Carniti defimmmizzato
admin 19 ottobre 2019 6 Commenti
Oggi sul palco di Castelleone a celebrare Carniti c’era solo la Cisl a ricorda Piere Carniti. La Fim no.
Invece il 25 settembre a Roma c’era stata una commemorazione organizzata dalla Fim alla quale aveva partecipato la segreteria confederale, addirittura nella persona di Graziani (che è solo un omonimo, non il campione del mondo dell’82), il provocatore che all’assemblea nazionale della Fim aveva indotto il fallo di reazione per il quale Bentivogli è stato poi attaccato, dall’esterno e dall’interno.
Dopo la visita di Graziani in casa Fim, in molti si erano immaginati un’altra scena per l’appuntamento di Castelleone, con Marco Bentivogli sul palco assieme alla signora Anna Maria, uno come successore di Carniti alla Fim, l’altra per essersi seduta al posto di Carniti a Via Po 21. Così che alla fine, nel nome del grande ascendente comune, avrebbero messo da parte le liti, tornando ad essere amici come prima.
Se qualcuno ci aveva creduto, e a maggior ragione se qualche terzo neutrale fra le parti dovesse aver lavorato per questo happy end, ha finito per fare la figura del fesso.
Nel programma di Castelleone c’era posto solo per la Cisl, quella nazionale e quella “assedelpò”, non per la Fim. Ed escludendo che possa essere stato Marco Bentivogli a non voler essere su quel palco, è forse lecito concludere che è stata la signora, garbata come sempre, ad aver detto, più o meno: se c’è quello lì non ci sono io.
Insomma, se le immagini parlano chiaro, il palco di Castelleone ci dice che il pressing contro Bentivogli continua senza tregua, e che evidentemente si illude chi spera in una ricomposizione.
Post scriptum: ad esserci su quel palco era il presidente della fondazione Giulio Pastore, il professor Aldo Carera. Che lunedì era a Roma per commemorare Pastore, ieri a Varallo ancora per Pastore, oggi a Castelleone per Carniti, mercoledì prossimo sarà a Cnel per presiedere il convegno sullo statuto dei lavoratori … insomma, in un periodo pieno di anniversari come questo lo si fa girare come una trottola manco fosse un ragazzino, impegnandolo in casa e fuori casa.
Abbiatene pietà e dategli tregua, ché anche a Gattuso, ad una certa età, ogni tanto il mister gli faceva saltare un turno!
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6 Commenti – Scrivi un commento
- osservatore interessato · Edit La fim e’ impegnata nelle diverse realta a difendersi dall’attacco che la segreteria confederale per mano dell’ex fimmino Ragazzini sta attuando con una serie di verifiche amministrative che siamo certi verranno realizzate con precisione certosina per fare contenta la signora di Via Po che passa le proprie giornate a verificare quale strutture dell’organizzazione debbono essere punite per non essere sufficientemente allineate. Reply
- Anonimo · Edit ormai la cisl di via po puo’ solo commemorare Reply
- Anonimo · Edit Il peggiore destino che potesse capitare a Carniti era di essere commemorato dalla banda che oggi occupa via Po. Stessa sorte a Pastore. Cristo viene commemorato da Caifa e gli viene data la cittadinanza onoraria in quel Tempio da dove scacciò i mercanti. Carera…a tutto ci dovrebbe essere un limite. Nel 1938 furono pochi i Professori che rifiutarono di aderire al Fascismo e furono radiati. Vissero di stenti ma salvarono l’onore: tra le poche cose di cui l’Italia di allora e degli anni a venire potè essere ed è tuttora orgogliosa.
Il resto…tutta indifferenziata o se volete umido per la discarica della Storia, quella che non teme gli autodafè. Reply- Giovanni Graziani · Edit Non per difendere il mio amico Aldo Carera, ma mi sembra corretto ricordare che il suo riferimento sono sempre stati i maestri dell’Università cattolica; e nel 1938 i docenti cattolici, fra i quali alcuni di quelli che darano un contributo fondamentale alla ricostruzione dopo il fascismo, su indicazione del papa giurarono fedeltà al regime “con riserva interiore”. L’eroismo non venne chiesto a nessuno e, come è giusto che fosse, rimase una scelta individuale, con i suoi pro e i suoi contro. Reply
- Anonimo · Edit Conobbi e stimai il prof Aldo Carera. Mi domando però cosa ci fa uno come lui dentro una insalata tanto guasta. Sono convinto che anche lui abbia aderito “con riserva interiore” e però il silenzio degli onesti fa comodo ai bucanieri i quali peraltro ridono di essi. Certi regimi non cadono per merito di tanti piccoli, presunti protagonisti anelanti di essere cooptati nel paradiso dei Tartufi, ma per il sacrificio di eroi come Enrico Toti, Silvio Pellico o don Milani. Condivido, caro Graziani che a nessuno possano essere chiesti eroismi ma è proprio qui il dramma : a forza di pur legittime prudenze personali, rispettabili, il grande fiume della Cisl si è riempito dei liquami del tengo famiglia. L’ unica giustificazione per i mancati eroi è che i 40 di Alibabà non sono una fiaba ma briganti di una guerra asimmetrica. Per questo oggi commemorare Pastore e Carniti da parte di questi sequestratori della democrazia è niente altro che l’abuso di una grande menzogna. Chi farà cadere le mura di Gerico? Chi fuggirà da Sodoma? Reply
- Giovanni Graziani · Edit Non per difendere il mio amico Aldo Carera, ma mi sembra corretto ricordare che il suo riferimento sono sempre stati i maestri dell’Università cattolica; e nel 1938 i docenti cattolici, fra i quali alcuni di quelli che darano un contributo fondamentale alla ricostruzione dopo il fascismo, su indicazione del papa giurarono fedeltà al regime “con riserva interiore”. L’eroismo non venne chiesto a nessuno e, come è giusto che fosse, rimase una scelta individuale, con i suoi pro e i suoi contro. Reply
- Nessuno · Edit Lo scarsissimo livello del gruppo dirigente attuale della Cisl sta portando alla lenta implosione dall’organizzazione. Carniti ne sarebbe inorridito, anche perché, alla sua epoca in Cisl era attiva una vivace dialettica, oggi impedita da asfaltatori quali Ragazzini e Graziani (il cui unico merito è sempre stato sapersi schierare con il clan vincente). Attenzione: rischiamo di trovarci come “generale” proprio quest’ultimo. Dopo gli anni grigi della Furlan, gli anni bui di Ciccio. Please chi può cerchi di evitarlo. Reply