Gli antenati

Non abbiamo fatto in tempo a scrivere che Bentivogli e Faverin, cioè Fim e pubblico impiego, rappresentano i due estremi opposti nella Cisl di oggi che è uscito fuori il programma della cerimonia di inaugurazione della biblioteca centrale della confederazione, venerdì prossimo alla Domus Mariae a Roma. Dove si parlerà della Cisl di ieri, riproponendo esattamente gli stessi due poli.

Le testimonianze, leggiamo dal programma, sono infatti affidate a Franco Bentivogli, ex segretario della Fim nonché padre dell’attuale, ed a Franco Marini, uno che ha governato la Cisl a partire dal pubblico impiego. Praticamente gli antenati del Bentivogli Marco e di Giovanni Faverin.

E così, le “due anime della Cisl” si ritrovano allo stesso tavolo tanti anni dopo essersi fatte la guerra ai tempi di “tesi uno”  e “tesi due” e, prima ancora, sull’unità sindacale subito, sì o no.

La storia delle “due anime”, per la verità, è stata ufficialmente archiviata da un pezzo, e anzi quasi bandita da un’organizzazione in cui non si discute più di nulla, e tutto deve essere approvato all’unanimità per non rischiare il commissariamento. Ma poi, quando si deve raccontare qualcosa di non troppo deprimente sulla storia della Cisl, quasi fatalmente si torna a quei tempi, a quando ci si divideva fisicamente nel voto anche nel senso che si arrivava a dover votare per separazione (favorevoli da una parte della sala, i contrari dall’altra, e poi i conti non tornavano perché c’era sempre chi si agitava un po’ troppo) e magari le discussioni finivano a colpi di sedia invece che a colpi di sonno come oggi. Situazioni in cui, lo diciamo per completezza, la Fim era capofila di una fazione, ma dall’altra parte, ben più dei dipendenti pubblici e dei loro leader Marini, c’era la Fisba di Paolo Sartori. Cioè la Federazione che, se avesse voluto, avrebbe potuto provocare una scissione, come le era stato offerto di fare; e che invece scelse di non rompere l’unità dell’organizzazione, accettando di essere opposizione dentro alla Cisl.

Marini era, semmai, quello che si riservava la parte di chi arrivava alla fine e concludeva un qualche accordo che non sempre entusiasmava chi aveva combattuto in prima linea. Ma questo, di solito, lui non lo racconta. Così come non viene raccontato, di solito, che Mario Romani, il “padre fondatore” della cultura di tutta la Cisl, in quei frangenti stava con l’opposizione dura, cioè con la Fisba. Ma questo dipende anche dal fatto che oggi la memoria della Fisba è stata disciolta nell’acido della Fai commissariata dal dottor Sbarra dell’Anas.

Chissà, magari fra qualche decina d’anni il Bentivogli Marco e Giovanni Faverin  si troveranno ad uno stesso tavolo a raccontare di quando uno litigava con Landini e arringava la Leopolda e l’altro rifiutava lo scambio tipo calciomercato con Petriccioli. La notizia buona sarebbe che fra qualche decina d’anni ci sarebbe ancora la Cisl, cosa sulla quale oggi non ci sentiamo di scommettere; ma dall’altra parte non ci sentiamo di immaginare neanche che le vicende della Cisl di oggi, Fausto Scandola a parte, possano interessare granché le generazioni future.

Intanto, prepariamoci a questa cerimonia alla Domus Mariae (e qua, senza alcuna ironia, ci sta bene un “ora pro nobis”), una di quelle occasioni per dire belle parole sulla passato e sul futuro, ma dove non ci si rende conto che la continuità fra questi due elementi avrebbe bisogno di un presente all’altezza di questa storia.

E invece leggiamo sul programma che le conclusioni sono affidate a Biancaneve, anche a nome dei sette nani.

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8 Commenti - Scrivi un commento

  1. MA ALLORA I BUOI STANNO VERAMENTE SCAPPANDO DALLA STALLA SE SI SONO RIDOTTI A RICORRERE ALLA RIESUMAZIONE DI UNA CARIATIDE COME MARINI, OVVERO L’ATTILA DELLA DEMOCRAZIA PARLAMENTARE E DELLA DEMOCRAZIA CRISTIANA E DELLA CISL.
    E’ STATO LUI CHE HA AVVIATO LA ROVINA DELLA CISL RENDENDOLA QUELLA CHE OGGI E’. SAPETE COME DICEVANO PER DARE UNA IDEA DEL PERSONAGGIO? PENSA TUTTO IL PEGGIO POSSIBILE DI UN UOMO FATELO AL QUADRATO ED ECCO QUELLO E’ MARINI. iL MALE CHE HA FATTO ALL’ITALIA QUEST’UOMO E’ INIMMAGINABILE E INCOMMENSURABILE.
    PER UNA SMISURATA CONSIDERAZIONE DI SE STESSO AL CUI CONFRONTO RICHELIEU SAREBBE UN DILETTANTE; LA SUA SMISURATA AMBIZIONE L’HA PORTATO A USARE SEMPRE LA SUA INTELLIGENZA SICURAMENTE ACUTA PRO DOMO SUA TANTO CINICAMENTE DA ROVINARE L’ITALIA PUR DI ARRIVARE AD ESSERE CAPO DI STATO SUPPLENTE PER POCHI GIORNI.
    SE FINORA C’ERA ANCORA QUALCHE SPERANZA DI MANTENERE IN VITA LA CISL ADESSO SIAMO CERTI CHE SI CHIUDE BOTTEGA PERCHE’ DOPO DI LUI RIMANGONO SOLO ROVINE.

