Gli affari di Pinocchio

Pinocchio, si sa, non aveva il senso degli affari. Una volta che aveva in mano cinque zecchini d’oro, ne spese uno per offrire la cena al gatto e alla volpe e quattro li andò a seminare nel campo dei miracoli, convinto che poi ne avrebbe raccolti tanti di più, come dagli alberi si colgono le mele mature.

A ben vedere, quello per pagare la cena fu lo zecchino speso meglio; almeno aveva passato una serata in compagnia e si era tolto un po’ di fame.

Qualcosa del genere dev’essere accaduto a Via Po 21, dove magari qualche cena sarà stata pagata nell’ambito degli incontri per promuovere e sviluppare l’operazione Aletheia (della quale avevamo parlato fin da 2016) e alla fine il conto eventuale di quelle serate potrebbe essere la spesa meno insensata di tutta l’operazione.

Aletheia, per chi non lo sapesse, nacque dall’impulso della Fiba poi First per il business dei servizi finanziari legati ai fondi contrattuali, nella convinzione che il futuro del sindacato fosse in queste operazioni, mentre rappresentanza, contrattazione, proselitismo e altre cose del genere fossero fatica sprecata e facessero parte del passato.

Un passato in cui la ricchezza si costruiva con il lavoro e non con gli investimenti miracolosi.

Un passato nel quale i gruppi assicurativi come Rbm del gruppo Favaretto, e poi un istituto come Intesa San Paolo, per il sindacato erano controparti contrattuali e non soci in affari, con un evidente conflitto di interessi fra rappresentante sindacale e lavoratore rappresentato. Ma sul dovere della rappresentanza deve aver prevalso l’idea di prender parte ad un’operazione che nel 2020 prometteva di creare la più grande compagnia per la raccolta delle polizze per assicurazione sanitaria legate ai fondi contrattuali. In fondo negli anni passati la Cisl ha parlato tanto di partecipazione, che male c’è a partecipare a un’operazione tipo campo dei miracoli?

E fu così che la Cisl e le sue federazioni sono entrate in società con alcuni importanti operatori di questo business.

Il senso degli affari di chi aveva indicato questa via alla Cisl, e quello di chi da Via Po 21 ha avallato e sostenuto l’operazione, non dev’essere migliore di quello di Pinocchio: l’organizzazione infatti si trova ora ad essere invischiata (indirettamente, ma neanche tanto) nel contenzioso che, come abbiamo letto sulla Repubblica del 13 agosto, si è aperto fra Intesa San Paolo e gruppo Favaretto (socio Aletheia). Un contenzioso da 533 milioni.

Come ricorda l’articolo di Carlotta Scozzari, dal quale riprendiamo le informazioni, nel maggio 2020 il gruppo Intesa San Paolo, attraverso la società Intesa Sanpaolo Vita, aveva perfezionato l’acquisizione dal gruppo Rbhold (Favaretto), la maggioranza di Rbm Assicurazione Salute, poi Intesa Sanpaolo Rbm Salute. Sono passati due anni e le cose non sono andate come nei sogni: ora Intesa San Paolo chiede un indennizzo da 533 milioni perché, invece dei prodigiosi utili per tutti (e, pro quota, anche delle controllate della Cisl tramite Aletheia), ci sarebbero “passività quantificabili allo stato in oltre 129 milioni di euro” dovute a:

“penali per ritardi relativi a pagamenti dì sinistri relativi alla polizza Asdep – Assistenza sanitaria dipendenti enti pubblici, posizioni creditorie iscritte all’attivo del bilancio al momento del closing e interamente svalutate successivamente al closing a seguito della verificata inesigibilità dei crediti stessi, l’incremento dell’onere di sinistri concernenti la polizza Metasalute conseguente all’eliminazione delle pratiche commerciali scorrette oggetto di un procedimento avviato dall’Agem”. “In quest’ultimo caso – spiega l’articolista – il riferimento è alla sanzione da 5 milioni stabilita nel luglio del 2021 dall’Antitrust, soprattutto a seguito di reclami da parte di aderenti al fondo dei metalmeccanici Metasalute”.

Inoltre, sempre a maggio 2020, l’Antitrust ha aperto un nuovo procedimento nei confronti di Intesa Sanpaolo Rbm Salute.

