“Credo sia cambiato il clima”, ha detto ieri la signora Anna Maria. Che non stava parlando di banalità metereologiche del tipo “non ci sono più le mezze stagioni”, ma di una cosa importante come l’incontro dei sindacati con il ministro del lavoro Poletti e l’immancabile sottosegretario Nannicini.
E cosa hanno ottenuto i sindacati grazie a questo cambiamento climatico? Qui la signora è più generica. Al massimo, le viene in mente di dire che la possibilità della pensione anticipata ora “ha sfumature un po’ diverse”. E una signora elegante come lei sa quanto charme può emanare una semplice sfumatura. Soprattutto quando c’è poca sostanza.
Contemporaneamente, sua eccellenza il dottor Sbarra dell’Anas racconta un’altra storia. Lui al governo aveva mandato a dire che sui voucher in agricoltura voleva “un più generale ridisegno della normativa” e che non bastava la tracciabilità; ma il consiglio dei ministri non deve aver capito molto bene la sua autorevole indicazione perché, invece, ha aumentato il limite massimo per questa forma di retribuzione. Cioè, sempre più voucher in agricoltura.
Una scelta “sbagliata, iniqua, in grado da sola di smantellare e destrutturare il rapporto di lavoro subordinato in agricoltura, e che pertanto va rimossa”, tuona ora sua eccellenza. Non sappiamo se spaventando o meno il governo.
Quindi il clima cambia in meglio a livello confederale ma contemporaneamente i sindacati non sono ascoltati sulle decisioni politiche concrete. Dove evidentemente c’è chi è più bravo di loro a farsi sentire. Soprattutto sui problemi dell’agricoltura.
Il fatto è che sua eccellenza il dottor Sbarra dell’Anas non lo sa, ma l’agricoltura è un mondo un po’ particolare, e non è che il primo esperto di manutenzione della rete autostradale può improvvisarsi grande leader del settore. Se non a parole.
La Furlan non ha capito che il clima cambierà davvero solo quando lei e i suoi simili scompariranno togliendo il disturbo e imbarazzo che creano in tantissimi italiani.
Nel caso specifico: La signora, ancora una volta mente spudoratamente quando dice che il clima è cambiato, perché continua a vendere fumo, imitando Renzi nella politica degli annunci che non si concretizzano mai. La verità è che l’incontro è servito per la campagna elettorale del ducetto per (ballottaggi del 19 prossimo) prendendo per il naso i pensionati; non e per caso che non è stato preso nessun impegno concreto.
DOBBIAMO METTERCI IN TESTA TUTTI, UNA BUONA VOLTA, CHE GOVERNO E SINDACATI NON FARANNO MAI I NOSTRI INTERESSI PERCHE’ sanno bessimo che simul stabent simul cadent ovvero che se va male per l’uno va male anche per l’altro. Noi serviamo solo per i loro interessi e loro ci gabbano quando dicono di servire i nostri perché da Bonanni in poi i loro padroni sono altri.
JE SUIS FAUSTO’
facciamo pulizia di questi cialtroni. l’unico modo,e non me ne vogliate, è di far cancellare i lavoratori e i pensionati dal sindacato. devono andare ba zappare la terra tutti.
“E’ molto facile dare la disdetta, ma non serve a niente. Bisogna combattere, bisogna impegnarsi” (dall’intervista di Fausto Scandola alle Iene)
Il vero problema dei dirigenti sindacali di un certo livello apicale è che non hanno alcun collegamento/dipendenza dagli iscritti, ai quali non sono mai chiamati a render conto. Gli organi presso i quali dovrebbero rendere conto, congresso, consiglio nazionale, esecutivo nazionale, sono in realtà amene ed inoffensive congreghe di nominati scelti dagli stessi per “fedelta”. In questo sistema autoreferenziale perverso è difficile intravvedere vie di uscita. Le battaglie dall’esterno sono in ogni caso praticamente impossibili, anche perché la magistratura interna ha le stesse caratteristiche di cui sopra ed opera in continuo conflitto di interessi fra la conservazione della sedia e la ricerca della “verità”; la magistratura ordinaria non vuole occuparsi di associazioni non riconosciute, come anche di recente ha dimostrato il caso Fausto Scandola. Purtroppo lo zolfo liquido per purificare non è consentito!