Questa volta è toccato a Bruno Boco della Uiltucs.
La Uiltucs sarebbe la Fisascat della Uil; e Bruno Boco sarebbe il loro Pierangelo Raineri. Così come il nostro Raineri si è trovato davanti alle Iene, il loro si è trovato ad avere a che fare con l’inviato di un programma meno famoso su La7. Del resto, noi siamo la Cisl, e anche quando ci sbertucciano è giusto che lo faccia qualcuno più importante di chi va dalla Uil. O almeno proviamo a consolarci pensando che sia così.
Ma di cosa è stato chiamato a rispondere il collega della Uiltucs? Nulla di illegale; secondo la trasmissione, Boco, che presiede l’Enasarco col nome di Brunetto, ha comprato due case messe in vendite dall’ente. Una a Roma, per 421.516,57 € (la cifra viene mostrata da Roberta Lombardi, deputata del Movimento 5 Stelle, che fa vedere un contratto di vendita), una a Milano per una cifra non indicata.
D’altra parte, lo stesso Boco ci rivela un particolare interessante; in un comunicato sul sito dell’Enasarco nel quale annuncia querele, protesta perché queste informazioni (che lui definisce “false, tendenziose e diffamatorie” ma senza spiegare perché) sono state diffuse “proprio nel corso della più democratica delle attività, il voto degli iscritti a Enasarco per il rinnovo degli organi della Fondazione”.
E, in effetti, sul sito dell’Enasarco si legge che l’8 giugno l’assemblea dei delegati eleggerà il novo consiglio d’amministrazione.E la posta in gioco è alta.
In mancanza di uno Scandola nella Uil non sappiamo cosa prenda Boco dal sindacato (neanche Carmelo Barbagallo ha mai voluto rispondere alla domanda; però dal sito della confederazione ci racconta che ha cominciato a lavorare a 8 anni). Ma sull’Enasarco sappiamo qualcosa di più perché nel servizio viene intervistato un rappresentante della Federagenti, che aderisce alla Cisal, per il quale nel 2014 l’Enasarco ha versato al suo presidente 142.339 € (fra indennità e gettoni di presenza). La spesa totale per il consiglio di amministrazione, secondo la stessa fonte, è superiore al milione (e noi sappiamo dagli ‘Scandola papers’ che Raineri, uno dei 13 amministratori, negli anni passati prendeva dall’Enasarco più di 50.000 €). Ecco perché, si potrebbe pensare, sono partiti gli anonimi contro Boco. Non sappiamo da chi, ma possiamo pensare che non fosse necessariamente disinteressato.
E allora chi ha ragione? Chi ha qualcosa da difendere, o chi in forma anonima spinge per liberare il posto? Difficile dirlo. L’impressione complessiva è ancora quella: la notte del sindacato. E di notte, si sa, tutti i gatti sono bigi.
Per questo è importante che ogni tanto qualcuno accenda la luce.
Molto giusto quanto detto, anche se in modo troppo cortese per i personaggi, direttamente ed indirettamente coinvolti. Se ho capito bene, si potrebbe pensare ad un tentativo, da parte di qualche vecchia volpe oggi (col pelo malconcio) di annacquare le responsabilità con: un mal comune mezzo gaudio, o meglio con un: così fan tutti o ancora alla Craxi quando (ai tempi delle famose monetine di tangentopoli) alla Camera sfidò i parlamentari a dire chi di loro non avesse rubato. Se così é allora ritengo trattasi di un tentativo di difesa maldestro, squallido e penoso, degno ed adeguato ai personaggi in gioco.