Nel sindacato delle Poste

Secondo il sito del Sindacato dei Lavoratori Poste Slp-CISL, Mario Petitto è il segretario generale.

Petitto

Lo stesso sito informava, un mesetto fa, che Mario Petitto, nella sua veste di vice presidente di Uni (il sindacato internazionale dei servizi, che comprende anche  banche, commercio e molto altro) aveva aperto a Roma il quarto congresso di questa grande organizzazione. Al termine dei lavori i congressisti, evidentemente soddisfatti dell’accoglienza, lo hanno confermato nell’incarico di vicepresidente all’unanimità. Solo che, come risulta dalla notizia a questo link, lo avevano scambiato per uno della Cgil:

“The leaders of UNI Europa’s Italian affiliates took to the stage, with SPL-CGIL’s Mario Petitto – also Vice President of UNI Europa – welcoming delegates before handing over to Susanna Camusso, Secretary General of CGIL Nazionale)” .

Sempre il sito Slp ci informa che il 13 aprile scorso, Mario Petitto ha svolto la relazione politica davanti all’esecutivo Slp, alla presenza della Segretaria Generale della Cisl. Così come nell’ottobre del 2015 (tutte le informazioni sono tratte dal sito Slp) la Conferenza organizzativa del sindacato aveva approvato la relazione presentata da Mario Petitto.

Ma né la notizia sul congresso internazionale, né quella sulla riunione dell’esecutivo, né quella sulla conferenza organizzativa citano Petitto come segretario generale. Si limitano a chiamarlo per nome e cognome come autore di atti tipici del segretario generale.

E il motivo c’è: Mario Petitto non è più segretario generale, è sub-reggente. A reggere la federazione è la signora Anna Maria, che avrebbe tanto altro da fare, ma non si scorda il primo amore e, saputo che la federazione di cui ha la tessera (se paga il contributo; sulla sua busta paga è tutto sbianchettato…) rischiava l’ingovernabilità si è precipitata a reggerla. Facendo in modo che Petitto, forte del consenso della sua organizzazione ma eletto nel lontano 2003, non dovesse traslocare.

E allora, che problema c’è? Sempre Petitto è quello che guida la baracca… e si sa che la sub-reggenza è un trucco per aggirare il regolamento quando uno ha terminato i mandati. Un trucco non vietato dallo statuto ed ampiamente praticato un po’ da tutti a tutti i livelli (nella Fai commissariata abbiamo avuto due sub-reggenti regionali di un reggente, Augusto Cianfoni, che non faceva più parte dell’organizzazione). Per di più, in questo caso, un trucco autorizzato dall’attiva partecipazione del segretario generale della Cisl. Ma pur sempre un trucco.

E però i trucchi che funzionano all’interno possono non funzionare all’esterno, e ritorcersi contro gli interessi dell’organizzazione e dei lavoratori  rappresentati. Perché, come c’è scritto anche sul sito Slp, “il segretario generale ha la rappresentanza ufficiale e legale del sindacato“. E quando non c’è il segretario generale, a causa della reggenza, questo potere spetta al reggente, non anche al subreggente che manda avanti la baracca.

In altre parole, sul sito Slp c’è scritto il falso circa i poteri attuali del signor Petitto. Il quale non ha, in questo momento, alcun potere di rappresentanza generale. E chi parla con lui che si comporta come se fosse ancora il segretario generale, crede di parlare con chi ha un potere che invece non ha. Ma se il signor Petitto si siede e parla a nome del sindacato, la controparte può dirgli “a che titolo sei qui?”, o peggio ancora “scusa, tu chi sei?” (pur conoscendolo benissimo). Il che non rafforza il peso contrattuale dell’organizzazione.

Tutto questo a proposito di trasparenza e di rispetto delle regole; con l’attiva partecipazione del segretario generale della Cisl. Che alla conferenza di Riccione ha fatto approvare un regolamento dove si parla di tre mandati senza eccezioni; e poi l’eccezione la fa lei. Come con la Filca, di cui lei, prima donna a dirigere la Cisl, ha tenuto a battesimo una segreteria con sei uomini (nella Fai, invece, è tutto un altro discorso: solo uomini, ma la segreteria è a cinque).