Nel respingere ogni addebito (e c’è da augurarsi per tanti motivi che abbia ragione) Rb Holding ha presentato l’istanza per un arbitrato alla camera di Milano “deducendo l’invalidità di alcune clausole del contratto di investimento e del patto parasociale del 2020, inadempimenti di intesa Sanpaolo Vita a impegni contrattuali (tra cui la cessazione del rapporto con il precedente ad), la violazione da parte di quest’ultima di regole di buona fede e correttezza, con una richiesta di risarcimento di danni per complessivi 423,5 milioni di euro”.

L’articolo conclude lasciando intendere la possibilità di una transazione che chiuda il contenzioso. Che, in affari, è sempre la via da preferire.

Ci sembra comunque difficile che anche dalla più proficua delle transazioni possano uscire fuori gli zecchini d’oro (come risorse e come rafforzamento organizzativo) che dalle parti della First erano stati promessi nel far imbarcare la Cisl in questa operazione. Ad esempio quando, il 5 luglio del 2016, l’operazione Aletheia fu lanciata in pompa magna annunciando che questi servizi sarebbero stati la risposta alla crisi del sindacato.

Mentre la verità è, semmai, che pensare queste cose è il primo sintomo della malattia più grave che possa colpire le organizzazioni sindacali, ossia curare interessi propri in potenziale o attuale contrasto con quelli di chi paga per essere rappresentato.

Staremo a vedere

PS Giulio Romani, che ha già provato a intimidire questo blog con una querela servita solo a pagare la parcella a qualche avvocato, se vuole può provarci ancora. Perché lo stratega di tutta l’operazione è stato lui. E la stessa cosa vale per chi avrebbe potuto e dovuto fermarlo come la signora Anna Maria Furlan in veste di segretaria generale, il vigile urbano Piero Ragazzini in veste di segretario generale della Fnp ed il dottor Sbarra dell’Anas quale segretario generale aggiunto. Cioè la stessa troika dei firmatari della pretestuosa citazione in giudizio contro questo blog che, ne siamo certi, farà la stessa fine ingloriosa della querela pretestuosa di Giulio secondo.

In fondo qualche zecchino per pagare un’altra parcella a qualche avvocato per perdere un’altra causa sarà comunque speso meglio rispetto all’aver portato la Cisl in questi pasticci.

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38 Commenti - Scrivi un commento

  1. E Unipol. E i viaggi a dubai 5 stelle per i responsabili del welfare delle categorie ?
    Altro errore di Marcolino, a fronte del cattivo funzionamento di Rbm mando una lettera a cda e parti istitutive per rescindere il contratto. fiom e uilm non la seguirono. E immaginate come la banda del buco accolse la cosa.

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  2. Vi risulta che i dipendenti della società da voi citata della cisl abbia pagato gi stpendi in ritardo e che a fine di questo mese non abbia la liquidità per pagarli per una possibole perdita di 250/300 mila euro?
    Parlano poi di possibile liquidazione e di ispezooni.
    Dicono poi che a fronte di tutto ciò (altri 30 mila euro di perdita) gli amministratori si siano pagati la loro indennità che ammonnterebbe a ca 80 mila euro complessivi?

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    1. C’era lo stipendio di qualche segretaria particolare che lavorava per lui , non poteve mordere, la lettera fu il solito bluff del giullare

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    2. Scusate ma nessuno dice che Aletheia è dovuta intervenire per evitare il fallimento di Marte broker srl che era il broker creato da Bonanni che intermediava le polizze di tutte le categorie? E che i costi erano tripli rispetto a quelli attuali? Chi ha un minimo di correttezza queste verità non dovrebbe nasconderle….. ma è facile salire sul carro dei vincitori, colpevolizzando chi è intervenuto per evitare danni enormi anche ai dipendenti di Marte (tutti salvaguardati).
      Questa non è onesta intellettuale.
      Probabilmente tra chi “racconta” si annida chi ha interesse a far subentrare propri amici nei servizi assicurativi. Ed allora assorbisse le perdite e gli investimenti affrontati per salvare Marte Broker.

