Il pensiero dominante

«Ritorniamo dagli operai, Quota 41 utile solo ai vecchi» «Il Pnrr fermi gli stage gratuiti. La destra è contro le donne, io proporrò un anno di contributi a figlio»

Così titolo e sottotitolo della Stampa che intervista la signora Anna Maria, nonna in pensione e prossima paracadutata al Senato da un comodo listino proporzionale senza preferenze.

Perché La Stampa, quotidiano di Torino, possa essere interessata alle opinioni di una matura signora genovese candidata in Sicilia, è presto detto: siccome la Cisl del dottor Sbarra dell’Anas da un po’ di tempo fa coppia fissa con la Lega-Salvini premier su questi temi (“quota 41” dice l’uno, “quota 41 è un grande obiettivo”, dice l’altro; e se un giorno uno dice “un milione di posti di lavoro a rischio“, l’altro il giorno dopo fa il controcanto, “rischiamo un milione di posti di lavoro”) il giornale progressista prova ad usare l’ex segretaria generale contro quello in carica (e aspettiamo quindi di sentire ora il pianto delle stesse prefiche che si strappavano le vesti contro queste intromissioni quando Pezzotta avanzava una critica o Bonanni a Report confermava alcune affermazioni di Fausto Scandola).

Certo, come testimonial la signora vale quel che vale. A cominciare da quel “ritorniamo dagli operai” che presupporrebbe di averli frequentati in precedenza; o dalla condanna di stage gratuiti e altre cose simili che c’erano anche quando lei li avrebbe dovuti impedire per l’incarico che aveva.

Ma la cosa che attira l’attenzione è la proposta finale: un anno di contributi per ogni figlio come misura a favore delle donne. Nulla di sbagliato, anzi; come non c’è nulla di sbagliato di per sé a promettere la pensione a chi lavora da quattro decenni abbondanti o altre promesse elettorali fatte senza spiegare bene con quali soldi (e chi li deve tirare fuori, per evitare prese in giro).

Semmai ci preoccupa la tendenza della signora a usare delle norme pensionistiche in maniera un po’ creativa: come quando si faceva versare dalla Cisl contributi maggiorati del 18 per cento interpretando a proprio vantaggio la norma che riguardava la retribuzione delle Poste (un tema sul quale non ha mai voluto rispondere alle domande dei giornalisti, quindi ognuno ha il diritto a interpretare questa condotta come ammissione).

Non sarà che con questa proposta “per le donne” (come lei stessa) la signora pensa che poi le debba essere ricalcolato l’assegno mensile aggiungendo i contributi per i figli? E magari qualcosa anche per i nipoti, visto che quando ha lasciato la Cisl aveva detto che il suo ruolo d’ora in poi sarebbe stato quello della nonna?

Certo, lo diciamo per paradosso, perché la legge non dispone che per il futuro. E poi perché la signora potrà comunque accontentarsi di sommare alla sua pensione la paghetta da senatrice e, male che vada, il vitalizio dalla prossima legislatura quando il paracadute, probabilmente, passerà a qualcun altro/a.

E però nulla ci leva dalla testa che la signora Anna Maria un pensierino fugace alla retroattività della norma l’avrà fatto.

In fondo ognuno di noi ha il suo “pensiero dominante”, come lo chiamerebbe il poeta.

Il pensiero dominante, di Giacomo Leopardi

Dolcissimo, possente

dominator di mia profonda mente;

terribile, ma caro

dono del ciel; consorte

ai lugubri miei giorni,

pensier che innanzi a me sì spesso torni.

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14 Commenti - Scrivi un commento

  1. Anch’io avrei una proposta per la signora Furlan: portare a 30 ore settimanali chi ha figli minori compensando le 520 ore annue di riduzione con integrazione statale e chi è in parte time con figli minori aumentare di 520 ore annue il lordo. Faranno circa 150 miliardi annui, basta fare una lotta efficace all’evasione fiscale e a chi si è gonfiato la pensione..

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  2. Eh mo’ siamo stufi di sta retorica. Gli operai come tutti i lavoratori han bisogno di fatti, non del solito bla bla. Qua si capisce perché s’e’ buttata in politica

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  3. Ma perché non pubblica l’importo dell a sua pensione prima di parlare di quelle degli altri ?

    Far fessi Letta e Franceschini è più facile che far fessi gli italiani.

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    1. Sulla furbizia degli italiani non ci faremmo troppo affidamento, visto che si affidano ogni volta ad un partito diverso e la volta dopo se ne pentono. Certo che in questo gioco a perdere per il paese ci sono quelli che comunque lo strapuntino se lo sono assicurato. Come la signora.

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  4. A proposito dell’utilità della candidatura della Furlan ( che si presume debba portare qualche voto al PD dal bacino Cisl), alla manifestazione del PD a Cagliari ( circa un migliaio di presenti) forse avrò contato si e no 5 iscritti Cisl e sicuramente andati in piazza “Motu proprio” . È vero che il sindacato è autonomo e che la ex segretaria Cisl è candidata in Sicilia, ma anche questo è un segnale. La segreteria CGIL poi in un post su facebook annuncia di aver incontrato Letta e gli altri sindacati ? La Furlan almeno qua, evidentemente, non fa presa. E, a proposito, si è dimessa dalle cariche sindacali che eventualmente ha ? Forse non ne ha, però credo che qualche ruolo nella fondazione ex Bonfanti c’è l’abbia ancora. È opportuno ?

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    1. 0sservatore interessato · Edit

      assolutamente inoppotuno intanto perche i voti al PD li fara’ perdere sicuramente nel Lazio conosco militanti cisl che all’uninominale non voteranno Pad con il risultato che anche il capolista perdera’ voti

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  5. Statuto nel cestino · Edit

    Nessuno interviene sulla cisl siciliana che fa a sue spese le uniche iniziative, marcatamente elettorali della nonna?

    La cisl non ha mai fatto iniziative con un solo candidato. Lo statuto è ormai carta straccia.

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    1. Purtroppo non aver coordinato, ne pensato linea di accompagnamento alla politica, nella tutela dei nostri iscritti, ci ha lascia responsabili dello sfacelo a cui stiamo assistendo. Rimaniamo solo in attesa del vincitore per incensarlo e per paventare una rappresentanza che abbiamo, ma che non sappiamo e ripeto sappiamo, più esercitare!
      Spero che tutti i Cislini abbiano un sussulto di orgoglio e passino dalla politica dei dossier e del ricatto organizzativo a una Politica esercitata di rappresentanza.

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  6. Tra il dire, di essere per le donne ed esserlo, c è di mezzo il mare…dopo più di 15 anni di Fisascat territoriale di cui, 4 come componente di segreteria e 8 come segretario generale, vengo defenestrata perché madre single.
    Cioè invece di mettermi nelle condizioni di continuare a lavorare, anche altrove o presso la stessa struttura, mi chiedono di dimettermi dopo un mese dal parto. ovviamente mi sono opposta con tutta me stessa e dopo la reggenza della federazione e il mio demansionamento mi hanno licenziata all anno della bambina. Porterò avanti questa battaglia per tutte le donne e per mia figlia. Questa è la Cisl! W le donne!

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