Ma a questo punto non sarebbe più dignitoso, o meno canzonatorio, che la confederazione non facesse finta di dettare regole che poi applica o disapplica a seconda di chi è amico o non è amico? Non si potrebbe lasciare il buon Petitto fare il segretario generale finché ha il consenso dell’organizzazione, magari a vita? Non si potrebbe lasciare che ogni categoria decidesse da sola, entro alcuni criteri generali, di quanti segretari ha bisogno? E non sarebbe meglio smetterla di far finta che nella Cisl, come dice lo statuto, si promuove la presenza delle donne negli organismi quando non è vero, ed è il primo segretario generale donna a dire che va bene così?

Sempre meglio così che passare mesi a discutere di regole e codice etico, la cui applicazione è poi rimessa alla discrezionalità di una segreteria confederale non al di sopra di ogni sospetto…

 

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7 Commenti - Scrivi un commento

  1. Mi scuso per la drasticita dell’intervento…
    Ma purtroppo mi tocca constatare un fatto evidente!
    Siamo di fronte ad una situazione angosciante..fuori da qualsiasi rispetto dei valori che sono alla base della civiltà democratica contemporanea(almeno presunta)!
    E nello specifico..siamo di fronte ad una netta ed evidente violazione di una regola…violazione grave…gravissima…che prevederebbe l’espulsione dall’organizzazione…!!
    E Chi dovrebbe far rispettare le regole…non interviene!
    Fermo…immobile!
    E perché?
    Perché chi dovrebbe intervenire…
    Cioè la magistratura interna preposta a dirimere questioni di legalità interna…
    Dovrebbe ricevere l’ordine,la spinta,l’ok ad intervenire…da chi ha violato la stessa regola!
    Quindi non prediamoci in giro..
    Stante questa consuetudine…
    Posto che esiste questa situazione…
    Nessuno di quelli che hanno violato le regole statutarie sindacali saranno espulsi o costretti a dimettersi..
    Per il semplice motivo che nn si pone proprio la questione!
    Quindi…
    L’unico modo per tacciare questi fuorilegge(per esser precisi…attenendoci allo statuto…dovremmo chiamarli FUORIREGOLE)
    Sarebbe..anzi,È…l’intervento della magistratura ordinaria italiana…
    E qui mi domando..
    E soprattutto..
    Domando a voi…
    Ci sarebbe un’ipotesi reale per cui i giudici prendano in considerazione l’idea di sentirsi in dovere di intervenire per indagare,punire e fare giustizia di una situazione totalmente sballata e fuori dalle regole?

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  2. Finora ero convinto che le donne avessero una marcia in più degli uomini in quanto a etica e moralità nell’amministrare e gestire il potere ma mi rendo conto di avere toppato alla grande perchè, come la cronaca cislina e più in generale italiana dimostra, con frequenza quotidiana, una buona percentuale di quelle che hanno raggiunto livelli dirigenziali fanno rimpiangere l’altro genere.
    Bastano due esempi della cronaca recente per capire che c’è davvero da aver paura di donne al potere come L’ex ministro Guidi o la nostra postina, certo per motivi diversi ma il risultato é lo stesso.
    Gli esempi, che più precisamente chiamerei reati etico morali, reiterati a piè spinto dalla postina mi fanno rivalutare Berlusconi e non escludo, fra qualche settimana anche il duce.; perchè, entrambi non hanno fatto mistero della loro dispoticità anzi ne menavano vanto. Questa buona donna invece, nella sua angelica/mefistofelica innocenza vuol far apparire che tutto avviene nel rispetto della democrazia e delle regole basta avere il controllo di chi le interpreta ed il gioco è fatto. Povera illusa !!!! Non sà che“Lo ‘ngannatore rimane a piè dello ‘ngannato”

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  3. Ferrarotti Agostino · Edit

    Senza entrare in giudizi che non condivido, posso affermare che ci sono donne in gamba in tutti i settori che lavorano e producono meglio degli uomini, anche nel mondo sindacale. Certo è anche vero che dover rispettare a tutti i costi, la regola che nelle segreterie è necessaria una figura femminile, a volte pone dei problemi ; non di bravura delle donne , ma di esistenza delle figure adatte a coprire quel ruolo. Ma probabilmente è una questione di crescita dei delegati femminili che porterà fra qualche anno ad avere dirigenti preparati e gli uomini se ne dovranno fare una ragione.