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      1. La nostra idea è che non è mestiere da sindacalisti vendere servizi in società con controparti contrattuali. E quindi, come blog, non abbiamo amici da far “subentrare”; se ne avessimo, gli consiglieremmo semmai di uscire e pensare alla rappresentanza di chi lavora.
        Quanto all’onestà intellettuale, quella che sicuramente hai ti dovrebbe bastare a prendere atto che l’operazione Aletheia non ha prodotto nulla di buono senza darne la colpa a Marte, a Saturno contro o al destino cinico e baro.
        Comunque, se hai documenti che provano le cose che dici fai bene a farli conoscere. Come noi abbiamo fatto e faremo con le cose che abbiamo detto e che diremo.

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        1. Esiste una disposizione statutaria (che voi conoscete bene) che non solo facoltizza ma addirittura spinge a creare società per fornire servizi agli iscritti. E consentire la copertura (tra gli altri) dei rischi professionali connessi all’attività di dipendente bancario (ottenuta con prezzi minimi grazie alla intermediazione di queste società) è certamente utile. Il lavoratore si iscrive al sindacato per la tutela individuale ed anche per i servizi che quella associazione fornisce. Il “credo” sindacale che spinge chicchessia a scegliere una organizzazione dipende esclusivamente dai migliori servizi ricevuti (in ogni campo). O pensate che ad un lavoratore cui si offrono coperture individuali sanitarie, pensionistiche, previdenziali (oltre che di tutela del lavoro) sia indifferente a queste proposte? Vi garantisco di no! Ed allora evitiamo guerre ideologiche ed eventualmente spingiamo (con gli strumenti democratici e non con la sovversione ) di impostare anche i servizi nel migliore dei modi. Anche questo è associazionismo. A meno che non si voglia sempre rimanere lontani della realtà o, peggio, perseguire altri fini in modo strumentale.

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          1. Ribadiamo il nostro giudizio: un sindacato non può essere socio in affari con le controparti. Se vuole dare i servizi si organizza da solo. Altrimenti i servizi agli icritti diventano la scusa per il business.
            Noi almeno la vediamo così. senza nessuc “credo” da difendere e senza credere alle favolette della pubblicità dei venditori di polizze.

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            1. Come Voi sapete benissimo, NESSUNO può inventarsi fornitore di servizi assicurativi, e la situazione fallimentare di MARTE ne è stata la dimostrazione concreta.
              Di conseguenza, una qualche alleanza operativa con dei professionisti del settore è praticamente obbligatoria per tutti.
              Salvo fare i duri e puri e rinunciare a fornire agli iscritti coperture assicurative professionali e non.
              Certo, sarebbe una scelta, ma personalmente penso provocherebbe una diaspora di iscritti verso le sigle sindacali che li offrono

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                1. Ma ragione di che? Sapete da cosa derivano i debiti della Aletheia? Dalla,circostanza che in Marte i pensionati avevano affidato le polizze producendo utili. Per bieche ragioni politiche hanno deciso di affidarsi a terzi amici per far fallire il progetto…. Secondo i dettami degli emiliani e del dott. Bonfanti. La cisl, poi, dopo avere sottoscritto un accordo di esclusiva, lo ha sistematicamente violato e spostato risorse e provvigioni in favore di Unipol (e questo sempre per favorire le idee di Ragazzini e Graziani, spinti da Bonfanti). Se si fossero adempiuti agli obblighi, aletheia avrebbe un bilancio in ordine ed i conti fiorenti, i cui utili si destinavano alle attività sindacali. Ed invece niente: meglio far fallire le iniziative che riconoscere le bontà delle stesse… questo è il male. L’autolesionismo, per evitare di rafforzare qualcuno un po’ più avanti con le idee. Meditate…. senza pregiudizi o strumentalizzazioni.

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                  1. Noi ribadiamo quello che abbiamo scritto, e ribadiamo che i fatti ci stanno dando ragione.
                    Quanto poi alle guerre interne alla Cisl, come quella fra chi ha interessi con l’Unipol e chi ne ha con altri, sono cose alle quali (a differenza di te, dobbiamo presumere), siamo sempre stati estranei.
                    Prendiamo comunque atto che, in base a quel che dici, Aletheia aveva scomesso sul fatto che avrebbe tratto vantaggio dall’essere legata alla Cisl, ed ha perso la scommessa.
                    Cose che capitano a chi si dedica più alle scommesse che all’attività sindacale.

