Strada in salita per Bruxelles

Sembrava avere il vento in poppa il sindacalismo italiano in ambito internazionale, almeno fino a due mesi fa.

Dopo che Luca Visentini si era fatto apprezzare per anni alla guida della Ces era infine riuscita l’operazione di portarlo alla guida della Csi, la Confederazione Sindacale Internazionale, l’organizzazione sindacale internazionale presente in tutto il mondo. E Pierpaolo Bombardieri, orgoglioso che un uomo della Uil fosse riuscito dove la Cgil aveva fallito la volta scorsa quando aveva proposto Susanna Camusso, poteva bombardare i potenti sindacati tedeschi che avevano provato a sostenere un altro candidato, accusandoli in un’intervista al Manifesto di essere fautori di una linea dell’austerità battuta nel voto del congresso mondiale (i sindacati tedeschi, per la verità, a casa loro hanno ottenuto il salario minimo per legge e garantiscono aumenti salariali più frequenti e più alti di quelli italiani. Avercela in Italia un’austerità così! Ma questo è un altro discorso…).

Prima ancora della fine dell’austerità a livello mondiale, programma condivisibile ma piuttosto ambizioso e che richiede tempo, l’elezione di Visentini aveva avuto un effetto minore ma immediato: quello di liberare a Bruxelles il posto che tradizionalmente va ai sindacati italiani nel gruppo di comando della Ces. Per cui agli italiani spettava di indicare uno dei nomi da affiancare la nuova presidente, l’irlandese Esther Lynch. Una designazione che a Via Po 21, dove non capiscono nulla di politica sindacale internazionale ma capiscono tutto di gestione del potere in casa propria, interessa molto.

La distribuzione dei posti è infatti lo sport preferito del dottor Sbarra dell’Anas, l’attività con cui può premiare gli amici e punire chi non è stato abbastanza amico; un’attività che ora gli può permettere di comprarsi la pace sociale dentro all’organizzazione anche nell’ottica di un allungamento del suo mandato oltre il prossimo congresso.

E in questo gioco di potere, uno dei problemi da risolvere è quello di Giulio secondo, che non gli serve più nella segreteria confederale (la sua ascesa era legata alla fallimentare operazione Aletheia, e quindi lui è politicamente finito da tempo), ma che non deve essere punito pubblicamente perché non ha commesso sgarri nei confronti del capo. Ecco allora che dargli il posto a Bruxelles sarebbe stato una maniera per levarselo dai piedi ma salvandogli la faccia, promuovendolo ad un incarico prestigioso quanto ininfluente sulle vicende interne, le uniche che interessano a Via Po 21.

Solo che in poco tempo, tutto è cambiato: appena eletto, Luca Visentini è stato fermato dalla magistratura belga per aver preso un finanziamento da un ex deputato europeo che, a quel che risultava, usava denaro contante fornito dal Qatar per ripulire l’immagine sporca di petrolio di quel paese. La Csi ha avviato una procedura per chiarire esattamente la posizione del neo segretario generale che intanto, è sospeso dall’esercizio delle funzioni: il 13 gennaio scorso il consiglio generale della Csi ha deciso di nominare una commissione di indagine che riferirà alla prossima riunione del 13 marzo per decidere sul caso.

Lo stop a Visentini, la cui posizione resta in sospeso, ha prodotto lo stop anche sulla possibilità che Via Po 21 potesse sostenere Giulio Romani per un posto a Bruxelles. Anche perché lo scandalo sul Qatar coinvolge soprattutto italiani raccolti attorno ad un ex sindacalista come Panzeri. Quindi non è il momento di portare avanti candidature che possono essere oggetto di obiezioni, visto che gli ultimi anni di Giulio Romani sono stati accompagnati da polemiche che ne hanno un po’ offuscato l’immagine (gli articoli di giornale su un mutuo che era normalissimo per lui e pochi altri, la commistione con controparti datoriali verificatasi in società della sua creazione Aletheia, un procedimento penale per falso in relazione ad un possibile abuso edilizio). Magari fra qualche settimana tutto viene dimenticato, e l’operazione si può fare lo stesso. E per ora tutto tace.

