A parte sua eccellenza il dottor Sbarra dell’Anas, commisa-tario generale della Fai, tutti gli altri membri della nuova segreteria hanno lo stesso stipendio lordo: eur. 6.031,000, che si traducono in un netto che, con qualche oscillazione, si aggira attorno a 3.600.
Solo che c’è uno di loro che ha un doppio lavoro. Perché Mohamed Saady oltre e prima di essere segretario nazionale della Fai con il compito di assicurare la rappresentanza della specificità femminile – non è un’ironia, è lo statuto della Cisl a dire così – è anche presidente dell’Anolf. E non da oggi, ma dal secolo scorso! Prima in tandem con l’indimenticabile Oberdan Ciucci, poi da solo. In questa veste, si è iscritto giovanissimo al Consiglio generale della Cisl. Ma non risulta che abbia mai lavorato, come operatore, né che abbia alcuna esperienza sindacale nel settore agro-alimentare.
Il che non gli impedisce di essere presidente all’Anolf e segretario alla Fai: potremmo chiamarlo il “presidentario”. Se poi abbia anche due buste paga non è dato di saperlo, perché l’Anolf non pubblica niente al riguardo.
Ma le regole sulle retribuzioni valgono anche per il presidentario? Perché se prende due stipendi, uno dei quali è già di 3.600 netti, siamo fuori.
E anche se prende solo quello della Fai c’è qualcosa che non va. Perché vorrebbe dire che la Fai sta pagando, con i soldi dei suoi iscritti, lo stipendio del presidente dell’Anolf. Il quale non ha alcuna competenza specifica né alcuna esperienza per fare il segretario nazionale della Fai, e infatti a Via Tevere 20 lo vedono poco perché c’è chi lavora per lui.
Un altro piccolo esempio di cosa sia stato il commissariamento della Fai; la maniera con cui Via Po 21 ha messo le mani sulle risorse di una delle strutture economicamente più solide della Cisl. Bonanni voleva che queste risorse andassero alla sua Filca, poi il congresso dell’Ergife ha cambiato il programma. E allora è Via Po 21 ad usare direttamente delle risorse della Fai per mantenere i suoi enti inutili.
E gli iscritti alla Fai pagano…
SUSATEMI, NON SO VOI MA IO MI SENTO SEMPRE PIU’ A DISAGIO IN QUESTA CISL E PER QUESTO
Permettetemi qualche domanda, che per tanti saranno banali ma, purtroppo la mia ignoranza, proverbiale almeno quanto la curiosità, mi spinge a chiedere aiuto a chi ne sa di più.
a) ho sempre saputo e pensato che chi ricopre incarichi pubblici o para-pubblici come penso dovrebbe essere considerato il sindacato non ha la FACOLTA’ ma L’0BBLIGO di rendere pubblici il proprio contratto, gli emolumenti e quant’altro inerente la sua carica e funzione. Dov’è che sbaglio?
b) cosa vuol dire dati sensibili? E perché sensibili forse perché scoprono gli altarini? Da quanto leggo ritorniamo alla privacy, ma questo è la solita furbata all’italiana fatta la legge trovato l’inganno quando si tratta di auto assumersi o auto elargirsi i mega stipendi si sbianchetta e si invoca la sensibilità dei dati. E’ cosi? Se no dove sbaglio?
c) se ho capito bene nella cisl , che per statuto si occupa di contrattazione e difesa degli stessi quando, è lei ad essere parte e controparte succedono cose paradossali intanto assistiamo ad una netta separazione tra i poveri parìa di impiegati e impiegate che vengono trattati e ricattati alla stregua dei poveri immigrati (e poi lo stradino Sbarra osa parlare di caporalato. Che cominci a dare l’esempio). Gli altri invece come l’esempio lampante di Saady passano con nonchalance da una categoria ad un’altra percepiscono gli stipendi che solo occasionalmente ne veniamo a conoscenza.
d) vi sembra corretto che tanti di questi dirigenti confederali che sono diventati tali prima ancora di avere un lavoro e quando poi l’hanno avuto (come nel caso dello stradino o di Saady è servito solo per raddoppiare lo stipendio? Perché devono percepire un altro stipendio se hanno quello del datore di lavoro? Posso capire i rimborsi spesa ma lo stipendio non ha nessuna giustificazione. Se poi non ha il distacco pagato allora deve pagarlo la confederazione ma nei limiti dello stipendio che prendeva sul lavoro più tutti i rimborsi per le spese necessarie ad esercitare la carica che ricopre.
e) che cosa ne sa dei problemi dei lavoratori una persona che non ha mai lavorato?
f) oggi abbiamo una pletora di impiegati e dirigenti confederali che ai tempi di Storti e seguire fino a Carniti erano inimmaginabili eppure allora le grandi aziende e piccole aziende crescevano e non scomparivano come adesso e gli operai occupati si contavano a milioni; oggi che tutto si è ridotto: le grandi aziende quasi non esistono più, le piccole e medie sono in perenna crisi gli occupati si assottigliano di giorno in giorno e quelli che restano si precarizzano nel frattempo però gli organici della cisl NON SI SONO RIDOTTI IN PROPORZIONE ANZI CONTINUANO A CRESCERE nel numero e negli stipendi. Vi sembra normale tutto ciò?
Perché CRUDELIA DE MON e chi come lei ha scienza e coscienza di questi fatti non ha mai ritenuto opportuno dare le opportune risposte a queste e tante altre domande dello stesso genere?
E’ sbagliato pensare che alleggeriti del lavoro che il sindacato richiedeva in altri tempi hanno cominciato ad utilizzarlo pro domo sua per la pura lotta di potere interna lasciando alle rsu le beghe sindacali. Però tra queste comincia a diffondersi una domanda: perché devo pagare l’iscrizione al sindacato se poi i miei diritti me li devo difendere da me? “Forse per giustificare l’esistenza di questi parassiti il cui unico lavoro che sanno fare bene è quello di arricchirsi alle nostre spalle”?
E qui mi fermo anche se da dire e soprattutto chiedere ci sarebbe ancora tanto.
IL POSTINO
BRAVO POSTINO CONDIVIDO TUTTO,ANCHE IN RITARDO.