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                    1. Voi scrivete ciò che vi fa comodo. Perché non dite nulla della agenzia Unipol (assisind) che c’è in cisl e nella quale amministratore è un Emiliano doc (marco amatori, amico di ragazzini e Graziani)? Li non c’è conflitto di interesse? Esiste con una controllata di una assicurazione che opera solo nel campo salute (e, quindi, non è controparte contrattuale; intesa ha acquisito il 50% solo due anni fa e non al momento dell’operazione, datata 2016). Presto saranno rivelate le realtà di tutto e non le elucubrazioni .

                    2. Noi scriviamo ciò che sappiamo con certezza. Se tu hai modo di dimostrare le cose che dici mandacele e noi le pubblichiamo.
                      O forse pensi che abbiamo qualche amicizia con Ragazzini, uno che ha usato lo stesso avvocato di Romani per agire contro questo blog (e per avere, ci possiamo scommettere, lo stesso risultato)?
                      O che il Graziani che ha promosso il ricorso contro il commissariamento della Fai da cui nasce questo blog sia invece l’omonimo che oggi lavora (absit iniuria verbis) a Via Po 21?
                      Noi siamo liberi, anche perché non ci siamo mai interessati di assicurazioni dicendo che così ci occupavamo di sindacato; ma, occupandoci di sindacato, ci siamo imbattuti nell’operazione Aletheia annunciata in pompa magna dalla Cisl della Furlan come una grande operazione e che per noi è stata invece un’altra (non l’unica, ma probabilmente la più clamorosa) dimostrazione dell’equivoco di chi crede di poter sostituire il rapporto di rappresentanza con un rapporto di tipo commerciale fra organizzazione ed iscritti.
                      Ed i fatti ci stanno dando ragione, tanto è vero che nella Cisl si stanno sbranando sulla spartizione.
                      Quanto alle date, noi abbiamo scritto che la Cisl si trovava ad essere in società con contriparti contrattuali nel post (intitolato appunto “soci in affari”) del 22 dicembre 2019, quando intesa acquisisce Rbm, e da quel momento in poi abbiamo posto questo problema. Quindi la tua osservazione finale ci dà atto che noi parliamo di fatti e non di elucubrazioni.

                    3. Non si tratta di avere “interessi”.
                      Marte Broker è stata salvata dal fallimento (dichiarato per il 50% delle quote; qui non ci sono segreti, perchè è sufficiente una visura storico camerale).
                      Poi ha cambiato denominazione (ed anche qui è semplice richiedere una visura.
                      E’ stato sottoscritto un accordo in esclusiva per consentire di avere una base sulla quale lavorare (che doveva essere la platea di iscritti cui offrire servizi assicurativi).
                      Come accadeva i n Marte.
                      Mi chiedo: ma non avete mai fatto verifiche per ASSISIND? Non sapete che si tratta di una agenzia UNIPOL? O forse lo sapete (perchè avevate rapporti quando eravate in FAI) ma è meglio non dirlo.
                      Se deve esserci TRASPARENZA, ciò deve garantirsi per tutti.
                      Vanno criticati (ed eventualmente citati in giudizio) gli amministratori che hanno creato eventuali buchi in bilancio o si siano resi responsabili di comportamenti illegittimi.
                      Così come va fatta chiarezza su tutte le società della CISL.
                      Senza se e senza MA

                    4. Ti ringraziamo per le informazioni su Marte, per le quali chi vorrà potrà replicare.
                      Ribadiamo tutto quello che scriviamo dal 2016 su Aletheia. Tanto più ora che i fatti ci danno ragione. E cioè che è nata dall’idea sbagliata di sostituire un sindacato dei servizi (peraltro in perdita, alla prova dei fatti) al sindacato come organizzazione.
                      Smentiamo che qualcuno di noi, quando era nella Fai, avesse a che fare con l’Unipol. E chi lo dice è un bugiardo.

                    5. Il conflitto di interessi sarebbe quindi sopravvenuto e non presente al momento dell’operazione. Su questo convenite? E smettetela di scrivere del dott. Graziani (quello che ha perso l’azione contro FAI e CISL) come se fosse un terzo. E’ arcinoto che sia lui il responsabile del BLOG. Non ho nulla contro Graziani ma desidererei solo trasparenza.
                      Le critiche sono corrette se costruttive.

