L’annebbiamento (lettera aperta a Giampiero Giampieri)

Abbiamo chiesto al signor Giovanni Graziani di commentare un passaggio della relazione al congresso di autocommissariamento della Fai relativo alla formazione. Lui, in risposta, ci chiede di pubblicare questa lettera aperta a Giampiero Giampieri, per anni segretario regionale prima della Fisba e poi della Fai della Toscana.

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Occorre raggiungere nuovamente la qualità che ha caratterizzato l’offerta formativa Fai negli anni in cui la Segreteria Generale della Fisba affidò al professor Silvio Costantini la progettazione didattica (…) . Dopo anni di annebbiamento, dobbiamo tornare a quei livelli (…) (Luigi Sbarra)

Caro Giampiero,

in politica tutte le posizioni sono lecite, ed è giusto che ognuno di noi faccia le cose sbagliate che ritiene giuste. Certo, se due anni fa mi avessero detto che presto ci saremmo trovati su posizioni non solo diverse e neppure contrapposte, ma addirittura inconciliabili nei principi, come è nella situazione attuale, non ci avrei mai creduto. E invece ci devo credere.

Giampieri 1

Fino a poco fa, credevo però che almeno il passato fosse salvo. Che quasi trent’anni di amicizia non solo personale ma direi anche intellettuale e (perdonami l’enfasi) spirituale fossero un patrimonio di quelli che il Maligno, “colui che separa”, non può più rubarti.

Anche per questo, in uno dei momenti di nostalgia che, per fortuna in modo sempre più raro, mi prendono per gli anni passati, qualche tempo fa ero andato a vedere il sito della Fai Toscana. E mi aveva fatto piacere trovare alcune foto di momenti di formazione in cui eravamo assieme. E di quella volta che nel 1993 alla Fortezza da Basso a Firenze un gruppo di regioni della Fisba guidato da te organizzò un convegno che era una contestazione culturale forte della linea della confederazione (oggi non so se lo rifaresti, ma la vita ha le sue stagioni…).

Giampieri

Erano gli anni in cui il professor Costantini dirigeva la Scuola di formazione della Fisba; una scuola che, a sua volta, serviva a non dover dipendere dalla formazione confederale che, per giudizio anche tuo e un po’ di tutti, non era adatta alla nostra dirigenza. Sia sul piano culturale che sul piano politico. Infatti da noi fra i docenti più importanti c’era Mario Grandi, ignorato per decenni dalla formazione della Cisl (apro una parentesi: con tutte le colpe che ha avuto Augusto Cianfoni in vicende che gente ancora in servizio conosceva bene, gli voglio riconoscere il merito di aver fatto scrivere a Conquiste del lavoro almeno la notizia che Grandi era morto; altrimenti non se ne sarebbero nemmeno accorti).

Ora leggo nella relazione al vostro congresso che si vuole tornare a quegli anni ormai lontani. E se volessi fare polemica potrei commentare “chi meglio di te?”. Il problema è che tu c’eri anche negli anni successivi, quelli che il relatore definisce dell’ “annebbiamento” (per esempio?). C’eri tu a fare il tifo, c’ero io a collaborare, c’era Aldo Carera, ma sempre più preso da tante altre cose, e c’era Giampiero Bianchi. Che non c’è più perché qualcuno lo ha licenziato.

Il professor Costantini voleva molto bene a Giampiero. A lui e alla sua famiglia non sempre fortunata. E, pur conoscendone i difetti, lo ha sempre difeso anche quando in privato poi ci strigliava. Lui vedeva in Giampiero una persona che aveva la passione necessaria a continuare il suo lavoro nella Federazione, magari non da solo ma assieme ad altre persone (e io fra questi) che ne potessero moderare alcune esuberanze. Purtroppo ho fallito io, non sono riuscito a evitare che le sue esuberanze potessero essere prese a pretesto da chi gli ha fatto del male. A lui e alla sua famiglia. Lo stesso che ora, per screditarlo, si inventa “l’annebbiamento” (ma anche lui è poco lucido: infatti parla della qualità “dell’offerta formativa Fai negli anni in cui la Segreteria Generale della Fisba…”: spiegagli che sono anni diversi).

Scrivo queste cose non perché mi sia offeso (quello lì non mi può offendere neanche se mi sputa in faccia), ma perché sono un po’ arrabbiato con te. Ma come, io sto “annebbiando” la federazione e un amico come te non me lo dice? Continui a chiamarmi, come se niente fosse, a fare i corsi in Toscana e a farmi raccontare ai tuoi delegati quant’è bella la Cisl dove le categorie hanno la loro autonomia, mica come la Cgil? Ma allora mi stavi prendendo per i fondelli? Mi stavi facendo passare per bischero?

In ogni caso, scusami per averti annebbiato per tutti questi anni, spero che nel frattempo tu e gli altri amici abbiate ritrovato lucidità.

Un abbraccio, e buona sopravvivenza

Giovanni

PS. Qualcuno mi dice che saresti stato eletto nel collegio dei probiviri, e approfitto di questa lettera per un simbolico passaggio delle consegne, visto che – essendoci stata soluzione di continuità nell’organo a causa del commissariamento – non lo dobbiamo fare di persona. Peccato, perché mi sarebbe piaciuto farti l’ultima battuta: “va bene che nella tua provincia vanno di moda i rottamatori, ma di solito dovrebbe essere il più giovane che rottama il più vecchio”.
Giampieri 4

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2 Commenti - Scrivi un commento

  1. La lettera aperta dell’amico Graziani mi ha confermato la veridicità di quanto sostenuto, in una recente discussione , dal mio “Giampiero Giampieri” di turno il quale in una discussione del tutto simile ai fatti raccontati, candidamente mi dette dell’ingenuo esprimendosi così ” mi spiegghi come puoi non aver capito che oggi il denaro è diventato il nuovo Dio e ti ostini a vivere con dei valori che non esistono più?) Ed io risposi io ho fondato la mia vita e finche campo continuerò.
    Considerato che il giampiero é toscano da quanto ho capito gli dedico questo verso del suo corregionale.
    “I costumi e le mode degli uomini cambiano come le foglie sul ramo, alcune delle quali vanno ed altre vengono.”

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  2. Chissa’ se certi soggetti si chiedono se e quale sia il senso della loro misera esistenza. Il toscano ha continuato a “galleggiare” durante la gestione Cianfoni e quella successiva anche più triste, continuando peraltro a contrastare il conterraneo Sbarzagli, che era stato l’unico (o quasi) a metterci la faccia nel tentativo di evitare lo scioglimento della FAI, senza peraltro sospettare di essere finiti in un “tritacarne” scientificamente predisposto (regia confederale con alcuni segretari regionali utilizzando certi bravi soldatini che poi hanno fatto carriera…). Purtroppo è di questo che parliamo. È nauseante prendere atto del cinismo e della cattiveria gratuita con cui hanno “massacrato” persone serie e violentato la fiera storia di una federazione che aveva fatto dell’autonomia il centro del suo essere correttamente federazione della CISL per piegarla ai desiderata di arrivisti senza identità. Proprio perché è tutto così ingiusto,non è possibile che passi ancora molto tempo prima che esso stesso rimetta a posto un po’ di cose

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