Negli stessi giorni si è avuta notizia di due indagini che riguardano le infiltrazioni della ‘ndrangheta al nord, con diversi arresti (e accuse che allo stato sono ancora da dimostrare in un processo).
A Milano l’ipotesi (tutta da dimostrare) è quella di un accordi fra le tifoserie dell’Inter e del Milan per spartirsi alcuni guadagni illeciti. Ma nell’ambiente delle curve sarebbero maturati alcuni delitti ben più gravi, fino all’omicidio. Il Milan e l’Inter si sono dette pronte a prestare piena collaborazione alle indagini.
A Torino l’ipotesi investigativa è che la ‘ndrangheta si sarebbe impiantata (fra l’altro) nei cantieri edili e che la Filca, come c’è scritto nelle carte processuali (tutte da dimostrare in un processo nella dialettica fra accusa e difesa su un piano di parità) sarebbe stata il “sindacato di riferimento” della mafia calabrese. Ieri è stato anche interrogato, come persona informata sui fatti e non indagata, il segretario Luigi Sbarra. Che all’uscita ha fatto sapere di essere poco informato sui fatti, ma di essere pronto alla piena collaborazione. Concetto ribadito da una dichiarazione di tutta la segreteria confederale (il tutto si può leggere nell’informato articolo che trovate a questo link).
Tutti collaborano, ma dopo. Nessuno si era accorto di niente, prima.
Giovanni M. per il9marzo.it
La dichiarazione di Sbarra
“Nella giornata odierna ho potuto incontrare i magistrati che hanno dato vita all’indagine, ampiamente ripresa dagli organi di stampa, in cui risulta coinvolto un appartenente alla struttura della Filca-Cisl di Torino. Nell’incontro, che si è svolto in un clima di assoluta cordialità e collaborazione, ho potuto fornire, come doveroso, ogni contributo ritenuto utile per un migliore accertamento dei fatti. In presenza di situazioni circoscritte ma ugualmente gravi, che escludono dalle indagini dirigenti della Cisl e della Filca nazionale, la Cisl adotterà ogni iniziativa utile a tutelare l’onorabilità e il buon nome dell’organizzazione” Torino, 2 ottobre 2024.
Ve lo ricordate D’Antoni nel 1993? “Ringrazio il dottor Di Pietro…”
Ma D’Antoni il presidente della Fondazione Bonfanti?
D’Antoni che annunciò la querela a Lodigiani ma che ovviamente non fece mai.
Nelle marche una evidenza di quanto le regole dei mandati valgano solo per quelli da far fuori.
la segretaria della fisascat, di ancona, poi regionale, poi fist entra nella cisl regionale. Le competenze non vanno disperse, del resto è il compito dello Ial Nazionale.
Io non ho capito il problema delle Marche, la segretaria in questione non è andata fuori dai mandati .
I mandati in fisascat Ancona e poi regionale mica si possono contare ai fini Cisl Usr
se fai tutti i livelli di fisascat provinciale e regionale. quelli fist. fai 30 anni. poi inventano Fist per accorpamento (mai realizzato) con Alai solo per i mandati.
lo statuto si applica per i nemici e si interpreta per gli amici (e le amiche).
https://www.laprovinciadivarese.it/sindacalista-cisl-fa-suonare-linno-russo-per-provocare-una-collega-ucraina-caos-in-assemblea-360923/
https://www.lastampa.it/torino/2024/10/21/news/sindacalista_cisl_domenico_ceravolo_ndrangheta-14736007/