                    6. Il signor Graziani, al quale abbiamo chiesto se vuol replicare ed ha detto che non glie ne importa, è notoriamente uno dei promotori di questo blog (non il responsabile, perché non esiste un responsabile). La cosa è nota dal 2015, quindi quando parli di trasparenza al riguardo ne parli a sproposito.
                      Quanto alle critiche questo blog ha una regola: che non devono (ripetiamo: NON devono) assolutameante essere “costruttive”, perché se dovessero esserlo non sarebbero libere. E invece qui siamo per la libertà, non come a Via Po 21. Tanto è vero che tu puoi intervenire e dire cose senza fondamento, senza alcuna censura.

      2. Vi ricordare lo ial? · Edit

        Si caro amico aggiungendo debiti a debiti e facendo accordi con gli amici di romani bottegal dei lombardi e veneti tutti in gran carriera.
        E con chi ti metti in affari con la controparte contrattuale.
        Marte broker andava chiusa punto ma il genio della lampada comparve e poi fece una carriera luminosa con i suoi amici in Sardegna
        Emilia romagna veneto lombardia Puglia toscana nelle varie segreterie cisl.
        La domanda è ma quei debiti chi li paga? Perche non si azzerano i compensi del cda del 2021 e 2022.
        In via Po dicono che è sotto ispezioni, perché ?

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      3. Probabilmente anche lei ha qualche interesse perché non la racconta tutta. Ad esempio risulta che furono licenziati i dipendenti della sede di Milano con la scusa di ridurre i costi e salvare Aletheia. Qualcosa non ha funzionato ed anche qualcuno forse buono a fare il pesto ma non a occuparsi di brokeraggio assicurativo.

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  3. Sbaglio o se non la liquidano sarebbe il terzo aumento di capitale sociale in 4 anni con una fuoriscita totale di almeno 700/800 mila euro?
    Un’altro Ial? Un’altro salvayaggio col tfr del fondo dipendenti cisl?
    In 8 anni anni hanno perso 500 mila iscritti e vari soldi e nessuno parla.
    Chissa perché

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    1. Ma l’anonimo delle 7.18 si chiama Romani o Bottegal?
      Come fa a sapere tutte queste cose contrattuali e quindi riservate?

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  4. Sulla questione gas che è il problema prioritario per famiglie e imprese, la CGIL ha lanciato una proposta attraverso il suo segretario intervistato da Repubblica. La CISL ha proposte in merito o aspetta quelle della politica?

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  5. Ial un nome un programma · Edit

    Se quello che dice anonimo rispetto ai pensionati(citando un morto che mi sembrava molto amico della furlan sbarra e romani) siamo difronte a dei possibili reati.
    Forse è per questo che il citato graziani adesso non più amico del ragazzini ordina(dicono in cisl) delle ispezioni? Ci sono queste ispezioni sembra con una società specializzata esterna?
    Rispondimi anonimo molto informato.
    L’anonimo dovrebbe essere denunciato dagli amministratori di aletheia salvo non dica il vero.
    Senz’altro è o era un amministratore o porta borse di qualcuno che era dentro o che da fuori gestiva.
    Tutto con il mandato e i soldi degli iscritti.

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    1. Le ispezioni sono un diritto dei soci e rientrano nelle possibilità di verifica dell’operato del CDA. Quindi nulla di anomalo.
      Quanto alla conoscenza, seppure si prosegua quasi nel sorprendersi di certe dinamiche, sono conosciute (ed anche conoscibili) in CISL e fuori da essa.
      Quindi trasparenza…… ma per tutti.
      Anche per chi fa solo indagini su chi ha interesse a demonizzare…… e chi non fa comodo a interessi di parte

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  6. EX DELEGATO FIM-CISL · Edit

