Gli arretrati di De Bortoli

Giovedì 17 ottobre tre fonti autorevoli hanno sottolineato l’importanza cruciale della questione salariale in Italia. Che non è più solamente lo scandalo di retribuzioni ferme da trent’anni, di cui tutti sanno tutto ma pochi parlano, perché nel frattempo è diventato un problema strutturale per il sistema Italia in tutte le sue componenti. Un problema sociale, perché il rapporto dell’Istat ha confermato che in Italia anche quest’anno i lavoratori sono sempre più poveri (e questo significa che i costi risparmiati dalle aziende ricadono sulle casse pubbliche); un problema di welfare, perché i bassi salari e quindi i bassi contributi sono un guaio anche per l’Inps come ha detto il presidente Fava che chiede di garantire “il flusso delle entrate”; un problema politico, perché i rapporti di lavoro senza stabilità alimentano “sacche di salari insufficienti” e dividono in due la società, come ha detto il presidente della Repubblica. Ed è anche, si può aggiungere per completezza, un problema per il sistema produttivo, perché se i salari sono bassi poi i giovani vanno ad impiegare all’estero le loro capacità e la loro produttività (che infatti in Italia è ferma quanto i salari, e le due cose sono correlate).

Ma la presa di posizione più significativa, per certi versi, era arrivata lunedì scorso, sul supplemento economico del Corriere della Sera. Il giornale della borghesia italiana, o di quel che ne resta, ha addirittura lanciato uno slogan a sostegno della classe operaia: “fatevi dare gli arretrati”, ha urlato ai lavoratori Ferruccio De Bortoli. Il quale, rispetto all’afonia dell’attuale classe dirigente sindacale su quello che dovrebbe essere il suo compito primario, sembra quasi un Che Guevara invece del bravo conservatore che è.

Il ragionamento del “Che” De Bortoli è semplice: se l’Italia è l’unico paese dell’Ocse (e ricordiamo che sono 38) dove i lavoratori sono stati impoveriti dalla mancata crescita dei salari per decenni, e se i soldi che non sono andati nelle buste paga sono serviti più ad interessi privati (dividendi e accumulazione di patrimoni) che agli investimenti, allora è meglio dare per conclusa la stagione della moderazione salariale, quando si disse, più o meno, “fermiamo il costo del lavoro per frenare l’inflazione, aumentare la competitività delle imprese e attirare gli investimenti”. Meglio per tutti, anche per il sistema produttivo, rimettere i soldi in tasca a chi crea ricchezza con il lavoro invece di perpetuare un blocco salariale che dura dal secolo scorso e che negli ultimi anni, invece di essere superato, si è inasprito negli effetti visto che dal 2020, citiamo dall’articolo, “la quota di valore aggiunto che ha remunerato il lavoro è calata di ben 12 punti …mentre quella dell’utile netto è aumentata di 14 punti”. Il che, a ben vedere, dimostra come la redistribuzione del reddito funzioni perfettamente; solo che è stata impostata dal basso verso l’alto. E allora, finché non si cambia impostazione il risultato sarà lo stesso: togliere ai poveri per dare ai ricchi.

Ora ci sono sei milioni di lavoratori nelle imprese confindustriali il cui contratto scade o sta per scadere; e allora, suggerisce De Bortoli (forse alle imprese che leggono il Corriere più che agli inutili sindacati) meglio cambiare musica nell’interesse del sistema paese. Altro che parlare dell’Ipca o di qualche pannicello caldo, si può tradurre così l’invito del giornalista, nei prossimi contratti è urgente ridare a chi vive del lavoro almeno una parte di quello che i loro colleghi delle economie concorrenti hanno avuto in questi anni (e quindi la scusa della competitività non regge).

