La fatal Verona

C’era bella gente all’assemblea congressuale della Fai di Verona, dove è andata in scena l’undicesima puntata della telenovela “Il commissario vuol restare”. La trama è inutile che ve la raccontiamo, tanto le puntate sono tutte uguali: sempre la stessa scenografia (belle bandiere, un brutto manifesto), sempre la stessa sceneggiatura (con monologo del commissario che non dura mai meno di un’ora), sempre lo stesso protagonista principale … insomma, non succede mai niente, e quando hai visto una puntata le hai viste tutte.

Però questa volta, a far da corona al protagonista, c’era un certo affollamento, Oltre al segretario competente per territorio, Alessandro Anselmi (a questo link potete leggerne la relazione), c’era il segretario della Cisl di Verona, Massimo Castellani, e c’era due volte Onofrio Rota: una in proprio, come segretario della Cisl del Veneto, ed una come Andrea Zanin, il telecomandato che lui ha lasciato lì a fare il segretario regionale della Fai in modo da essere sicuro di avere almeno una federazione dalla propria parte.

fatal verona

D’altra parte, Verona è un posto importante per tanti motivi.

E’ la città di Giulietta e Romeo, è la città del pandoro e dell’Arena. E’ la città dove il Milan ha perso due scudetti sul filo di lana (nel 1973, a vantaggio della Juve, e nel 1990, a vantaggio del Napoli di Maradona), ed è l’unica città ad avere due squadre in serie A senza essere capoluogo di regione.

Sarebbe anche il territorio più importante per numero di iscritti e realtà produttive nella Fai, ma questo non lo diciamo altrimenti sembra che vogliamo dire “e allora perché gli ultimi due segretari regionali della Fai vengono da Treviso?”.

Di questi tempi, però, è soprattutto la città di Fausto Scandola. Del quale, ne siamo certi, nessuno avrà pronunciato il nome in presenza del dottor Sbarra dell’Anas, altrimenti sarebbe stato come chiedergli conto dei suoi emolumenti negli anni passati (per chi non se lo ricordasse, è il numero sei nella lista delle Iene).

Ma per noi, invece, è cosa buona e giusta ricordarlo ancora una volta, perché a noi sembra che la Cisl sia molto più nelle sue battaglie che nelle tiritere della signora Annamaria, o nei monologhi del commissario che non sa fare discorsi lunghi meno di un’ora proprio perché non ha niente da dire.

Invece Fausto ha detto, ha fatto, è stato uomo della Cisl fino all’ultimo momento, Con la serenità dei forti e la forza delle persone serene.

E’ grazie a lui se oggi Verona ci sembra il punto di partenza di un rinnovamento sindacale che, prima o poi, Iene o non Iene, dovrà arrivare.

Perché i commissari passano, le persone libere restano.

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Un Commento - Scrivi un commento

  1. Onore al Veneto che ha dato i natali ad una persona come Fausto e sicuramente in giro per il veneto ce sono tantissimi altri però, come dimenticare la sala piena di iscritti cisl della precedente tramissione delle iene che inveiva contro la giornalista scacciandola e difendeva i suoi padroni?
    La cosa piùtriste e avvilente di questa miserabile vicenda non sono biancaneve e i sette nani che il male se lo fanno da soli ad ogni loro intervento o comparsa pubblica ma i tanti sconosciuti iscritti che ripetendo una lezioncina imparata a memoria capovolgono il senso delle cose imputando a Fausto, alle Iene e ai tanti che lottano l’accusa di fare il male del sidacato.
    Qui si è arrivato al paradosso che una persona onesta come Fausto fa male alla CIsl e questi personaggi insignificanti sotto qualunque punto di vista il bene (ma il bene di chi? NON CERTO DELLA CISL).
    RIVEDETEVI LE IENE DI IERI SERA la dove la furlan accusa la giornalista di speculare sulla morte di scandola; ma capite qui siamo alla follia questa emerita ……… commette un mare di reati, calunnie ec. ec. e come si difende incolpando gli altri.

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