    Personalmente ritengo che la Previdenza Sanitaria Complementare sia un’ Attivita’ perfettamente in linea, con la fornitura di Servizi di una OS, purche’ esercitata con piena onestata’ materiale ed intellettuale, ad esclusivo benefico degli Iscritti.
    A mio avviso l’ azione collettiva propria di un Sindacato, sia in sede di CCNL che come Gruppo di Acquisto Collettivo, permette di ottenere significativi benefici, non ottenibili dal Singolo.
    a) Tutelare chi ha Gravi Malattie in quanto con “grossi numeri” di Aderenti, si puo’ evitare la Visita e/o Questionario di Accesso
    b) I Costi sono sicuramente competitivi, in particolare in un Mercato Assicurativo come quello italiano, che presenta Costi e Extracosti, tra i piu’ alti a livello mondiale.
    c) Ritengo fattibili tutelare con un Fondo a loro dedicato, anche i Pensionati, in quanto mettere sul tavolo di una ipotetica trattativa, milioni di potenziali Iscritti , compensa largamente il dover tutelare Assicurati, con un’ eta’ inevitabilmente avanzata.
    d) I tempi di attesa delle Prestazioni sono mediamente nettamente inferiori, a quelli del SSN.
    Sicuramente bisogna capire da subito, che un Fondo non puo’ promettere “miracoli”, che non potra’ sicuramente mantenere, come ad esempio nel recente caso di RBM/Metasalute, prima dell’ ultima ridiscussione, in peius, delle clausole contrattuali, incluse dalla gara iniziale.
    Un Fondo di questo tipo a mio avviso, deve avere un equilibrio Finanziario che preveda Costi delle Prestazioni, non superiori al 85%, di quanto Incassato in Premi, in quanto il restante 15% deve servire a finanziare i Costi Gestionali ed un Equo Guadagno per l’ Assicuratore.

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  7. lo statuto dice di offrire servizi agli iscritti.

    La legge dello stato italiano punisce severamente alle associazioni di erogare servizi commerciali.

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    1. Non sono servizi commerciali! Non sono mai stati distribuiti utili! E sono servizi agli iscritti, non business. Guardate i bilanci. Sono garantiti anche i rapporti di dipendenza. Le collaborazioni. Le coperture assicurative alle condizioni di mercato. Però tanto è inutile con chi ha solo l’obiettivo di criticare ogni cosa. Qualsiasi iniziativa è infangata

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  8. Noto con piacere che da qualche giorno si è tornati pure su codesto Blog a parlare di Fondi sanitari di origine contrattuale.
    Che essi siano una buona cosa per i lavoratori non c’è dubbio e i motivi sono stati egregiamente esposti da alcuni commentatori. Basti ricordare i vantaggi che derivano dal numero cospicuo di assicurati che consente di avere prestazioni a costi molto competitivi rispetto a quelli che per le stesse prestazioni potrebbe avere la singola persona che si rivolgesse ad una qualsiasi Compagnia assicuratrice.
    La Fisba nel 1987 e la Fai dal 2001 in poi furono tra le prime a credere a questi strumenti bilaterali. La Cgil li avversò per anni con motivazioni ideologiche ma oggi si è convertita perchè, come sempre accade, …più che il dolor potè il digiuno…
    Poi, col passar degli anni, le Confederazioni si accorsero che dietro quelle buone pratiche vi poteva nascere il grande Business e cominciò l’epoca in cui questo venne sovvertendo le finalità sociali dei Fondi sanitari. Per i Fondi pensionistici l’analisi ha aspetti diversi.
    La trasformazione in peius dei Fondi Sanitari cominciò quando tra alcuni Sindacati di categoria e le Compagnie Assicuratrici (una su tutte…il cui nome è ben conisciuto) si addivenne ad accordi di sottobanco finalizzati a ridurre sempre più le prestazioni ai lavoratori mediante le cosiddette “franchigie” oppure (cosa tra le più perfide) introducendo il sistema delle Cliniche convenzionate che negano ai lavoratori di ricorrere ai medici o alle Strutture sanitarie di loro fiducia obbligandoli di fatto a farsi curare da medici e Cliniche voluti dalle Compagnie le quali, come in tutti gli accordi aventi finalità di Business, mettono in primo piano i loro interessi calpestando coloro che, col salario (costo del lavoro) finanziano gli stessi Fondi. Tutto ciò con la complicità interessata di certi Sindacati e, cosa ancor più disdicevole, con quella, ben remunerata, delle Organizzazioni Professionali delle aziende. Ne deriva lo scandalo che la cosiddetta Bilateralità, piuttosto che agevolare la vita dei lavoratori e delle loro famiglie, arricchisce i cosiddetti CONTRAENTI dei Contratti nazionali.
    Scaturisce da questo “concerto di musicanti” che oggi è sempre meno la importanza degli associati (iscritti) perché le risorse arrivano ( e tante…troppe) dalla Bilateralità. Per non parlare degli abusi di quei sindacalisti che, per sedere in diversi Consigli di Amministrazione dei Fondi, lucrano migliaia di euro al mese in aggiunta ai già cospicui stipendi percepiti dal Sindacato. E questi benefit sono il collante che garantisce il consenso dei Vip verso il Capo mentre di quello dei lavoratori ci si fa beffe.

