2/Qualche cialtrone (il metodo Scandola, il metodo Sbarra)

“Sappiamo di qualche cialtrone, dentro e fuori la Fai, che in nome del principio di autogoverno, alterando fatti e circostanze, agita in modo scomposto la macchina del fango dopo essersi abbeverato lungamente alla fonte di una gestione opaca, molto opaca, e legato a visioni e concezioni personalistiche e proprietarie della Federazione” (Luigi Sbarra)

Se a noi Fausto Scandola è sempre piaciuto di più del dottor Sbarra dell’Anas è anche perché lui non avrebbe mai parlato come ha parlato lo Sbarra al congresso di autocommissariamento della Fai. Cioè dando del “cialtrone” senza dire a chi, accusandolo di comportamenti non onesti senza dire quali. E senza aver prima risposto alle domande di trasparenza che lo riguardano: quando sei stato assunto dall’Anas, quanto hai guadagnato da segretario confederale durante la gestione Bonanni (invece di rispondere, lancia avvertimenti. Quel “dentro e fuori la Fai” vuol dire: mi riservo di colpire i dirigenti e licenziare i dipendenti che saranno da me indicati come amici dei miei nemici).

Fausto Scandola invece ha scritto un anno fa ad Anna Maria Furlan dicendo chi era, quanto guadagnava (“il mio reddito complessivo, anno 2013, è di 54.125,00€”), cosa voleva e perché. Quindi, nel prosieguo della sua azione ha fatto i nomi e i cognomi, ed ha indicato le cifre a sostegno delle sue affermazioni. Cifre che riguardano anche il dottor Sbarra dell’Anas e che nessuno, salvo qualche situazione marginale, ha potuto smentire. Cose dette e iniziative prese senza alludere e senza lanciare minacce generiche.

Ecco perché Fausto Scandola non era un cialtrone.

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2 Commenti - Scrivi un commento

  1. Dispositivo dell’art. 595 Codice Penale
    FontiiCodice Penale LIBRO SECONDO – Dei delitti in particolare→Titolo XII – Dei delitti contro la persona (artt. 575-623 bis)→Capo II – Dei delitti contro l’onore Chiunque, fuori dei casi indicati nell’articolo precedente(1), comunicando con più persone(2), offende l’altrui reputazione, è punito con la reclusione fino a un anno o con la multa fino a milletrentadue euro.
    Se l’offesa consiste nell’attribuzione di un fatto determinato(3), la pena è della reclusione fino a due anni, ovvero della multa fino a duemilasessantacinque euro.
    Se l’offesa è recata col mezzo della stampa [57-58bis] o con qualsiasi altro mezzo di pubblicità(4), ovvero in atto pubblico[2699], la pena è della reclusione da sei mesi a tre anni o della multa non inferiore a cinquecentosedici euro.
    Se l’offesa è recata a un Corpo politico, amministrativo o giudiziario, o ad una sua rappresentanza, o ad una Autorità costituita in collegio [342], le pene sono aumentate(5)(6).
    Note
    (1) Rispetto all’ingiuria ex art.594, tale disposizione persegue la condotta dell’offendere RTVOLTA VERSO PERSONE NON PRESENTI,OVVERO NON SOLO ASSENTI FISICAMENTE, MA ANCHE NON IN GRADO DI PERCEPIRE L’OFFESA.
    I vigliacchi muoiono molte volte innanzi di morire; mentre i coraggiosi provano il gusto della morte una volta sola.
    (William Shakespeare)
    GIUDICHI IL LETTORE CHI E’ FAUSTO E CHI IL CIALTRONE

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  2. Accostare il nome di Fausto Scandola a quello di sbarra (e la minuscola non è un errore) anche solo per confrontarne la diversità di “metodo” e’ offensivo per la memoria di Scandola. Il confronto è tra un Uomo (e la maiuscola non è un errore) che ha avuto il coraggio e la forza di sfidare un sistema di potere autoconservativo/autoreferenziale e quindi marcio, tanto più inammissibile in quanto adottato da un “sindacato dei lavoratori” ed un soggetto, becero cofautore ed utilizzatore di quel sistema, che si permette la spudoratezza di dare del cialtrone senza neanche spiegare a chi. Ma come si chiamano questi metodi? Credo che la risposta ce l’abbiamo tutti!! Ed allora, come è possibile che non ci siano ancora azioni concrete che portino alla estirpazione della malapianta. È’ tutto troppo ingiusto perché non succeda qualcosa a breve.

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