Peccato solo che, quando si passa alle proposte operative, il “Che” De Bortoli smetta i panni del rivoluzionario e torni il buon conservatore che è, riproponendo ricette di cui parlerebbe uno Sbarra qualsiasi o anche un Landini più bravo ad abbaiare che a mordere sugli elementi strutturali del sistema (forse il segretario della Cgil dovrebbe studiare un po’ di Marx).

Citando le conclusioni di uno studio dell’università La Sapienza intitolato “Dinamica dei redditi, recenti squilibri nell’industria italiana”, De Bortoli cita idee e proposte che sono le stesse degli ultimi trent’anni. Come “far partecipare di più i lavoratori ai destini aziendali” (e qui basterebbe un po’ di sana contrattazione aziendale o territoriale integrativa, senza arrampicarsi agli specchi di leggi fantasma sulla partecipazione) e come una legge sulla rappresentatività sindacale di cui si parla e su cui si fanno proposte di legge da quando c’era ancora la prima repubblica. Eppure, se le energie sprecate a parlare di rappresentatività le avessimo impegnate per la giusta ripartizione della ricchezza, oggi non avremmo nessuno dei due problemi: perché i lavoratori sarebbero pagati meglio e perché i sindacati avrebbero mostrato con i fatti la loro capacità rappresentativa senza bisogno di certificazioni burocratiche.

Questi sono i veri “arretrati”, coloro che insistono su giudizi e proposte che guardano all’indietro, a cose vecchie, che da tren’annivengono usate per distrarre sindacati e sindacalisti dalla loro funzione primaria.

Giovanni M. per il9marzo.it

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28 Commenti - Scrivi un commento

  1. Mi sembra che girano delle piattaforme con richieste di 289 euro , riduzione di orario , welfare e altro .
    De Bortoli più che un Che al massimo poteva essere uno chef .
    Vedere categorie che ancora portano 10 mila persone in piazza del Popolo e hanno ritrovato finalmente la loro identità, fa bene al cuore e alla Cisl che timidamente si fa rivedere al fianco di quest’ultime.
    Il resto sono guerrette interne che sempre ci saranno

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  2. Scusate, ma almeno Voi del 9Marzo sapete che fine ha fatto Tripoli?
    Non si vede…
    Non si sente..
    Forse e’ ancora in ferie estive in Sicilia….
    Siamo all’alba della piu’ grande ristrutturazione di Eni Versalis con chiusure rimensionamenti che convolgeranno migliaia di noi….
    E lui e’ sparito..
    Forse troppa responsabilita’ da affrontare per lui, meglio starsene fuori … in Sicilia visto il bel tempo di questo periodo … Intanto gli altri parlano: https://www.quotidianodipuglia.it/brindisi/brindisi_chimica_petrolchimico_stabilimento_versalis_spegnimento_stop_cosa_cambia-8424112.html

    https://www.ragusaoggi.it/le-preoccupazioni-della-cgil-reagiremo-se-il-piano-eni-prevede-di-ridimensionare-versalis/

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  3. Articolo impeccabile ,andrebbe usato nella formazione sindacale per uscire dal paradosso che tutto si affronta con la partecipazione intesa come atto burocratico per soddisfare le esigenze politiche di qualche nostro capo(senza fare nomi) che valgono del resto le esigenze di chi andava in giro con le cariole di carta piuttosto di chi interpretava a suo favore i regolamenti e oggi si riserva qualche posticino su fondazioni varie o partitini dello 0,…%….alla fine appunto le stesse proposte di 30 anni fa con l’aggravante che oggi è proibito parlare eventualmente di lotte sindacali….(forse hanno ragione loro….non siamo piu un sindacato ma una sorta di srl dei servizi….)