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  9. Sentite nella mia ignoranza vorrei ricordarvi che la Fit già due secoli fa promuoveva le cooperative di facchinaggio, e ne era partecipe. Anche nel secolo scorso e nell’attuale le categorie cercano di conciliare lavoro, servizi sociali e opportunità per i propri associati. Quindi se la Cisl avesse censito le varie esperienze e messo a fattor comune servizi e capacità manageriali già presenti sarebbe stato l’ottimo, ma purtroppo le persone sbagliate nel posto sbagliato hanno messo in imbarazzo queste e creato danni all’organizzazione.

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    1. Che un sindacato di facchini organizzi cooperative di facchini (ma due secoli fa la Fit non c’era ancora) era e sarebbe ancora il suo mestiere. Si chiama controllo associativo dell’offerta di lavoro ed è all’origine anche dei contratti collettivi, degli scioperi e dei sindacati stessi.
      Che un sindacato di bancari entri in un business gestito da imprenditori privati, mettendosi in società con un gruppo privato ed in concorrenza con le altre società private, poi, a seguito dell’acquisizione di questo gruppo, in società con uno dei più grandi gruppi bancari (cioè con una controparte con cui poi sottoscrive contratti e accordi che riguardano anche questi servizi), non è controllo associativo dell’offerta di lavoro. Semmai è impresa, che era stata avviata pensando di sfruttare il vantaggio competitivo di essere soggetto che firma i contratti collettivi chiamati a sviluppare il business dei servizi (ma poi le cose sono andate diversamente).
      Una malattia non molto diversa da quella che può prendere, ipoteticamente, un sindacato dei trasporti quando, invece di fare il suo mestiere e organizzare cooperative di lavoratori, riceve contributi dalle compagnie marittime in base a contratti collettivi non sgraditi alle controparti …
      … ma qui entriamo in un altro discorso.

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      1. Mi spiace la sorda assenza di obiettività. Ma si cercheranno di spiegare gli eventi che si evincono dagli atti societari. È stato acquisito il 50% di un broker già esistente di cui la restante parte apparteneva alla cisl dalla fiba con l’obiettivo di fornire i servizi agli iscritti di natura assicurativa. Alla operazione ha partecipato una società controllata da rbm salute (che non è controparte contrattuale!) la quale ha ottenuto il diritto di prelazione solo su eventuali coperture assicurative in materia di salute qualora le condizioni fossero pari a quelle offerte da altre compagnie. Nel corso del tempo la società ha offerto servizi agli iscritti con condizioni di vantaggio (come ogni broker) non violando la legge ne arricchendosi o distribuendo utili. Allo stato, sembrerebbe che sia emersa la volontà di porre in liquidazione la società per evitare proprio questo strumentalizzazioni. Salvaguardando dipendenti e collaboratori. Tutte le altre sciocchezze (vantaggi competitivi derivanti dalla sottoscrizione di contratti collettivi) è- come sempre – la fantasia di chi non fa altro che buttare fango su ogni iniziativa. È ciò in quanto è stato estromesso dalla gestione di attività sindacali.
        Smettiamola di fare demagogia e raccontare sciocchezze.

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        1. Grazie del contributo, che non condividiamo. E ribadiamo tutto quel che abbiamo scritto (a prescindere dal fatto che a volte rispondi a cose che non abbiamo scritto noi: di eventuali “violazioni della legge”, ad esempio, parli tu di tua iniziativa, come se qualcun altro ti avesse posto il problema. In questo caso è inutile che gli rispondi attraverso questo blog ed è meglio se lo fai direttamente).

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