Undici mesi, dodici giorni

“Dopo undici mesi di trattativa abbiamo conquistato un contratto di assoluto valore”

Sono parole del comunicato del dottor Sbarra dell’Anas per salutare il rinnovo del contratto provinciale per gli operai agricoli di Verona. Come al solito, prende il lavoro degli altri e ne parla come se il risultato lo avesse raggiunto lui.

Solo che, come al solito, lo fa con parole che confermano quanto poco abbia presente di cosa parla.

In primo luogo, perché nel sistema contrattuale agricolo il livello territoriale è del tutto autonomo (e infatti in questo settore i contratti provinciali non sono “integrativi” di quello nazionale) per cui il risultato di Verona è di Verona e non di Via Tevere 20. In secondo luogo perché gli “undici mesi” da lui citati con enfasi e soddisfazione sono la prova, semmai, delle gravi difficoltà del sistema. E c’è ben poco da vantarsene.

Nei rinnovi precedenti non accadeva mai che dopo 11 mesi ci fossero tutti i contratti provinciali aperti. La maggioranza dei territori, e la grande maggioranza al nord, dopo undici mesi aveva già chiuso. Ed era questo uno dei punti di forza di quel sistema voluto dalla Fisba nel 1995 nonostante l’indicazione contraria di Via Po 21 e il no della Flai-Cgil: aver dato autonomia ai territori aveva facilitato la diffusione del secondo livello e la tempestività dei rinnovi. Per cui chi oggi spaccia un rinnovo a Verona dopo undici mesi come un successo di rilevanza nazionale dimostra di non rendersi conto che il sistema si sta inceppando. Ed avrebbe bisogno che a Via Tevere 20 ci fosse qualche sindacalista agricolo, non un distaccato Anas non si sa bene da quando, per rimetterci mano e farlo funzionare.

Ma c’è un’altra cosa rivelatrice in quello che dice  il dottor Sbarra dell’Anas; o meglio, in quello che non dice. Perché tacere che la Flai-Cgil non ha voluto firmare il contratto di Verona? Questo particolare non da poco lo rivela nel suo comunicato il segretario della Uila, Mantegazza. Il contratto era pronto per essere firmato da dodici giorni. Ma la Flai aveva chiesto di aspettare. A quel punto (questo non lo dice Mantegazza, ma noi ci siamo informati) la Uila avrebbe firmato subito, ma la Fai ha assecondato la richiesta di aspettare la Flai. Che poi non ha firmato lo stesso. Perdendo altri dodici giorni oltre agli undici mesi già andati.

Un contratto senza la Flai non è nulla da drammatizzare, cose già successe in passato e che probabilmente succederanno ancora. Del resto, proprio la riforma del 1995 fu fatta senza la Flai, che firmò parecchi mesi dopo. Ma perché il dottor Sbarra dell’Anas nel suo comunicato lo nasconde “sotto ‘l velame de li versi strani”? Perché lasciare al solo Mantegazza la ragionevole posizione di chi sottolinea che “non era possibile procrastinare ulteriormente la conclusione del contratto per la responsabilità che le organizzazioni sindacali hanno nei confronti di tutti i lavoratori”?

Quando mai la Fai era andata a rimorchio una volta della Flai a non firmare un contratto già pronto, e dodici giorni a rimorchio della Uila nel firmarlo altrimenti i lavoratori ti inseguono per la strada?

Forse perché ora l’indicazione di Via Po 21 è per l’unità a tutti i costi? E allora il firmare senza la Flai rientra nel “si fa ma non si dice” altrimenti diventa un esempio?

Se le cose stanno così, c’è poco da sorprendersi se la Fai è la più piccola delle tre federazioni di settore e la Uila la sta scalzando come ruolo politico prima ancora che come numero di iscritti.

