Nel famoso articolo di Enrico Marro sulla signora Anna Maria che sta mettendo persone “a lei fedeli” qua e là per costruire il “dopo Bonanni” (salvo tornare comunque a Bomba), i nomi che si fanno non sono tutti importanti. Anche perché quello più importante di tutti manca: Ermenegildo Bonfanti. Cioè uno dei “due o tre casi isolati su cui sarà fatta subito assoluta chiarezza”, come disse, quasi un anno fa, la signora Anna Maria quando uscirono le rivelazioni di Fausto Scandola.
Certo, mancherebbe anche il nome di Pierangelo Raineri (un altro “caso isolato” che resta lì e non lo smuovono manco le Iene…). Ma la Fisascat, o Fist che sia, non ha certo l’importanza della Fnp. Che, lo scriviamo per i nostri lettori meno addentro a queste storie, è uno dei posti di potere reale più importanti della Cisl.
Perché i pensionati sono la federazione più ricca della Cisl (sempre se di una “federazione”, si tratta, ma questo ora è un discorso troppo lungo…). E nessun segretario generale della Cisl può governare veramente l’organizzazione se non ha dalla sua i pensionati.
Ad esempio, Bonfanti uscì dalla segreteria confederale (dove lasciò il posto al dottor Sbarra dell’Anas) per essere messo da Bonanni alla testa dei pensionati. Come direbbe Marro, gli servivano persone “a lui fedeli” per costruire il “dopo Pezzotta”. Anche se poi, a quanto si sa, Bonfanti è uno di quelli che nel 2014 hano organizzato la congiura dei boiardi perché Bonanni fosse accompagnato all’uscita e sostituito con nostra signora delle poste. Perché anche le fedeltà vanno e vengono.
Il rapporto fra Bonfanti e la signora Anna Maria, comunque, è apparso subito stretto. E forse per questo Marro non ha avuto neanche bisogno di nominarlo nel suo articolo sui lavori in corso per il “dopo Bonanni” da parte della signora Anna Maria. Perché alla testa dei pensionati c’è già qualcuno “a lei fedele”.
Oppure il motivo è il senso del ridicolo: perché va bene che con la sospensione dell’incredulità puoi anche credere che la signora Anna Maria segna una “svolta” rispetto a Bonanni (una svolta ben documentata dalle foto), ma indicare chi è stato messo alla Fnp da Bonanni come esempio del “dopo Bonanni” sarebbe stata più dura da credere. Tanto più che Bonfanti sarà pure un campione del “dopo Bonanni” cui lavora la signora Anna Maria, ma ha un reddito (legittimo) del tutto in sintonia con il “durante Bonanni”.
Ma la realtà è più semplice: Bonfanti, prima o poi, lascerà. Ma siccome è uno dei boiardi della congiura, detiene la golden share nel nuovo assetto di potere della Cisl. E vuol dire la sua su chi lo sostituirà, quando, e quale collocazione toccherà a lui.
Perché uno dei difetti dei pensionati nella Cisl, e parliamo dei vertici, è che non li puoi mandare mai in pensione. Perché ci sono già.
Di recente, un amico che da qualche anno mi tortura con frizzi, lazzi e prese in giro di ogni genere, sul fatto che resisto e insisto nel professarmi, cislino nonostante tutto e tutti; mi ha detto e non ho capito, se per celiarmi ancora una volta o per davvero, che il Bonfanti sarebbe un Generale dell’Esercito in pensione. Io non lo so, ma se la notizia fosse vera, tante cose si spiegherebbero dal punto di vista tattico-strategico utilizzato dalla signora visto che ha un consigliore/superiore super-specializzato in materia. Pazienza se poi come Cadorna usa i suoi prodi pensionati e compagnia come carne da cannone sacrificandoli per interessi superiori e di parte come in più occasioni abbiamo letto. POVERA ITALIA, COME POTEVAMO VINCERE LA GUERRA e ancor più povera cisl/pensionati !!! Cosa sei diventata? Dove vai?
Questa parentesi informativa però, se fosse vera, mi fa pensare che le carte del gioco le da il Generale che ha in pugno la Furlan e siccome la Presidenza del cnel è evaporata, non escludo altri appetiti di eguale o superiore portata del comandante per disaffezionarsi dalla segreteria nazionale Cisl che dopo la parentesi di una donna, soddisfatto la parità di genere si passerebbe a far valere i numeri dove i pensionati non hanno rivali . Vi sembra fantascienza?
IL VISIONARIO
Il problema non è che Bonfanti sia un generale medico, ma piuttosto come abbia fatto a diventarlo, stando in permesso sindacale e senza aver somministrato, probabilmente, neanche un’aspirina! Ma sappiamo bene come molte carriere di persone “distaccate” al sindacato siano state costruite nel tempo con grande sagacia!
A parziale discolpa di Bonfanti, solo il fatto che qualche vescovo in divisa è cosa ben peggiore, che fa rivoltare ogni volta nella tomba il povero don Milani, della scuola di Barbiana. Vi immaginate se il sacerdote fosse ancora vivo? Invece di scrivere la “Lettera ai cappellani militari” dovrebbe inoltrarla a Biancaneve e i sette attendenti.