Un panino e un caffé

La testata giornalistica campana “Stylo 24” ha diffuso un audio in cui si sente quello che sembra essere un dirigente sindacale invitare a partecipare alla manifestazione sindacale di Napoli con i segretari generale di Cgil, Cisl e Uil del 20 maggio, promettendo a tutti i partecipanti “un panino ed un caffé”, sotto forma di “una banconota di 20 euro”, erogata all’atto della restituzione di bandiera e pettorina consegnate all’inizio. E aggiungendo che l’invito è estensibile a parenti ed amici “per fare numero”

Secondo quel che scrive “contropiano.org”, una testata vicina al sindacalismo di base, l’audio sarebbe da attribuire ad un “noto dirigente sindacale della Uil-Funzione pubblica”, tanto che i vertici confederali starebbero già preparando “provvedimenti disciplinari molto duri”.

Sì, ma quali provvedimenti si possono prendere seriamente? Forse a via Lucullo prima dell’audio su Stylo 24 non sapevano che a manifestare in piazza ci vanno soprattutto gli stipendiati (che sono tanti, e applaudono sempre in forza del rapporto di impiego, mica come quando volavano i bulloni…) e un po’ di pensionati in gita turistica spesata? Che male c’è se accanto a questi, per riempire gli ultimi vuoti, c’è anche qualche collaboratore occasionale pagato a prestazione? O credete veramente che le piazze piene (ma si scelgono quelle non troppo grandi) siano il frutto di una profonda corrispondenza fra il mondo del lavoro e certe leadership parolaie e inconcludenti? Che veramente c’è chi rinuncia a un sabato in famiglia dopo una settimana di lavoro per andare a sentire, per esempio, il dottor Sbarra dell’Anas che dal palco ringhia contro il governo, ben sapendo che è lo stesso dottor Sbarra pronto a scodinzolare affettuoso non appena può farsi una foto con un ministro?

Ma forse il problema è un altro: sarà forse l’effetto dello scudetto, ma non credevamo che a Napoli un panino e un caffé potessero arrivare a costare così tanto, neppure se seduti al Gambrinus o a Piazza dei Martiri, e mettendoci anche l’acqua minerale e una mancia adeguata.

Qui semmai i “provvedimenti” ci vogliono per garantire il potere d’acquisto delle retribuzioni dall’aumento dei prezzi. Ad esempio, un bel salario minimo legale per cominciare a rifondare dal basso su basi solide un serio sistema salariale.

Poi, se qualcunno vuol pagare i figuranti in piazza per fare numero, lo faccia pure. L’importante è che gli dia un salario minimo e non una consumazione al bar. Che è anche una cosa poco sindacale.

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8 Commenti - Scrivi un commento

  1. osservatore rassegnato · Edit

    non capisco dov’e’ la sorpresa ormai da alcuni anni la fnp assicura la presenza alle manifestazioni garantendo il trasporto ed il panino altrimenti chi sventolerebbe il vessillo della Cisl ?

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    1. Veramente pagano il pranzo di cui illustrano il menu per convincerli a partecipare.
      Per uno che non esce mai di casa può essere allettante.

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  2. Pongo un quesito: mettiamo caso che per ipotesi 10mila persone sono scese in piazza dietro ricompensa di 20 euro. Farebbero 200mila euro. Non credo che la UIL sia in grado di sostenere da sola tale spesa. Allora hanno diviso in tre le spese? E per una singola e inutile manifestazione. Per le altre hanno utilizzato lo stesso sistema? Questo sarebbero il sindacato del futuro che attira e coinvolge lavoratori e pensionati?Mah.

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  3. Umilmente faccio notare che come detto mesi fa , la storia di Visentin e i vostri articoli sul 9 marzo ,non hanno fermato la nomina di Romani , che ci saluta tutti e ci abbraccia ….

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    1. Perché “umilmente”?
      Ad ogni modo i nostri post “(non “articoli”) non volevano fermare nessuno ma raccontare un fatto poco serio. Come mandare un imputato a rappresentare i sindacati italiani in Europa.
      Un argomento sul quale avremo modo di tornare.

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