Savino Pezzotta: “Partecipare alla conferenza europea”

Da Savino Pezzotta riceviamo e volentieri pubblichiamo

A poco più di settant’anni dalla dichiarazione Schuman, la costruzione dell’Unione europea è a una svolta. Per la prima volta nella sua storia, uno degli Stati membri ha lasciato la casa comune. Ovunque i populismi stanno cercando di minare i fondamenti ei valori europei. I cittadini, dal canto loro, si sentono espropriati del progetto europeo o non lo capiscono più. Eppure, lo hanno dimostrato ancora una volta alle elezioni europee del 2019, dove l’affluenza alle urne ha raggiunto il 50,66% (il punteggio più alto dal 1995), vogliono avere voce in capitolo. 

Ma a parte i tradizionali comizi elettorali, ogni cinque anni, gli spazi per “parlare d’Europa” sono rari.

Questo è il punto centrale della Conferenza sul Futuro dell’Europa, lanciata il 9 maggio. Copilotata dal Parlamento Europeo, dal Consiglio Europeo e dalla Commissione Europea, è un’opportunità per la società civile di esprimersi su una dozzina di temi che la riguardano: cambiamento climatico, salute, economia, giustizia sociale e occupazione, valori e diritti, trasformazione digitale, il posto dell’UE nel mondo, democrazia, migrazione e persino istruzione.

Quindici proposte in discussione

Poiché questi temi sono al centro delle aspirazioni di molti cittadini e delle lavoratrice e dei lavoratori  la Confederazione europea dei sindacati (CES), ha deciso di mettersi in gioco e di essere parte di questo processo senza precedenti di democrazia partecipativa sottoponendo quindici proposte al dibattito.

Il movimento sindacale europeo, ad esempio, chiede che  tutti i lavoratori, i disoccupati e i giovani possano beneficiare della protezione sociale. ”  Sono necessarie misure urgenti per combattere la disoccupazione giovanile e le condizioni di lavoro precarie nei settori in cui i giovani sono sovra rappresentati (turismo, economia dei lavori saltuari…)  “.

In termini di occupazione, la CES chiede l’apprendimento permanente e il diritto alla formazione per tutti, come determinato  dall’istituzione del primo principio del pilastro europeo dei diritti sociali: Istruzione, formazione e apprendimento permanente :“Ogni persona ha diritto a un’istruzione, a una formazione e a un apprendimento permanente di qualità e inclusivi, al fine di mantenere e acquisire competenze che consentono di partecipare pienamente alla società e di gestire con successo le transizioni nel mercato del lavoro” ( Il pilastro europeo dei diritti sociali è stato definito nel 2017 i occasione del vertice europeo di Göteborg. Il pilastro stabilisce 20 principi fondamentali che dovranno guidarci verso un’Europa sociale forte, equa, inclusiva e ricca di opportunità nel XXI secolo).

 Infine,la CES  chiede  l’istituzione di un nuovo modello economico e di governance per l’UE: “  È necessario andare “oltre il PIL” e costruire un “benessere europeo” inclusivo ed equo. [Dobbiamo] garantire che la competitività economica vada di pari passo con la giustizia sociale e che il benessere dei cittadini sia l’obiettivo delle politiche economiche.  “

Rilanciare il progetto europeo

”  Questa conferenza deve essere l’occasione per un vero dibattito lungimirante sul futuro dell’Unione europea per garantire che la fine della crisi del Covid-19 apra la strada a un’economia e una società europee più eque”, più inclusive e sostenibili, basate su un rinnovato contratto sociale  ”. Per la CES. “Ci  sono le condizioni per trasformare l’Europa e rilanciare il progetto europeo approfondendolo questioni europee.

 La crisi sanitaria ci ha fatto muovere verso una maggiore solidarietà.  “

La costituzione del sistema SURE (dotato di 100 miliardi di euro) per finanziare il lavoro a orario ridotto o la mobilitazione senza precedenti di 750 miliardi di euro lo scorso anno a favore di un piano di rilancio europeo a sostegno delle economie più deboli, più colpite dalla crisi del coronavirus è un buon modello da implementare e stendere.

Sono convinto che la Conferenza Europea sia una buona occasione per  tutti e che dovrebbe vedere il sindacati italiani mobilitarsi perché gli attivisti vi possano partecipare e sostenere le proposte avanzate dalla Confederazione Europea dei Sindacati e presentare loro proposte. Sono convinto che stante i movimenti che si stanno determinando a livello  a livello internazionale lo status quo non basti più e che l’Unione Europea deve reiventarsi e tendere con forza vero una dimensione federale più compiuta.

Gli antieuropeisti e i sostenitori di un Europa conservatrice e liberista non si sottrarranno nel presentare i loro contributi e se non lo fanno i sindacati e in particolare la CISL che ha sempre avuto una forte vocazione europeista, lo faranno altri. Se si vuole un Europa sociale c’è tutto l’interesse che le forze sindacai e sociali facciano partecipare i loro associati e dire con forza quale modello di Europa si vuole.

ISTRUZIONI PER LA CONFERENZA

Ogni cittadino o attore della società civile può organizzare e/o partecipare a dibattiti online o eventi fisici. Sulla piattaforma digitale multilingue , inoltre, possono condividere le proprie idee, inviare contributi, dibattere e confrontare i propri punti di vista sui temi proposti. 

A breve dovranno essere costituiti panel di cittadini europei (rappresentativi della popolazione europea grazie alla considerazione di provenienza geografica, sesso, età, contesto socio-economico e livello di istruzione) che dibatteranno online sui temi selezionati dai partecipanti e presenteranno le loro  proposte.

