Normale attività sindacale: un caso Fim

Nei giorni scorso abbiamo affrontato il caso Slp: due dirigenti sindacali licenziati per comportamenti che le Poste considera come prove di contatti con la criminalità organizzata, e che invece per l’esecutivo Slp, come dice un documento approvato alla presenza della reggente Anna Maria Furlan, sono solo forme di “normale attività sindacale” . In pratica si parla di una telefonata dalla Calabria a Milano per una raccomandazione. Solo che il raccomandante era intercettato dalla Procura di Milano che lo ha fatto poi arrestare accusandolo di riciclare i proventi illeciti della ‘ndrangheta.

Come abbiamo già scritto, se i licenziati sono estranei alla criminalità organizzata, è giusta la difesa fatta dall’esecutivo Slp (e, a giudicare da quel che abbiamo letto, le Poste non hanno portato prove); se invece non sono estranei, anche solo per essersi collocati nella zona grigia fra legalità e illegalità, la federazione che li ha difesi andrebbe commissariata. E la reggente dovrebbe dimettersi da segretario generale della Cisl.

Da allora, ci sono arrivate due segnalazioni di articoli che parlano di altri casi di “normale attività sindacale”

Il primo riguarda l’Anas e un’altra organizzazione sindacale (affermazioni che non siamo in grado di verificare; quanto al dottor Sbarra, al quale qualche lettore starà già pensando, l’articolo non ne parla; viene però citato nei commenti; e, par di capire, non in modo elogiativo…).

Il secondo, che potete leggere a questo link, riguarda la Fim. E lo riprendiamo perché i fatti riportati sono veri. Non lo diciamo noi, lo ammette la persona interessata. Che è Sandra Rizzo, segretario della Fim di Ferrara: per la quale “tutti i sindacati fanno così”. Cioè “segnalano i nomi all’agenzia incaricata dall’azienda di assumere”. Come dire, normale attività sindacale.

Ora, qui ha probabilmente ragione il nostro amico che ci ha consigliato di coltivare un po’ di inquietudine e di usare la virtù della prudenza nel giudicare. E poi, se abbiamo capito bene, il titolo dell’articolo è sbagliato: non è che si pretendeva da chi cercava lavoro di iscriversi prima alla Cisl come condizione per essere aiutato, ma dopo che le persone erano state assunte si spingeva perché si iscrivessero. E non è la stessa cosa. E comunque, qualcuno forse si ricorderà di aver letto su qualche libro di storia che la funzione primordiale del sindacato era proprio quella di ottenere l’assunzione dei propri iscritti.

E però un problema si pone: se così fan tutti, vuol dire che i sindacati hanno assunto una funzione di intermediazione che ufficialmente non compete loro. E quindi si dice una cosa e se ne fa un’altra.

Ma c’è anche un altro rischio, anche peggiore. Quello di essere percepiti, soprattutto da chi non riesca ad entrare al lavoro, come parte di un meccanismo regolato dalla logica del privilegio e non da quella del diritto. Un sistema consociativo e corporativo con le imprese, fatto di raccomandazioni alle Poste e segnalazioni alle agenzie nelle imprese, nel quale i sindacati diventano custodi degli interessi di alcuni, e non uno strumento a disposizione di chiunque. Parte di un meccanismo di potere che, fatalmente, esclude qualcuno e premia qualcun altro. Finendo così per alimentare rancore e voglia di rivalsa.

Che poi sono i sentimenti sui quali gioca chi vuole ridurre il ruolo della rappresentanza. Una componente in più della “notte del sindacato”.

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3 Commenti - Scrivi un commento

  1. Da: “Rugantino” —Come diceva Agatha Christie: “Una coincidenza è una coincidenza, due coincidenze fanno un indizio, tre coincidenze fanno una prova!
    i casi esposti sono una risposta più che eloquente ed esauriente ai dirigenti Cislini che non si spiegano la crescente disaffezione della società dalla cisl ed insistono nel continuare a guidare la macchina cisl senza patente e contromano con una sola certezza che è quella di andare a sbattere con ricadute per se (poco male) e per il sindacato (gravissimo)

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  2. Dalla Fim non me lo aspettavo.
    Alla Fai mi risulta che nell’alimentare lo facciano da tempo con gli stagionali e con gli interinali.
    Così come da tempo fanno le disoccupazioni al posto del patronato per ricavare soldi e nessuno dice niente, anzi il patronato ha problemi di risorse mentre la Fai ha fior di operatori, auto di lusso, pranzi fuori ecc.
    I piazzali delle sedi e dei recapiti sono pieni di Jeep e/o fuoristrada.
    Ho notizia di alcun iscritti che si sono cancellati causa il referente di zona che si recava ai recapiti in fuoristrada,
    si sono fatti una domanda: non poteva il sindacato dargli una utilitaria? perchè un sindacalista deve avere certi privilegi? stiamo parlando di iscritti in mobilità, disoccupazione, contratti solidarietà ecc.
    Ma ai vertici non interessa il tema e vanno avanti come niente fosse, anzi essendo amici dello Sbarra/Furlan fanno carriera con ottimi stipendi pagati dagli iscritti.

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  3. Per completezza delle informazioniLa signora Rosetta Raso e’ una madre doppiamente premurosa, non solo ha fatto eleggere il figlio … http://www.corrieredellacalabria.it/index.php/politics/item/37199-la-parentopoli-della-cisl/37199-la-parentopoli-della-cisl, e’ riuscita anche a sistemare la figlia Marzia negli uffici Enasarco calabresi https://www.enasarco.it/Allegati/29572653-cb9e-4b0c-a76e-9801e632cfb5.olts. E perche’ fermarsi li? Visto che tanto pagano i lavoratori ha deciso di creare un posto di lavoro da tutor regionale alla fidanzata del figlio d’arte http://archivio.giornaledicalabria.net/index.php?section=news&idNotizia=35012

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