Questo almeno è quanto abbiamo capito della situazione, ma può darsi che ci manchi qualche elemento. E può darsi che la candidatura di Romani al sindacato europeo fosse solo un’ipotesi fra le altre.

Ad ogni modo ci sentiamo in dovere di precisare fin d’ora che se Giulio Romani dovesse essere effettivamente proposto per la Ces non mancheremo di prendere l’iniziativa. E scriveremo alla Ces (e ai sindacati tedeschi; con i traduttori online la lingua non è più di ostacolo) facendo presente che Giulio Romani non è adatto a rappresentare i lavoratori europei per motivi politici e per motivi di grave opportunità.

Il motivo politico è che, da segretario confederale della Cisl, Giulio Romani ha lavorato per impedire di approvare una legge che stabilisca un salario minimo orario non derogabile da accordi individuali né collettivi, impedendo così di allineare la situazione italiana a quella prevalente in Europa e sostenuta dalla quasi totalità dei sindacati continentali (in Francia e Germania, ad esempio, esistono sia il salario minimo sia la possibilità di estendere erga omnes i contratti, due cose che Romani e altri mettono invece in alternativa, a danno delle buste paga italiane paragonate a quelle francesi e tedesche).

La grave opportunità è legata al fatto che su Giulio Romani pende un giudizio penale per uno dei delitti contro la fede pubblica di cui al libro II, titolo VII, del codice penale; accusa dalla quale dovrà difendersi ne prossimi mesi quale imputato davanti al Tribunale di Verona. Prima della sua auspicabile assoluzione non è giusto che i sindacati italiani, sulla cui trasparenza l’inchiesta belga ha messo un punto interrogativo agli occhi dell’Europa e del mondo, diano altra materia ai colleghi europei per credere ai pregiudizi contro il nostro paese ed i suoi sindacati.

Pregiudizi che sono già abbastanza diffusi da non aver bisogno di essere ulteriormente alimentati.

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28 Commenti - Scrivi un commento

  1. Iscritto in uscita · Edit

    Nei confronti del Romani lo statuto cisl ed etico non valgono.
    Bell’esempio di coerenza, di etica e di tutela dell’immagine cisl.
    I dirigenti e iscritti amici della storia e del futuro della cisl dovrebberi agire e promuovete una raccolta firme.
    Poi sarà troppo tardi.

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      1. Ormai è chiaro. Lo Stradino sta allungando i tempi dell assemblea organizzativa e il rimpasto di segreteria perché ha deciso di appropriarsi definitivamente della Cisl. Di deroga del mandato a 67 anni non se ne parla più ovviamente. Lo Stradino ha capito che 2 anni non gli cambiano la vita. Volendo può governare la Cisl per altri 17 anni. E quindi non si tocca nulla , si allungano i tempi con la finalità di diventare lui segretario generale della Fnp mettendo a capo della confederazione la sua pupilla beneamata Fumarola, che può continuare a pilotare dai pensionati. E una volta arrivato ai 75 anni in Fnp, si farà votare la deroga a 80 anni, diventando il novello Putin o il novello Erdogan..della Cisl…

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  2. “AFFARE sarà fatto” il solito anonimo usa termini che fanno capire con chi si ha a che fare
    Solo affari, affari, affari
    Posti potere e soldi
    Evviva

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  3. Le voci dei corridoi di via po’ , danno per certo il “rimpasto” di segreteria per Maggio al massimo in vista dell’assemblea organizzativa .
    Intanto alcune categorie agitano il buon Gigi con conti in rosso scuro