 

 

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14 Commenti - Scrivi un commento

  1. Il buonsenso usato da persone normali nel dubbio ha sempre suggerito il silenzio; diversamente nei corti di cervello e per di più megalomani appropriarsi del lavoro degli altri tanto chi lo viene a sapere come sono andate veramente le cose. Per questo vi ringrazio dal profondo del cuore per il lavoro meritorio che fate e del quale tutti i cislini onesti che sono tantissimi credetemi, vi devono riconoscenza. e l’invito a collaborare con le loro idee ad arricchire il già tanto seguito e qualificato Blog

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  2. Ragazzi: è stato firmato un ottimo contratto per 25 mila lavoratori. Mi spiegate che problemi avete? Sforzarsi un po’ di più degli altri per l’unità sindacale mi sembra un merito, non una colpa.

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    1. Un anonimo come altri · Edit

      Ragazzo: c’è qualcuno che ha detto che il contratto di Verona non è “ottimo e abbondante”? E allora che problema hai tu?
      Quanto all’unità sindacale, uno può anche sforzarsi. Ma sta di fatto che lo sforzo è stato inutile. E quindi sarà anche un merito, ma mi sembra un merito politicamente inutile. Il che è quasi peggio di una colpa.

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  3. Amico, che inviti a sforzarci io penso che l’invito devi farlo a te stesso perché come saprai immagino, un detto dice che “non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire” che poi dovrebbe essere lo stesso di non capire. Qui non si tratta di unità ma della solita furbizia parassita che anima lo stradino ed i suoi compari a cominciare da biancaneve ovvero sfruttare il lavoro degli altri a proprio vantaggio bada ho detto proprio, non degli iscritti, dei quali non glie ne può fregar di meno. Per essere più chiaro questi signori non si sentono minimamente al servizio del sindacato e i suoi iscritti ma al contrario si sentono padroni dell’uno e degli altri .
    Ecco perché bisogna mandarli tutti a casa se proprio non si riesce a mandarli in galera. Solo così si potrà ritornare ad una Cisl libera.

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  4. Vi attaccate al fumo della pipa. Ma qualche trattativa l’avete mai fatta? E se durante una trattativa prima della firma una organizzazione sindacale chiede qualche giorno per fare proprie verifiche voi glielo avreste negato?
    Oh si parla di 12 giorni mica 12 mesi….

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    1. Un anonimo come altri · Edit

      Dodici giorni dopo undici mesi, quando si è tutti riuniti per firmare e si è già con la penna in mano, non sono solo dodici giorni, sono un problema politico. Soprattutto se, dopo le “verifiche”, la Flai non ha firmato lo stesso. E quindi non è vero che era solo un problema di “verifiche”.
      E comunque, perché il comunicato di Sbarra ha omesso questo particolare, che invece quello di Mantegazza giustamente riferisce? Forse perché la Fai del nuovo conio non ha dalla confederazione il permesso di litigare con la Flai?

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  5. La scelta di chi amministra questo blog di pubblicare le opinioni di tutti è più che meritoria,ma non illudetevi cari amici “anonimi per necessità”,questo non insegnerà a vivere a Luigi Sbarra,fariseo licenziatore di padri di famiglia e boia di chi non perfettamente asservito o solo in odore di non esserlo,ne ai suoi interessati servitori. Questi infatti,che si dovrebbero guardare bene dall’alzare la testa dalla indefinita sostanza nella quale è immersa, si azzardano invece a mandare commenti volutamente provocatori ed offensivi delle tante persone serie che si limitano ad esercitare un sacrosanto obiettivo ed equilibrato diritto di critica, altrimenti purtroppo negato nella indefinibile entità che è diventata la C.I.S.L. degli attuali avventurieri e malversatori. V E R G O G N A (ma questi non la conoscono)

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    1. “Si azzardano a mandare commenti”. Quindi chi è fuori dalla linea è automaticamente un servo? Il diritto di critica vale solo per lei? E solo chi la pensa come lei può offendere con parole come “boia” e similari? Una bella doppia morale, non c’è che dire.

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      1. Si precisa che, nel caso in questione la parola “boia”, dopo attenta e scrupolosa valutazione, non è stata censurata perché l’amministrazione del sito, senza farla propria, ha ritenuto che fosse comunque una critica, seppure un po’ sopra le righe, ai gravi comportamenti della persona cui è rivolta.
        Una persona che, a proposito di “doppia morale” dice che gli altri devono essere trasparenti e poi non risponde a due domande che lo riguardano: quando e perché è stato assunto dall’Anas, da cui risulta essere in distacco senza averci mai lavorato, a quanto leggiamo nel suo curriculum? Perché da segretario confederale della Cisl guadagnava molto di più di quel che indicavano i regolamenti confederali?
        Senza contare il fatto che oggi, da segretario della Fai, guadagna più degli altri segretari di federazione.