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  4. COMMA 22

    ” solo chi è pazzo può rivolgersi ai probiviri, ma chi si rivolge ai probiviri non è pazzo ” e………… corre il rischio di essere espulso.

    I probiviri…. ” autonomi e indipendenti ” come ripete più volte il segretario generale nel sentirsi violentata dalle Iene. I probiviri nazionali … che Fausto Scandola ricordava agli amici sono ricompensati bene, (a partire dal Presidente), da chi devono controllare…… precisando le loro indennità anno per anno e concludendo che non vi era da aspettarsi nulla di buono.

    E i dirigenti Cisl che hanno ancora voglia di capire e vogliono fermarsi a riflettere sulla Cisl e su sè stessi possono iniziare ad informarsi sui contenziosi nazionali degli ultimi anni e leggere———— ” le sentenze “.

    I PROBIVIRI . IL PRIMO PASSO PER IL RINNOVAMENTO.
    SENZA AUTONOMIA E INDIPENDENZA NON VI PUO’ ESSERE RINNOVAMENTO.
    II probiviro eletto da chi deve controllare….

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  5. Ferrarotti Agostino · Edit

    Volevo un attimo commentare il contenuto dell’articolo partendo da questa domanda :
    “ma nella CISL confederale attuale comanda veramente il segretario generale FURLAN? ” Mi sono posto oggi questo dubbio per le troppe contraddizioni che la segretaria ha messo in atto dopo la sua elezione. Bisogna asserire, a onor del vero, che già il 24 settembre 2014 alla vigilia della sua elezione in un articolo della LA Stampa a firma di Roberto Giovannini con il titolo “Ora tocca a Furlan, la prima donna alla segreteria di Via Po ” il giornalista metteva in dubbio la sua capacità di essere in grado di guidare una confederazione sindacale cosi grande e con tante” anime” come la CISL. In particolare si diceva: …………omissis …………………
    “Ma per valutare le sue mosse da leader molto dipenderà dagli eventi. Certamente condivide l’idea tipicamente cislina che il sindacato e i corpi sociali intermedi rappresentino un cardine della democrazia. Possibile punto debole – concordano su questo sia gli estimatori che i critici – potrebbe essere la sua relativa carenza di esperienza come leader sindacale ad altissimo livello, quando si tratta di prendere decisioni anche molto rischiose. “…………………….omissis.
    Così abbiamo assistito ad una serie, a mio avviso, di infortuni sindacali :
    – commissione di inchiesta sul caso Bonanni promessa e mai attuata;
    – commissariamento della FAI;
    – espulsione di Scandola
    – esposizione compromettente dei Prodiviri
    – l’incapacità di dare risposte serie sui servizi delle Iene e tutte le notizie che già tutti conoscono che è inutile ripetere ;
    – incapacità di mettere in atto una vera riforma del sindacato e una mancanza di strategie di politica sindacale;
    – in ultimo segretari confederali che occupano posti nelle federazioni e segreterie che non rispettano gli statuti e i regolamenti.
    Tutto questo mi dà la sensazione che siano altri che stanno tirando i fili e guidando questo sindacato (dovrei dire continuano a guidare da dietro le quinte attraverso segretari complici) a loro piacimento e riconfermano nei ruoli persone di loro fiducia, anche se non aventi più diritto.

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  6. Condivido l’ analisi di Agostino sull’inadeguatezza al ruolo della segretaria e ancora di più l’estrema chiarezza della sintesi con cui ha elencato la maggior parte degli “infortuni” imputabili alla neo Maria Goretti.
    Anche l’idea di una regia fuori campo la ritengo più che plausibile non dimentichiamoci che IL GRANDE VECCHIO (che non è Napolitano) è ancora vivo e vegeto.

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  7. aldilà di quello che diranno i probiviri che sappiamo essere non imparziali, credo che sia doveroso da parte vostra e di chi vi legge in quanto iscritti fare ricorso contro le nomine.
    La mancanza della donna rende nulla l’elezione.
    Come diceva Scandola bisogna lottare e voi che potete lottate con le armi che avete cioè facendo i ricorsi.
    Obblighiamo i responsabili a pronunciarsi e poi eventualmente rendiamo pubblica la decisione.
    Anche questo è un atto di trasparenza.
    Il buon Fausto non ha avuto paura di ricorrere e una volta espulso di denunciare all’esterno.
    Buon lavoro e continuate.

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