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    1. Vedrete che all’assemblea organizzativa tornerà la stagione degli accorpamenti tra categorie, seppur con modalità diverse .
      Femca e Fim discutono e si stanno parlando .
      Ma non sono le sole , la Felsa con qualcuno la devono piazzare per forza

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      1. La Fim è in agitazione di nuovo, non per accorpamento, ma perché Sbarra si prende in segreteria nazionale Benaglia.
        La successione è però scontata

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  4. Entrano degli 63 enni in segreteria ?
    Nora e Benaglia hanno svolto il loro ruolo. di commissari. Un regalo a cgil e uil delle rispettive categorie. Fanno bene ad accordarsi, in alcune province stanno scomparendo. I guai combinati da Bonanni e Furlan non termineranno a breve. Speriamo che le categorie trovino dopo
    questa parentesi inutile, soluzioni interne.

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    1. Uliano e Rizzuto garantiscono il controllo delle rispettive categorie a Benaglia e alla Garofalo che li piloteranno dalla confederazione. Così facendo si cambierà tutto per non cambiare niente e il tracollo delle due categorie sarà assicurato, dopo essere iniziato da mo’

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    2. Ma lasciatela lavorare in pace la Fim , viene da anni di disastri politici, prima con un segretario che non azzeccava un verbo , poi con uno che ai funerali da quanto era egocentrico avrebbe fatto volentieri il morto…e su’ cavolo …

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        1. Tu pensa che in Fim c’è ancora gente che dopo aver pugnalato il loro Cesare alle spalle , adesso se ne stanno nelle stesse sedie di allora…anche tranquilli con la coscienza.
          Quasi quasi c’è da rimpiangere la coerenza di chi se n’è andato , rispetto a chi adesso va a braccetto con il nuovo corso

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        1. Questo deve essere in reuccio , quello che …ogni oggetto che tocca si trasforma in Caccamo.
          Devono aver smesso di dargli i pasticcioni

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  5. Garofalo scontenterà il siracusano e Benaglia la Calabrese. entrambi dalla testa montata dalla filiera etnica. Uliano farà mille selfie ma almeno verrà dalla Fim, lo stesso Rizzuto. Servili e ambiziosi ma almeno interni.

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    1. Osservatore rassegnato · Edit

      Per benaglia un fine carriera dignitoso per quanto fatto in CISL ma la Garofalo è proprio uno scandalo piuttosto cosa ne pensa Ragazzini che scalpita per riprendersi la carica ?

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  6. Cosa ne pensa invece Piero Ragazzini di quello che sta accendendo nella federazione nazionale dei pensionati? Ogni giorno si sentono dirigenti urlare contro i collaboratori , avvengono umiliazioni e vessazioni ai danni dei dipendenti da parte di una dirigenza e una direzione di sede in preda a disturbi deliranti. Ormai non essendoci più il segretario generale alcuni personaggi sottoculturati ed arroganti creano regole ad hoc per favorire alcuni discriminando la maggior parte dei lavoratori ma purtroppo nessuno fa nulla per paura.

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  7. Uliano è a fine mandati, è da 11 anni a Roma. Se non succede a Benaglia deve lasciare e a Bergamo o in Lombardia non ci sono posti.

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    1. Vedrai che i giochetti sono già stati fatti , sono tutti d’accordo , e tra Corso Trieste e via Po si stanno intensificando i contatti .
      Gli ultimi dettagli sono sulla segreteria dei metalmeccanici su cui non c’è ancora la quadra

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    1. Il Romani lasciatelo andare a Bruxelles. Almeno così andandosene fa del bene alla cisl. Che senza di lui, uno in meno di quella banda, può iniziare a sperare. Io tifo per il suo viaggio senza ritorno verso l’etuc….

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      1. Romani è dipendente di un importante istituto bancario: quindi potrebbe avere lì un importante incarico, adeguato alle sue indiscutibili qualità.
        O il distacco sindacale per lui è un privilegio personale a vita?

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