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        1. Qui però non si parla solo di Sbarra. Si parla del trattamento che viene riservato ad alcuni commentatori che, per avere espresso opinioni difformi dalla linea del blog, vengono attaccati scompostamente dai pasdaran di turno. Moderazione vuol dire anche riconoscere un confine tra argomentare e offendere.

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          1. Il blog non può fare altro che garantire la libertà di parola. Che è la nostra linea. E lo dimostra il fatto che tutti possono scrivere, moderati o pasdaran che siano.
            Quanto alle “aggressioni a chi dissente dalla linea”, torniamo a far presente che il termine “boia” non era rivolto a nessuno dei commentatori intervenuti (altrimenti non sarebbe stato ammesso), ma a qualcuno che a chi dissente dalla sua linea riserva comportamenti più gravi di quello dell’offendere apertamente. Ad esempio facendo girare il venticello della calunnia con affermazioni di cui nessuno si assume la paternità e la responsabilità per non doverne rispondere nelle sedi opportune. Cioè non davanti a probiviri di comodo.
            Mentre noi, che siamo per la libertà di parola, diciamo pubblicamente che lui dovrebbe rispondere e non risponde di un’assunzione misteriosa all’Anas e di retribuzioni da segretario confederale che erano contrarie alle precise indicazioni del regolamento
            Ma questo, sul punto hai ragione, riguarda lui e non te.

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  6. All anonimo che si sente offeso rispondo che chi ha la coda di paglia se la brucia o piu volgarmente chi per primo sente la puzza e quello che l ha fatta

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  7. mi domando dov’è lo scandalo fino a prova contraria il termine boia indica la persona che esegue l’esecuzione di un condannato a morte. Nel nostro caso il termine è di boia rivolto a chi ha emesso la sentenza e l’ha anche eseguita trattandosi (bontà sua) solo in senso figurato e non reale licenziamentì; d’altra parte i giovani non lo ricorderanno ma il motto di boia chi molla (se la memoria non mi tradisce) nacque nel 1970 nella lotta per l’assegnazione della sede della neonata regione.
    Ancora una volta si ritorna al bue che da del cornuto all’asino

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  8. A quelli che sono intervenuti in difesa del boia(inteso nel senso anche troppo cortesemente spiegato dall’admin del blog),invocando pari opportunità circa il diritto di critica lamentando l’evidenziarsi di una “doppia morale”,senza ribattere nel merito perché credo che ad affermazioni pretestuose e provocatorie che si spiegano da sole non ci sia niente da rispondere,faccio però le seguenti domande:-perché Maurizio Ori è stato licenziato da un giorno all’altro(letteralmente)lasciandolo senza lavoro e con famiglia a carico? Che tipo di moralita’ c’è in una devastante carognata come questa? -E Gianpiero Bianchi perché è stato licenziato più o meno con le stesse modalità riservate ad ORI e con l’aggravante di essere vedovo con tre figlie a carico e quale è la moralità di tale ancora più “nobile” nefandezza?- Perché Sbarra (Luigi) non spiega le modalità e i tempi riguardanti la sua assunzione presso l’ANAS,e perché,lui autoelettosi paladino e propugnatore di comportamenti trasparenti (per gli altri non asserviti) nonché progettista e costruttore di “case di vetro”(quelle degli altri non asserviti),non spiega la natura e la plausibilità della sua retribuzione (gli importi,circa il doppio di quanto previsto dal regolamento,sono noti a tutti) e quale è la moralità che emerge dal profilo nobilissimo di cotanto galantuomo? A me,in cristiana attesa che prima o poi al male ed alla cattiveria saranno restituiti male e cattiveria,viene da gridare semplicemente e per il momento: V E R G O G N A!!! E se riuscite a racimolare,non so dove,un residuato di pudore,abbiate almeno la compiacenza di fare silenzio,altro che diritto di critica e doppia morale

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