Le proposte selezionate verranno poi presentate durante le “sessioni plenarie” composte da rappresentanti del Parlamento Europeo, del Consiglio Europeo e della Commissione Europea oltre che dai rappresentanti dei parlamenti nazionali. Le parti sociali europee, compresi i sindacati  italiani saranno presenti in questo organismo. 

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13 Commenti - Scrivi un commento

  1. Savino Pezzotta è sempre stato un bravo predicatore, ma non ha capito che il tempo delle prediche è finito. “Adesso chi non ha una spada venda il mantello e ne compri una”.

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  2. Per ora ringraziamo il “predicatore” delle notizie e informazioni che ci ha dato e di cui, personalmente, poco sapevo, probabilmente per mia ignoranza. A volte le prediche servono e valgono più di una spada….

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    1. E’ vero, “a volte” le prediche valgono più di una spada; ma “adesso” no.
      Adesso chi non ha una spada venda il mantello e ne compri una. Come c’era scritto sulla rivista di don Mazzolari.

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  3. nella mia vita e nel mio impegno sindacale non ho usato altra spada che la ragione, il confronto e la libertà di dire sempre come la pensavo. Se un predicatore richiama a qualche verità penso che vada bene. Tra tanti anonimi c’è qualcuno che ha attivato un punto di libera discussione , dove l’unica censura è data dal rispetto che dobbiamo sempre alle persone, anche verso quelle di cui nulla condividiamo. Sostenere e partecipare all’associazione “Prendere Parola” è un modo per garantire il luogo di discussione e di verità.

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    1. Savino,
      dopomdi te, resteranno nella
      memoria, per essere coloro che si sono aggiustati pensione e stipendi.

      Lo sanno anche loro. Per questo gettano fango sugli altri.

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  4. È segno dei tempi che una analisi riguardo all’Europa come quella di Savino Pezzotta, sempre alta, venga commentata con toni apocalittici da chi dimostra di dover molto a quella pretensiosità che alberga tra i manipoli che si credono invincibili al bivacco di Waterloo. Evocare i sacri testi per esortare alla spada da parte di coloro che conobbero soltanto il pugnale dei sicari mi pare troppo.

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    1. Ma secondo te Sbarra si preoccupa se Savino Pezzotta parla dell’Europa? O si preoccupa di più se si parla della sua assunzione all’Anas?
      Se questo blog diventa una copia di sindacalmente o del blog di Pezzotta, perde il motivo per cui lo abbiamo seguito fino ad oggi.

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      1. Questo blog ha la sua identità e non è la copia di niente, e altri blog non devono essere come noi. Che siamo contenti di poter collaborare con gli amici di “sindacalmente.org” e con Savino Pezzotta. E che auguriamo grande successo all’associazione Prender parola, alla quale sicuramente molti di noi vorranno aderire senza che questo debba cambiare la natura del nostro blog.

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  5. Il clima da coprifuoco serve a tenere basso il livello.
    In Cisl prima del 2016
    non ti han mai detto chi frequentare e chi no.
    Dove andare e dove no.

    E nel silenzio ci si rialza lo stipendio perché ai fedeli non si fanno ispezioni amministrative.

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  6. Lo dico all’Anonimo che ha scritto che “non è più il tempo delle prediche”, ma “Adesso chi non ha una spada venda il mantello e ne compri una”: che cosa significa tutto questo, a chi è riferito e per fare cosa?

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  7. La Cisl ha inviato proteste per la scelta da parte di Brunetta che ha inserito Faverin nel suo staff.
    La nonna e il vigile urbano di Forlì hanno intimato a Gigi Anas di intervenire e minacciare Brunetta di rompere i rapporti.
    Vigile e Nonna han ricordato che i 16 che han votato contro il commissariamento non devono avere nessuno spazio ne dentro ne fuori la Cisl.
    Ormai i due sono un problema psichiatrico.

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    1. Brunetta…Faverin e i Quaranta.
      Non vorrei essere ascritto alla lista dei disfattisti qualunquisti ma non potendo digerire quelli di Alì, non riesco neppure a godere della assunzione alla corte del piccolo grande Ministro di quel signore veneto, cresciuto alla scuola di Bisanzio, pur riconoscendo l’ingiustizia da esso subita. Nella causa di beatificazione converrebbe pure non trascurare le di lui prepotenze quando trionfava alla corte del suo padrone.
      Ecchè ci tocca beatificare pure i nove lebbrosi che trascurarono di ringraziare Cristo? Io sto col Samaritano.

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  8. Perdonaci, ma questo blog non si occupa di beatificazioni. Più modestamente ci piace raccontare quel che succede, e ci piace dare l’occasione che altri raccontino quel che sanno.
    Ad esempio, noi non sapevamo e non sappiamo nulla di incarichi di Giovanni Faverin con il ministro Brunetta, né facciamo il tifo pro o contro. Ma ci interessa sapere, e ringraziamo chi ci ha mandato questa informazione, che chi governa la Cisl non vuol prendere atto che la storia del “stiamo facendo pulizia” non viene creduta da nessuno al di fuori dell’organizzazione (nessuno darebbe un incarico ad un falsificatore di tessere e spacciatore di numeri falsi). Ed è ancor più interessante la pretesa che la condanna all’interno della Cisl dovrebbe valere anche all’esterno, come si pretende di fare anche con Marco Bentivogli. O, venendo a cose meno note ma non meno importanti, come quando la Fai o la First pretendevano di mettere il veto alla possibilità che gente cacciata dalle federazioni (ripetiamo, cacciata, e non di rado in maniera illegittima) potesse trovare una collocazione in altre organizzazioni sindacali dove quelle persone hanno avuto modo di farsi apprezzare.
    Deliri di un gruppo di potere piccolo e autoreferenziale.

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