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    1. Poco da dire sulle critiche a Marini, semmai ti sei scordato di citare il Ppi fra le sue vittime, perché dopo la sua segreteria quel partito non si è più ripreso.
      Ma non ti sembra che qualche erroruccio lo abbiano fatto anche quelli che nella Cisl stavano dall’altra parte? Per dirne uno, il salario variabile indipendente?

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  2. se la cisl chiama ancora uomini come marini che ha notevolmente contribuito al collasso della cisl e presenta come nuovo faverin che e’ l’incarnazione della cattiveria umana unita a perfidia approssimazione narcisismo con tratti di paranoia fobica credo che la cisl e’ definitivamente finita.

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  3. se il 9 marzo rappresenta veramente quel sentimento di rivolta contro il malaffare e l’incosistenza della cisl e nella cisl questa inaugurazione sarebbe l’occasione giusta per organizzare una protesta: ci stanno tutti. quelli del passato e quelli come faverin bentivogli che vorrebbero essere il futuro ma solo per sé come gia’ hanno ampiamente mostrato con la gestione delle categorie. povera cisl!!!

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  4. Pier Luigi Trivelli (Orlando Furioso) · Edit

    Non capisco perché i commenti debbano essere anonimi, ovvero lo capisco ma mi stupisco. La CISL è sempre stata ritenuta un’associazione libera, ma soprattutto democratica dove il ibero pensiero era la sua forza. Ho visto il declino della Cisl non tanto con Marini, ma ne ho tastato con mano la sua portata con Bonanni. Un dittatore che ha corrotto la Cisl nel suo patrimonio più importante la libertà di pensiero. Oggi tutto è cambiato, siamo forse al minimo storico della popolarità dei suoi leader, siamo per la prima volta in difficoltà con gli iscritti un po’ in tutti i settori che erano la roccaforte della CISL, ossia la Scuola, la Funzione Pubblica e non riusciamo a captare nemmeno le forze nuove emergenti nel terzo settore. Se la CISL piange la CGIL non sorride, anch’essa con mille problemi organizzativi, dovuti in massima parte alla crisi e alla perdita dei distacchi nel pubblico impiego. Oggi la soluzione sarebbe il sindacato unitario con una forte autonomia delle categorie, ma al contrario proprio CGIL e CISL si dividono come due buoni partiti fra il no e il si al referendum sulla riforma Costituzionale. Una scelta comunicativa impropria e degna di due tifosi. Io voterò si, ma il fatto che lo dica il mio segretario nazionale mi fa un po’ rabbrividire. Comunque, credo che il sindacato se rimane quello di oggi avrà le ore contate, perché nonostante i proclami non sono in grado di rimanere al passo con i tempi (2.0, 4.0 4.2 sono retaggio di un linguaggio non sempre coincidente con l’evoluzione della specie).

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  5. Sul sig Faverin mi sono già espresso è sinceramente lo avrei commissariato non proposte di andare in confederazione dopo che il bilancio 2015 le risorse da tesseramento è sceso di 340000€ da quello del 2014 ma la cosa grave è che questo Signore il reddito pubblicato sul sito della f.P.è superiore a 70000€. Per fare che poveri dipendenti del pubblico impiego che sono 7anni che non hanno avuto un rinnovo contrattuale mentre al sig Faverin è alla sua Corte altro che spiccioli.Ma questo signore non è un dipendente PUBBLICO.?Certo infermiere in una ASL veneta.È se è un dipendente pubblico come lo è il regolamento economico tuttora in vigore della CISL le somme percepite come dipendente devono essere detratti dagli EMOLUMENTI dati dalla f.P cisl e non sommati .Ma come per Faverin e compani le regole ce ci siamo dati non valgono?io penso di si è sono sicuro che questo Signore unitamente alla sua corte dovrà restituire quello che non gli toccava. SVEGLIA RAGAZZI IL SILEY STA UCCIDENDO LA NOSTRA FEDERAZIONE CHE PER QUESTO SIGNORE MENO SIAMO MIGLIO STIAMO……..MEDITATE GENTE MEDITATE

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  6. Perdonate la clamorosa ignoranza; non sapevo che anche in Fim per i posti di comando s’andasse per linea dinastica – i Bentivogli.
    Solo che se vediamo come sono andate le elezioni negli States, non è detto che l’appartenenza a una ‘grande famiglia’ giovi e funzioni.
    Certo è triste se per guardare avanti si va con la testa all’indietro, facendo uscire Marini dal sarcofago.
    Non è detto neanche che la morte della Cisl, se ci sarà, sia un male assoluto. O anche di tutto il sindacato tradizionale. Forse può nascere qualcosa di nuovo e completamente diverso da ciò che è oggi, almeno me lo auguro.
    Reyah

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  7. definire “signore” faverin mi sembra un eccesso di generosità. bisognerebbe filmarlo nei momenti di gestione ordinaria della federazione in cui lui e il suo aggiunto/a danno il meglio in educazione e rispetto dell’altro quante bestemmie e telefoni in aria…quante minacce…la solidarietà valore fondante della cisl!!!

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