La casa e la bottega

L’estate è la stagione delle chiacchiere sotto l’ombrellone, e il vento le porta via.

Però quest’anno, sotto l’ombrellone, gira una chiacchiera che rischia di essere vera, e che esprime meglio di tante altre cose la verità su cosa sia diventata la Fai: una dependance di Via Po 21, utile a piazzare pochi isolati più in là, a Via Tevere 20, chi vuol star vicino al palazzo principale.

Già l’elezione di Mohamed Saady a segretario nazionale era stata un segnale: scegliere il presidente dell’Anolf, il cui curriculum vanta una solida ignoranza sui temi agricoli e agroalimentari, come rappresentante della quota immigrati-donne della federazione (perché anche questa è bella…) aveva un chiaro significato: lo stipendio del presidente dell’Anolf (3.600 netti al mese; quasi quello che prende il segretario della Femca; molto di più di quel che prende il segretario della Fim) lo mettiamo a carico del bilancio della Fai, così Via Po 21 risparmia.

Ma non basta: se il vento dal mare non porterà via la chiacchiera che gira in questi giorni, alla ripresa settembrina accadrà che l’Anolf prenderà sede in Via Tevere 20. Per cui un ente della Cisl (un ente inutile? Lasciamo ai lettori il giudizio) viene messo a carico della Fai. Le cui proprietà immobiliari (perché le gestioni precedenti a quella attuale-autostradale avevano investito e creato un solido patrimonio immobiliare ora in mano a sua eccellenza il dottor Sbarra dell’Anas), acquisite nel tempo con i soldi dei lavoratori della Fai, vengono dirottate a beneficio di un ente della Cisl.

Per questo è stata chiusa la  fondazione Fisbafat, chiusa la Scuola nazionale di formazione Fai, chiuso tutto quel che c’era da chiudere di proprio e originale della Fai: perché il dottor Saady dell’Anolf possa fare comodamente casa e bottega.

Solo che la bottega è la sua, ma la casa la paga la Fai.

Quindi  non avevamo sbagliato a predire che sua eccellenza il dottor Sbarra dell’Anas era intenzionato a sfruttare per scopi diversi da quelli propri della Fai la sede di Via Tevere 20.

Ora si tratta di vedere cosa ci sarà scritto nel prossimo bilancio: perché ospitare una struttura esterna è, di fatto, un’uscita per la federazione. Ma con la strampalata impostazione contabile adottata dai compilatori, può essere anche che la mettano fra le voci attive, magari come “valore della produzione”, come “ricavi delle vendite e delle prestazioni”, o sennò come “altri ricavi e proventi”.

Tanto poi nell’esecutivo che approva il bilancio nessuno dice niente.

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5 Commenti - Scrivi un commento

  1. faverin lo premiano perché in questi anni ha vinto le rsu e aumentato il numero degli iscritti? o perché ha allontanato tutti i sindacalisti dalla federazione circondandosi di stagiste e yes man con il benestare di bonanni e tutta la segreteria conferderale? ma è questo il rinnovamento? ma via po sta in italia o e’ uno stato autonomo schermato che non vede la realtà, non legge i dati, non ascolta le persone, non legge i bilanci? O forse tutto questo non sa e/o non puo’ farlo perché artefice e complice di quello stesso sistema. una volta si diceva: w la cisl, w il sindacato. oggi direi: povero sindacato, poverissima (eticamente parlando) cisl.

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  2. anonimi per necessità · Edit

    Sempre per la serie “tanto l’Esecutivo non dice niente”

