Pari o dispari

La Cisl è una, ma è fatta da tante organizzazioni diverse.

E’ “una” perché la Confederazione è unica, ma è anche tante cose diverse perché è fatta dei tanti sindacati che ad essa aderiscono.

“E allora?”, chiederanno con impazienza i nostri lettori, che questo catechismo cislino lo conoscono bene.

Chiediamo venia per questa pedanteria, ma il fatto è che ci è capitato di leggere e di rileggere alcune cose scritte dagli avvocati che rappresentano Via Po 21 in varie vertenze (come il nostro ricorso contro il commissariamento della Fai, o quello di Scandola contro la sua espulsione), e ne siamo usciti con le idee un po’ confuse. Per cui abbiamo avuto bisogno di rimettere ordine in testa.

Così, se davanti al Tribunale di Roma la tesi difensiva di Via Po 21 era che nella Cisl la confederazione è il padrone di casa e quindi può commissariare chi gli pare per i motivi che gli pare e senza render conto a nessuno (tanto da indurre l’inesperto giudice di primo grado, che l’ha bevuta, a definire una federazione come la Fai “articolazione organizzativa” della confederazione…), di fronte al Tribunale di Verona (dal quale Via Po 21 vuole spostare la decisione su Scandola per portarla nel più caotico foro di Roma), contrordine: la Cisl è fatta di strutture del tutto autonome fra di loro! E dunque Via Po 21 risponde solo di quel che si fa a Roma, quindi può essere chiamata in giudizio solo nella Capitale circondata dal grande raccordo anulare.

A questo punto sembra quasi che ci siano due Cisl al posto di una; quella dei giorni pari è costruita in maniera gerarchica ed ha Via Po 21 al vertice; quella dei giorni dispari è fatta da organizzazioni pienamente autonome. Una specie di sindacato a targhe alterne. Una situazione in cui non c’è più una verità sull’identità organizzativa della Cisl, ma di volta in volta si sceglie l’interpretazione che fa più comodo.

E, in caso di dubbio, si può sempre decidere a pari o dispari.

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  1. Che misero spettacolo ci tocca vedere. LA segreteria della CISL IN MANO A TANTI IMPROVVISATI FREGOLI (leggasi trasformisti a secondo della convenienza) che con pugno di ferro e cervello di gallina lentamente ma inesorabilmente liquidano quello che fu un glorioso sindacato.
    Perchè, se i fatti non smentiscono la notizia che circola, relativa agli iscritti del 2015,( diminuiti di 200 -300 mila unità) il futuro é segnato e loro rassegnati. Se così é possiamo tranquillamente dire ricorrendo al poeta …. EI FURONO SI COME IMMOBILI……da dare il mortal sospiro ? Confidate nella SPEME ultima Dea genti confidate.

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