Il 9 novembre 1989 cadde il muro di Berlino. Il 9 novembre 2016 cadrà il muro di Napoli?
Il consiglio generale della Cisl della Campania è stato convocato per quella fatidica data da Lina Lucci, segretario generale tuttora in carica. Ma non per rassegnare le proprie dimissioni, come avrebbe fatto chiunque altro si fosse trovato al suo posto (il 90 per cento del consiglio la vuole mandare via), bensì per mandare definitivamente a casa gli altri quattro della segreteria, che si sono dimessi per sollecitare il commissariamento (due uomini e due donne; lo sottolineiamo solo per dire che il discorso “se la prendono con lei perché è una donna” questa volta non attacca).
La fatidica data è stata annunciata dalla Lina furiosa alla fine di un lungo comunicato in cui dice alcune cose interessanti; o meglio, cose assolutamente non interessanti di per sé, ma che interessano molto coloro ai quali il messaggio è rivolto.
Ad esempio: “il mio silenzio è imposto dal rispetto delle regole di una organizzazione, la Cisl che ha una storia importante”. Traduzione: io so cose che farebbero fare “‘na figura ‘e mmerda” alla Cisl; ma per ora mi sono attenuta alla regola dell’organizzazione “i panni sporchi si lavano in famiglia” (ricordiamo qui che Fausto Scandola, e gli chiediamo scusa se evochiamo il suo nome in questo contesto maleodorante, fu espulso dalla Cisl per non aver rispettato questa regola. C’è scritto nero su bianco nelle infami decisioni della Cisl-probiviri).
E ancora: “in questi lunghi anni alla guida della Confederazione della Campania abbiamo svolto, sempre in piena sintonia con la Confederazione nazionale, un buon lavoro”. Traduzione: se mi mettete in mezzo ci vanno di mezzo chi era in segreteria con me e anche chi mi ha protetto a Roma. Sia nell’era Bonanni che nell’era Furlan.
E poi ancora invocazioni al codice etico, al rinnovamento e ad altre parole d’ordine della Cisl che raccontava di aver messo pulizia e trasparenza al primo posto. Con i risultati che stiamo vedendo..
A questo punto le cose sono due: o la Lina furiosa è come Hitler nel bunker, ha perso definitivamente il contatto con la realtà e continua a combattere una battaglia senza avere truppe né armi; oppure in questa partita a poker ritiene di avere le carte in mano per vedere il bluff degli avversari e vincere la mano.
E allora la domanda da porsi sarebbe: quali carte ha in mano Lina Lucci?
DAL CORRIERE DEL MEZZOGIORNO, articolo “DA QUEL POTERE DECLINATO AL FEMMINILE” di Iaia Caputo riprendo il passaggio dove la giornalista scrive “tutto ciò nell’obiettivo di neutralizzare, da un canto LA DENIGRAZIONE IN ATTO DELLA CISL e, dall’altro, IL RIPRISTINO DELLA PIU’ VIGOROSA ED EFFICACE AZIONE POLITICA E SINDACALE «per affrontare la grave crisi produttiva, economica e sociale che vive il territorio campano»” .
MI PERMETTO DI MUOVERE DUE RILIEVI CHE POI DIVENTANO DUE DOMANDE ALLA GENTILE REDATTRICE. NON LE PARE CHE INSISTERE COLL’ATTACARSI SEMPRE AL GENERE FINISCE PER TRASFORMARE LA VITTIMA IN CARNEFICE? MA QUESTO POCO IMPORTA AL MOMENTO.
QUELLO CHE INVECE VORREI SAPERE E’ QUANTI E QUALI ARTICOLI LA SPLENDIDA GIORNALISTA A PROPOSITO DEL PRIMO PUNTO OVVERO: LA DENIGRAZIONE IN ATTO DELLA CISL HA SCRITTO DALL’ESTATE DEL 2015 AD OGGI SULLA DENIGRAZIONE PER NON DIRE IL FANGO CHE HANNO BUTTATO SULLA CISL E TUTTI GLI ISCRITTI I SEGRETARI NAZIONALI TRA I QUALI IL CAMPANO CERRITO ?
UN POSTINO