Ne mancano tre milioni e ottocentomila

Sorride, finalmente, Anna Maria Furlan nella foto sul sito della Cisl che documenta la consegna al parlamento delle firme per la proposta di legge “per cambiare in fisco” (si spera in meglio), esibendo un vestitino in bianco e nero ed i soliti occhiali rossoneri (a proposito, di che squadra è il segretario generale?).

Le firme consegnate, annuncia con enfasi la Cisl, sono ben cinquecentomila, cioè dieci volte di più quelle necessarie per presentare la proposta di legge di iniziativa popolare.

Bel colpo! E però, parlando di numeri, ci torna in mente l’intervista di pochi giorni fa, nella quale al segretario generale veniva chiesto cosa pensava della campagna online a sostegno di Scandola, che aveva raccolto alcune migliaia di firme; e lei, sorridendo, premetteva che la Cisl ha “quattro milioni e trecentomila iscritte ed iscritti”. Come dire, non c’è paragone…

Ma dove stanno questi quattro milioni e rotti, se alla fine di una campagna sostenuta da tutte le strutture ed in tutte le sedi, le firme sono “solo” mezzo milione? Che è molto più di qualche migliaio, ma anche molto molto meno di tutti gli iscritti al sindacato.

Non è che per caso gli iscritti sono numeri, ma le strutture hanno perso il contatto? E che meccanismi come la trattenuta automatica dalla busta paga o dalla pensione hanno incentivato un distacco fra rappresentati e rappresentanti, per cui non si conoscono più le persone e non si riesce nemmeno a far girare la voce con l’invito a passare in sede cinque minuti, quando possono, giusto il tempo di mettere una firmetta per una bella proposta di legge nel loro interesse?

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2 Commenti - Scrivi un commento

  1. Ho sentito da fonte affidabile che in alcuni territori di periferia, a nord est, la raccolta delle firme per cambiare il fisco è andata avanti in maniera talmente lenta e poco fruttuosa, che per poterne raccogliere di più – in modo da non fare brutta figura con le segreterie regionali e nazionali – non sono state certificate correttamente, ma sono state autenticate a posteriori.
    Cambierà poco, di sicuro questa fantastica campagna resterà lettera morta.
    Completamente d’accordo sul fatto che le persone tra loro non si conoscono più; che c’è distacco fra i funzionari sindacali stipendiati da Cisl, ignari della realtà dei posti di lavoro, e i delegati RSU e a maggior ragione i volontari.
    Comunque molti iscritti la tessera la prendono per paura, perchè pensano d’essere più garantiti sul lavoro da un sindacato che è ‘ in buoni rapporti’ col governo. Qualunque sia, il governo… Di tutto il resto, non gliene può importare meno.

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  2. Non gettiamo fango su un bell’impegno che è stato portato avanti.Il certificatore (sindaco, consigliere, assessore) doveva essere presente all’atto della firma per riconoscerne l’autenticità, pena la mancata validità. E’ stato un bel problema trovarne la disponibilità a presenziare nelle assemblee.

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