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  4. La caduta di Nora · Edit

    Ci dispiace apprendere dell’incidente accaduto alla Garofalo. Non siamo così cattivi da augurare del male a qualcuno. Ma quel che le è successo probabilmente è legato al troppo stress nel gestire una categoria impegnativa come la Femca, ma anche alle brutte notizie che arrivano dai territori. Ormai lo sa tutta Italia che pure la ex segreteria della Femca di Bergamo, commissariata dalla sciura non si sa perché, sia passata armi e bagagli in Uiltec. Grande operazione. Ma della Uiltec. Che con un gruppo dirigente giovane e bravo rafforza ulteriormente la sua prima linea. Invece in Femca agli amici gli onori, ai nemici gli oneri. E come dirigenti, solo dei signorsì. Con una miriade di territori tenuti a pane e acqua. Poi non scandalizziamoci se dinanzi alle forzature della sciura dirigenti bravi se ne vanno altrove. Probabilmente non se lo aspettava nemmeno lei che è stata presa in contropiede dalla notizia. E da qui la fatal disattenzione. Ma attenzione alla disattenzione, perché la montagna inizia a sgretolarsi e questi a cadere potrebbero essere solo i primi pezzi… Auguri di pronta guarigione Nora…

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    1. in confederazione sono complici di questo disastro. a partire dalla fumarola che le è tanto amica. Ma dai commenti che si sentono in giro la nora non è poi così tanto innamorata della pescivendola

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      1. Il vendere pesce è una funzione sociale molto importante, e per questo ammettiamo l’uso di questo termine. Ma approfittiamo dell’occasione per ricordare che non pubblichiamo commenti che ci sembrano mancare di rispetto a chiunque.

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    2. Nora sta distruggendo i territori..
      E chi può e ha l’opportunità scappa dalle sue pressioni, incompetenza e malagestione…con lei c’è sempre un aria pesante e pressante vede fantasmi ovunque ed è malfidente su tutto e tutti dando sempre la colpa agli altri se le cose non vanno per il verso giusto.
      Ma prima o poi pagherà per tanta cattiveria, prima o poi le torneranno tutte tutte indietro le cattiverie che dispensa con cura.
      https://www.bergamonews.it/2024/10/29/in-estate-il-divorzio-dalla-cisl-ora-lapprodo-in-uil-nuova-avventura-per-lex-segretario-dei-chimici-cristian-verdi/746800/

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      1. Parliamo di quello che il suo consiglio generale ha sfiduciato a maggioranza? quello che ha rischiato una denuncia per aver ragionato con l’organo riproduttivo anzichè con la materia grigia?
        Quando parlate di cattiveria sarebbe opportuno conoscere i fatti, non millantare perchè si rischiano figuracce!

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        1. siii, rossissimi, come il tanto decantato Assogna, il grande contrattualista che ha sottoscritto i contratti gas/acqua in cui i lavoratori hanno perso:
          . scatti di anzianità
          . indennità turno
          . condizioni di miglior favore sulla reperibilità
          . riposo fisiologico
          Colui che il mentore Bertone chiamava “er bugia”, quello a cui Gigli tolse le deleghe amministrative dopo uno scherzetto al congresso di Assisi, quello che parlava con Bentivogli dicendogli di volere l’accorpamento e poi andava da Colombini a dire il contrario. Quello che durante l’ultimo congresso avvicinava le persone per dire di non votare la Garofalo che tanto sarebbe andata in confederazione…ecco quali sono i grandi dirigenti andati alla uil, quelli che si definivano cislini fino al midollo e pur di non timbrare il cartellino (nemmeno lo timbrava visto che è un’area direttiva dopo che era stato distaccato 3° livello) si sono venduti a quello che definivano “uno stato d’animo”. Se questi sono i pacchi rossi per fortuna si sono tenuti quelli blu

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          1. Ci dispiace che a volte il dibattito, che mai censuriamo se non per ragioni gravi, prenda toni personalistici. E facciamo presente che se una critica anche personale ad un/una dirigente in carica ha anche un significato ed una finalità di natura politica, attaccare sul piano personale chi non ha più alcun ruolo lascia una sgradevole sensazione di rancori personali che non aiuta il confronto democratico.

