdonabile che poteva fare la Cisl. L’iscritto non è più rappresentato ma è un numero che va nel calderone per determinare chi merita di essere distaccato, chi merita di fare il segretario, chi merita di salire e scendere. Non sono più le idee a fare il consenso sulla dirigenza ma il burattinismo. E i risultati sono palesi. La CISL non ha più un’anima come agli iscritti è stata cancellata.

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  7. Muoia Sansone con tutti i Filistei! Ma davvero questi poveri vecchietti firmatari di una lettera appello sono così forti da poter essere paragonati all’eroe biblico? Troppa grazia. Per il corpaccione della CISL, tenuto in piedi all’abnegazione dei delegati e dei patronati e Caf e non dal valore dei dirigenti di vertice, è solo una puntura di spillo, anche se le adesioni a questa iniziativa sotto sotto sono molte di più di cento e le critiche sotto traccia sono tantissime.
    È vero che anche CGIL e UIL hanno le loro colpe ma per noi iscritti CISL la prima cosa è fare i conti in casa nostra. Non è quindi una lettera siffatta a mettere in difficoltà i delegati ma, al contrario, proprio la politica della CISL, dettata da Sbarra ma accettata supinamente dai dirigenti sindacali. Non ce n’è uno che nemmeno si astiene. Ma le maggioranze bulgare non erano proprie della CGIL e la CISL era per il pluralismo e la democrazia interna?
    Una politica che isola la Cisl dagli altri sindacati confederali buttandosi nelle braccia di Ugl e altri sindacati autonomi ben lontani dalle nostre idealità esponendoli ad accuse di essere fiancheggiatori del Governo. Un’accusa che purtroppo trova corrispondenza nelle dichiarazioni del segretario che difende la manovra più di quello che fa il Governo.
    Tra chi abuserebbe dello sciopero, come dice Salvini , e chi dice che lo sciopero è strumento vecchio del novecento per fidarsi di tavoli inconcludenti, si potrà trovare una linea unitaria valore aggiunto per i lavoratori e per le loro conquiste? Noi occupiamoci del nostro sindacato e spingiamo per l’unità. Questo è l’obiettivo per noi che abbiamo passato la vita all’interno della CISL. Il resto sono maldicenze o foglie di fico che si fanno girare strumentalmente tra i delegati per una inutile difesa di ufficio e per fargli credere che l’ obiettivo delle critiche sono loro.

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  8. quando hanno scoperto la vicenda di stipendi e pensioni d’oro hanno risposto: “vogliono infangare i delegati”.
    Sapendo bene che i delegati eletti in azienda si sono dovuti vergognare davanti alle loro famiglie di militare nella cisl per colpa del clan affaristico.

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