Bonanni&Feltri

E’ tempo di libri in uscita per gli ex segretari della Cisl.

Il 6 dicembre viene presentato il libro su Pierre Carniti, il giorno seguente esce l’ultimo, attesissimo libro del professor Bonanni. In cui il prestigioso docente universitario di diritto del lavoro spiega perché le confederazioni non hanno più un futuro. Forse perché lui quel che doveva prendere ormai l’ha preso.

 

Un libro con prefazione di Vittorio Feltri, che ne fa pubblicare anche una presentazione sul suo quotidiano.

Ma cosa hanno in comune Feltri e Bonanni? Forse le idee? Non si direbbe, visto che uno ha guadagnato da vivere facendo il dirigente sindacale e l’altro scrivendo peste e corna dei sindacati e di chi li guida (con una acrimonia che lo ha portato talora ad esagerare ed a perdere delle cause che hanno costretto il suo editore a pagare dei bei risarcimenti danni).

Una cosa in comune però ce l’hanno, ed è la capacità di scegliere il momento migliore per andare in pensione al massimo delle condizioni, mentre in effetti continuavano a lavorare.

Di Bonanni sappiamo tutto – ammesso che non ci sia dell’altro da scoprire – su come sia andato in pensione schivando la legge Fornero alla quale non fece grande opposizione ed anzi diventando un grande sostenitore del governo Monti e poi di Scelta civica alle elezioni del 2013. Di Feltri rinviamo con questo link a quel che scrisse lui stesso, senza smentire granché, in risposta a chi lo aveva criticato perché chiedeva di alzare l’età pensionabile agli altri mentre lui si era messo in pensione da 53 anni (54 secondo la versione di Feltri).

Due bravi a chiedere regole severe per gli altri, dopo averle schivate per sé stessi.

 

Condividi il Post

6 Commenti - Scrivi un commento

  1. non c’è nessuno a Roma che vada e distribuisca quanto scritto da Fausto a suo tempo?
    nessuno che possa fare domande e portare dati? nessuno che possa chiedere a Bonanni conto del suo comportamento e di quello dei suoi sodali di segreteria?
    ma questo popolo che scrive e commenta questo sito è tutto nel resto d’Italia, nessuno a Roma o vicino

    Reply
  2. L’ho visto l’ultima volta ai funerali di Pietro MerliBrandini. Invecchiato più dei suoi anni ma ancora lucido e con la schiena dritta nella mitezza di una vita spesa al servizio di ideali in cui ha creduto.
    Ricordo il suo discorso di addio alla Cisl quando citò San Paolo… Ho combattuto la buona battaglia…Ho concluso la mia corsa. …
    Non condivisi molte delle sue scelte negli anni “70 e seguenti ma ebbi sempre rispetto dell’uomo e della sua integrità morale.
    Altri tempi si dirà…Altri uomini…altra Cisl…
    Una certezza mi conforta… Mentre su uomini come Carniti la storia non passerà il bianchetto dell’oblio, di quelli di oggi (salvo pochi) basterà un leggero vento di scirocco per disperderne le ceneri.
    PS : domani per la signora iena ridens sarà arduo destreggiarsi tra uomini Cisl come Carniti specie all’indomani del referendum per il cui SÌ ella tanto si era spesa come ai saldi di fine stagione.

    Reply
  3. Ma vi rendete conto, questo signore che in altri paesi starebbe da tempo nelle patrie galere o quanto meno sarebbe diventato l’emblema del peggior sindacalista mai esistito sulla faccia della terra si permette di andare in giro, fregiandosi del titolo di professore, a pubblicizzare suoi libri dove pontifica su cosa dovrebbe fare il sindacato per salvare la confederazione sindacale paventando il rischio che le federazioni di categorie possano metterne a repentaglio l’esistenza. Capite qual’è la sua vera preoccupazione? Non il bene dei lavoratori ma il suo e quello degli altri confederali.

    Reply

Rispondi a La base iscritti Cisl Annulla risposta