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            1. I commenti ai vostri post non sono MAI dibattiti politici ma semplici attacchi personali ma voi stigmatizzate solo quelli rivolti contro di voi o a coloro che hanno lasciato la Cisl per qualsivoglia motivo. Se così non fosse non permettereste commenti gravi rivolti a singole persone con accessioni sgradevoli ma solo quelli con vere e proprie analisi politiche. Siete voi i primi a fomentare il rancore! Baci illustri

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              1. Non abbiamo stigmatizzato nulla, e abbiamo pubblicato il tuo commento anche se non ci piaceva. Perché allora lamenti che trattiamo gli altri con lo stesso metro con il quale abbiamo trattato anche te?

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  5. oggi la femca si è dimenticata di convocare almeno i tempi pieno in piazza.
    Ma se domani si fa una mobilitazione sulla chimica, i metalmeccanici dell’indotto la fanno in un’altra data ?

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  6. Nora e lo sciopero · Edit

    Nora allo sciopero di oggi e’ stata imbarazzante..
    Voce fioca e dalla piazza non si sentiva nulla…
    Un discorso che pareva scritto da chi di comizi ma soprattutto di sindacato non sa nulla pieno di concetti e numeri che in quel contesto non servivano a nulla se non a farci calare l’attenzione.
    La piazza era in silenzio non perche’ la stesse ascoltando ma era basita a sentire tanta inconsistenza e superficialita’..
    Daniela Fumarola ha visto bene la figura barbina….che abbiamo fatto come femca e che ha una unica e sola responsabile: la Garofalo…

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    1. Effettivamente oggi è parsa davvero sfinita..
      Tutto è decadente con lei in Femca.
      Nessuno la segue più tranne che per le apparenze formali di chi e’ pagato per farlo.
      Insomma tutti lasciati a se stessi non si fa gruppo perché la leader non c’è e non ha nessun rispetto se non quello imposto dal potere e dalle cattiverie che dispensa ampiamente a tutti quelli che lei non ritiene amici

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    2. I metalmeccanici avevano fatto da poco lo sciopero sul settore automotive, peraltro molto riuscito , con una grande Fim in piazza e con una segreteria Cisl schierata in blocco al fianco della categoria, così come altre federazioni .
      Replicare a pochi giorni di distanza non era possibile

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  7. La Femca in manifestazione purtroppo è stata imbarazzante, se la Cisl non interviene al più presto su la segretaria generale e sul segretario organizzativo è la fine . La Fumarola raccoglierà un eredità pesantissima .

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  8. Secondo me, porta sfiga!!!!! Pure nella sua regione la sinistra è caduta………come la cisl del resto, dopo che lei c’ha messo le mani. Al confronto Attila è un dilettante.

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    1. Sei fissato con la Furlan , anche un post prima la cita , che ti ha fatto raccontaci , perché sembri uno di quelli che viveva in Cisl solo per sé stesso, intento a specchiarsi (…) o a fare aperitivi in riviera

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      1. Cosa ha fatto a me la Furlan?? A me niente, ma ha ridotto la cisl ad avere solo dirigenti signorsì come te. Gli aperitivi in riviera li faccio spesso, ma non sei certo tu a pagarli, tantomeno la cisl. Probabilmente sei uno di quelli che va ai congressi con mille lire in tasca. Svegliati…… tra 5 mesi è primavera!!!!!

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    1. Ancora con la Furlan , hai un ossessione , prova ad andare a trovarla al Senato della Repubblica magari ti riceve.
      La Cisl oggi è un altra altroché nonna , son finiti i tempi dei venditori di fumo , messi ai vertici per raccomandazioni personali ( peraltro scarse , vista la storia) e con appoggi politici ( peraltro scarsi visto i risultati attuali )

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  9. Tutta la cisl e i metalmeccanici a sostegno di un candidato in liguria nella lista Orlando. ( così avevano promesso al Pd).
    Ha preso 300 voti.

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