    Tutti nella ex Fiba sapevano che i Segretari Nazionali, i coordinatori dei settori e i capi dipartimento prendevano uno stipendio aggiuntivo a quello della propria azienda.
    Tutti sapevano che non veniva applicato il regolamento Cisl.
    Non essendoci i bilanci e le note integrative pubbliche abbiamo fatto una breve analisi dei bilanci dal 2005 al 2015 e si vede che “solo” dal bilancio 2014 sono state inserite le voci “Integrazione DL.564/97 distaccati retribuiti” per un esborso di €373.713,00 in aggiunta al saldo del 2013 e le voci “oneri sociali Inail-Inps-inpdap distaccati retribuiti DL.564/97” per un esborso aggiuntivo rispetto al bilancio 2013 di altri € 70.000,00.
    Totale esborso aggiuntivo rispetto all’anno 2013 di € 443.713,00.
    Tutto ciò a fronte di una consistente diminuzione di entrate per tesseramento.
    Dopo tutto ciò la domanda sorge spontanea: ma dal 2005 al 2013 come sono stati spesati gli stipendi dei segretari nazionali, dei coordinatori di settore e responsabili dei dipartimenti tutti distaccati retribuiti se l’unico modo è l’applicazione del regolamento Cisl e della legge 564/97?
    I componenti L’Esecutivo dove erano per 9 anni viste le approvazioni all’unanimità?
    La Confederazione dov’era visto che le circolari della stessa sono precise in merito, in tale periodo ha fatto delle verifiche?
    Come diceva l’Andreotti a pensar male ci si azzecca?
    Si ringrazia per l’ospitalità, per fortuna che ci siete.
    Viva la trasparenza!!!!!!!!!

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  3. TANTO POI NELL’ESECUTIVO CHE APPROVA NESSUNO DICE NIENTE”
    Questa conclusione, mi ha fatto riflettere su come siamo fatti noi Italiani e mi é tornato alla mente quando mio padre mi spiegò perché lui, che pure aveva affrontato tre anni di guerra (al fronte in nordAfrica e il resto prigioniero degli inglesi nei sobborghi di Londra) Mi disse che al suo rientro dalla prigionia si accorse di essere diventato più ant’Italiano degli inglesi stessi; spiegò che aveva condiviso i bombardamenti di Londra da parte delle V1 e V2 tedesche ed era rimasto sbalordito dalla reazione e partecipazione di tutti i londinesi al punto che ne parlava spesso con la sua ragazza di allora la quale non capiva la sua meraviglia.
    Un giorno erano in un giardino pubblico di Londra e lui, finito di fumare una sigaretta buttò la cicca a terra lei lo redarguì invitandolo a riprenderla lui reagì in malo modo accusando la ragazza di essere molto disordinata nella propria casa e afaceva tante storie per una cicca. La ragazza le spiegò che della sua vita e delle sue cose ne faceva quello che voleva ma della cosa pubblica no perchè era di tutti e per questo andava rispettata e conservata al meglio e poi aggiunse: vedi questa è per me una grossa differenza tra noi e voi italiani che vi comportate esattamente al contrario; curate il vostro interesse e trascurate quello pubblico noi no e lo piantò in asso seduta stante. Ecco, l’esecutivo che approva senza che nessuno dica niente mi conferma che il discorsetto dell’inglesina di 70 anni fa é sempre attuale

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  4. Per Anonimi per necessità.

    La Fiba dai tempi del filosofo Gallo in poi ha sempre sofferto del complesso d’inferiorità nei confronti della “grande” FABI che, a torto o a ragione secondo i punti di vista, con almeno dieci anni di anticipo rispetto alle altre organizzazioni sindacali, trasformò se stessa, con apparente successo, in associazione commerciale di servizi a favore degli aderenti. Ecco perché tutti gli altri sindacati del settore hanno poi ritenuto che anche per loro la strada fosse obbligata.

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  5. anonimi per necessità · Edit

    si ma lo statuto è diverso tra sindacato autonomo e confederale..
    eppoi ci sono collaboratori, in particolare uno, che da anni ha una cococo e gli viene pagato l’appartamento su Roma e le altre spese e rimborsi, cosa vietata dal manuale della Cisl.
    La confederazione dove è, forse è meglio rivolgersi agli organi di controllo esterni tanto dentro non cambia niente e chi ha il potere gestisce le regole come vuole, anche quelle fiscali/contabili.
    Il bello è che tutti sono corresponsabili in caso di verifica ma fingono di non saperlo e hanno firmato il modello fiscale Eas specifico con tanto di istruzioni Cisl.
    Che sia solo ignoranza?

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