Pezzotta: “Parte Prendere Parola”

Con un lungo comunicato su Facebook, Savino Pezzotta annuncia che la riunione dei soci fondatori, tenuta a Bologna sabato 13 novembre, ha avviato il programma d’azione dell’associazione “Prendere Parola”, della quale è presidente. Un’associazione che vuole interloquire in maniera critica “sull’involuzione della democrazia rappresentativa nella Cisl”, proporrà “per il 2022 iniziative seminariali”, svilupperà riflessioni sul “diritto del lavoro che negli ultimi trent’anni è stato disarticolato e manomesso in punti essenziali”, così come sulla “grande questione dei salari che da trent’anni, in particolare nel nostro paese, regrediscono”. Inoltre entro gennaio verrà predisposto un libro per “riordina(re) le analisi e le proposte emerse nei nostri incontri e seminari per un ‘sindacato nuovo’ indispensabile per rilanciare percorsi di unità sindacale che riaccendano la speranza dei lavoratori per un’unità organica sindacale con la caratteristica di valorizzare il senso critico motore della partecipazione di base”.

Tutte e tutti coloro che fossero interessate o interessati, e noi auspichiamo che siano tante e tanti, possono mettersi in contatto con Savino Pezzotta per partecipare a queste iniziative o aderire alla nuova associazione.

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10 Commenti - Scrivi un commento

  1. Pensare che la Cisl Nazionale e Cisl Lombardia protestarono per l’invito di Savino al convegno sul 68 organizzato dall Fim Cisl di Bergamo.
    Era settembre 2018.

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  2. La riflessione sul diritto del lavoro che negli ultimi trent’anni è stato disarticolato vuol dire che Pezzotta farà autocritica per il via libera alla legge Biagi?

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      1. Chi dice che anche la Cisl (ma già con D’Antoni e il pacchetto Treu del 1997) ha accettato la flessibilizzazione del mercato del lavoro in maniera un po’ troppo acritica dice una cosa condivisibile.
        Ma chi lancia l’accusa di aver fatto accordi “con la destra” e “con i padroni” parla un linguaggio che neanche il peggior Cofferati di quei giorni aveva usato. Semmai qualcosa di simile c’era scritto nella rivendicazione dell’omicidio Biagi.
        Restiamo tranquilli, ché la materia è delicata.

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  3. Il libro bianco di Biagi prevedeva due pilastri, sul primo Savino ha salvato l’art.18 checche’ se ne dica, il secondo che prevedeva l’attuazione delle politiche attive e’ stato disatteso da chi doveva prendersene cura fino ad oggi e cioe’ i vari Governi succedutisi nel corso degli anni. Savino ha fatto un gran lavoro e chi ha vissuto quegli anni in prima fila conosce la storia.

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  4. A proposito del commento preoccupato del ritorno di Pezzotta. Intanto in Cisl ci hanno insegnato che gli accordi si fanno con i padroni o datori di lavoro e con i Governi o Presidenti di Regione o Sindaci, a prescindere dal colore politico. E quindi anche il Patto per l’Italia, magari criticabile, si muoveva in questo solco. Poi, certo, magari il Governo non rispettò gli accordi, facendo pagare un prezzo politico e organizzativo a CISL e UIL. In secondo luogo, vogliamo parlare delle politiche portate avanti da Bonanni sempre in sintonia con i Governi di destra e che voleva, anche lui, pure farsi un partito ? O, per tornare indietro negli anni, vogliamo ricordare che D’antoni che peraltro firmò l’accordo del 1992 con il Governo D’Amato, attirandosi anche qualche bullone, poi però usò il sindacato per costituire Democrazia Europea (fallimento disonorevole), facendo pagare e raccogliendo quote e adesioni nelle Ust e chi non aderiva era visto con un pò di sospetto ? O che, ancora, forse inebriato dalla sua stessa popolarità, da segretario generale, diventò presidente di squadre di calcio o di pallacanestro ? Almeno, ai tempi di Pezzotta, quando si votava alle assemblee dei quadri, anzichè registrare un’unanimità deprimente e falsa, a Roma, c’erano magari 180 voti a favore, 150 contro (esemplifico) e non mi risulta che mai nessuno sia stato commissariato o espulso per questo motivo. Infine Franco Marini: ricordo che un giorno (anni 80) venne al congresso nazionale di una categoria e disse: state tranquilli, non entrerò mai in politica e due mesi dopo era diventato ministro del Lavoro. Per carità questo non per sminuirlo ma per dire che, se andiamo a scavare, ce ne è per tutti. E allora se Pezzotta organizza, insieme ad altri, iniziative culturali nelle quali possiamo essere coinvolti, senza secondi fini, ma per arricchirci e arricchire il dibattito sui temi sindacali, per i quali abbiano vissuto tanti anni, o sui temi della democrazia sindacale, perché dolersene ? perché temere chissà cosa ? D’altronde se la CISL in dieci anni ha perso 500.000 tessere (nel 2010 erano 4,5 milioni di iscritti nel 2020 4 milioni , dati presi dal sito della CISL) ci sarà pure un motivo. Una diminuzione, si badi bene, tutta da attribuire alla FNP, passata da 2.201.684 iscritti del 2010 a 1690.632 nel 2020, nonostante l’aumento del numero dei pensionati. Se si cambiano i regolamenti in modo contrario ai valori della CISL, in alcune categorie, forse sarebbe bene discuterne apertamente. Se la CISL è diventata troppo un sindacato di servizi, magari fatti bene, e meno di valori, vorrà dire qualcosa ? O dobbiamo dire: Va tutto ben, madama la marchesa ? Non si vedano complotti dappertutto, ma invece contributi a migliorare……. Scusate lo sfogo.

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  5. Osservatore in attesa degli eventi · Edit

    A via Po hanno messo in piedi un servizio di monitoraggio permanente dei social per controllare tutto quello che accade ed ovviamente l’iniziativa di Bologna e’ sotto la lente di ingrandimento. Dicono i bene informati che La Furlan e’ tornata a Via PO magati al 19 dove sono i pensionati per presiedere la Fondazione e […] sicuramente cerchera’ di incidere sui congressi in corso.
    A proposito come si concilia il ruolo di Presidente di una struttura Cisl con l’incarico nelle Agora’ di Letta siamo certi che non sia incompatibile ?. Sicuramente non e’ opportuno ma tanto in Cisl le regoler valgono solo per glia avversari per gli amici lo statuto di interpreta come diceva il buon Carniti.
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    In questo commento abbiamo omesso una parte che conteneva informazioni relative allo stato di salute di una persona. Cosa che, in base alla legge sulla privacy, non si può fare. Invitiamo tutti i commentatori a tenerne conto
    il9marzo.it

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