Facciamo un patto

La signora Anna Maria ha sempre una soluzione per tutto.  Ma non nel senso che sia capace di trovare ad ogni problema la sua soluzione. Al contrario, a tutti i problemi lei dà la stessa soluzione: “facciamo un patto”. Un po’ come quando non stai bene, e allora prendi un’aspirina che male non ti farà.

Quando si parla di economia, lei corre e propone “un patto per la crescita”, arriva il terremoto, e le lancia “un patto nazionale per la ricostruzione”, sulle pensioni propugna la necessità di un “patto sociale”. A Renzi lei l’aveva detto già due anni che per governare l’Italia aveva bisogno di un bel “patto per il lavoro” (ma lui, sciocco, il jobs act l’ha fatto da solo). Quando è morto Ciampi, lei ha rivendicato “l’eredità del patto sociale“. Le manca forse di raccontarci del suo patto con Raffaele Bonanni che le ha aperto la strada alla segreteria generale (a giugno 2014, se Bonanni non l’avesse fatta eleggere come suo aggiunto, lei sarebbe tornata a lavorare alle Poste per scadenza del mandato…), ma lei quando dice “ci vuole un patto” non intende raccontare queste cose e le clausole di certi accordi (ad esempio, come mai una volta eletta segretario generale, ha sempre difeso la pensione del suo predecessore?)

Solo il presidente della Confindustria l’ha anticipata per una volta, proponendo lui per primo “un patto per la fabbrica“; ma lei è stata prontissima a gridare il suo sì, senza neanche porre la condizione (un po’ volgare) che hanno chiesto quella proletaria della Camusso e perfino il crocierista suo malgrado Barbagallo, cioè di cominciare a rinnovare i contratti di lavoro.

Ma il vertice di questa ossessione la signora lo ha toccato, probabilmente, quando ha scritto sul “Sole 24 Ore” che se Trump vince le elezioni negli Stati Uniti, la risposta è “un patto contro i populismi”. Posizione di cui Trump, siamo sicuri, prenderà debitamente nota.

La cultura del patto, per carità, appartiene alla Cisl. Ma non siamo tanto sicuri che, ad esempio, la vicenda del voto americano (con i sindacati che appoggiavano il partito democratica ma tante famiglie che vivono del lavoro che hanno votato per il miliardario che non paga le tasse) dimostri che un bel patto risolve ogni problema. Perché se il patto con i sindacati ce l’aveva semmai la Clinton, ma poi molti operai hanno votato Trump, questo vuol dire che il problema non è “il patto”: è la capacità di rappresentanza di chi fa il patto, è il fatto di avere il consenso dei rappresentati e di saper proporre soluzioni nel loro interesse (e non, magari, nel tuo).  Ad esempio, in Italia il sistema “patto” ha funzionato abbastanza bene ai tempi di Ciampi, ha funzionato meno in altre circostanze, in altre ancora è stato deleterio.

Ma se non sei rappresentativo, allora il patto lo fai per cercare a livello di vertice quella legittimazione che non hai nella base, non hai dalla capacità di dare risposte a chi devi rappresentare. Per questo, oggi il patto rischia di servire alle organizzazioni per avere un ruolo che stanno perdendo (e la Confindustria è messa forse peggio dei sindacati) ma non agli interessi rappresentati.

E quindi chi vive di lavoro, da patti di questo tipo, ha più da perdere che da guadagnare. Compreso il rischio di essere spinti nella braccia dei populisti di casa nostra. Gente che dà risposte sbagliate, ma almeno ti risponde, invece di gente che non ti ascolta e continua a ripetere le stesse tiritere.

Tipo “facciamo un patto, facciamo un patto, pacciamo un patto…”

 

 

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7 Commenti - Scrivi un commento

  1. Il patto a cui ricorre sempre la Furlan è aria fritta a cui nessuno crede più, se a farlo sono personaggi la cui credibilità ed affidabilità è abbondantemente sotto zero. Come qualcuno ha scritto in passato su questo blog, è questione di fiducia e quando a proporlo é la Furlan, una postina che continua a ciurlare nel ,manico senza mai rispondere agli interrogativi, posti dal povero Fausto e ribaditi fino alla noia da questo blog. che fiducia può vantare tranne quella di essere una gran BUGIARDA, che prima va a casa e meglio è per tutti; in particolare per lei perché con l’aria che tira fra qualche mese potrebbe cambiare residenza da libera a coatta.
    Robin Hood

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  2. Rimando qui il commento dove è più consono…

    Avete letto il pezzo della Segretaria nostra sul Sole 24 Ore?
    http://www.cislscuola.it/index.php?id=3219&tx_ttnews%5Btt_news%5D=28309&cHash=dcd55030c1cc128e2553f1a2a9073b63
    Che paradosso? Un’ipocrisia sconfinata secondo me; serva di questo governo, fa di tutto e di più… Altro che Cisl apartitica! Lei espone il nostro sindacato ad una sconfitta possibile e tremenda.
    Qualora vincesse il NO al referendum perlomeno dovrebbe cospargersi di ceneri il capo e ritirarsi in silenzio!
    Vedremo.
    Ma c’è qualcuno che non è d’accordo con lei in Cisl? C’è un’opposizione? Un minimo di dialogo? Come è possibile sopportare le uscite di questa Segretaria generale? E la segreteria? Tutta compatta con lei? Non ci credo!
    La Cisl che ho conosciuto non è questa!
    Faccio un appello a chi ha responsabilità all’interno dell’organizzazione: rivoltatevi! La base sarà con voi!
    W la libertà! W una Cisl rinnovata! Via questa dirigenza lontana, lontanissima dal rappresentare la base!

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  3. vergogna VERGOGNA vergogna VERGOGNA vergogna VERGOGNA vergogna VERGOGNA vergogna VERGOGNA vergogna VERGOGNA vergogna VERGOGNA vergogna VERGOGNA vergogna VERGOGNA vergogna VERGOGNA
    mi vergogno profondamente di essere rappresentata da una simile persona che disonora il sindacato e ancor più tutte le donne che finora avevano con fatica, sacrificio e competenza riuscite a recuperare tanta strada sugli uomini.
    VENDUTA venduti VENDUTA venduti VENDUTA venduti VENDUTA venduti VENDUTA venduti VENDUTA venduti VENDUTA venduti VENDUTA venduti VENDUTA venduti VENDUTA venduti VENDUTA venduti VENDUTA venduti
    ECCO COSA SONO MA LA RESA DEI CONTI E VICINA LIBERATECI DAI MARIUOLI !!!!!!

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  4. Comunque mi darete atto che la Cisl è oramai furlanizzata (oggi mi dicono si sia dimesso il segretario usr Lombardia…) per cui la signora Annamaria ha vinto e il prossimo congresso sarà “all’unanimità” suo.
    La Cisl, di conseguenza, ha perso, perderà consensi, perderà rilevanza politica nei fatti. Già ora si affanna a vedere come grande conquista l’accordo sulle pensioni…
    Pazienza c’è tanto altro di bello al mondo!
    Chiudiamo miseramente una storia gloriosa fino a Pezzotta compreso.

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