Il gioco delle due carte (quasi tre)

2009 – Daniela Fumarola lascia la segreteria della Fai di Taranto per diventare segretaria della Cisl provinciale. Al suo posto sceglie e fa eleggere Antonio Castellucci.

2015 – Daniela Fumarola diventa segretaria generale della Cisl di Puglia (e Basilicata), al suo posto alla Cisl di Taranto (e Brindisi) sceglie e fa eleggere Antonio Castellucci (che, mentre la Fai nazionale è commissariata, lascia il posto alla Fai di Taranto ad un uomo venuto dalla Calabria).

2020 – Daniela Fumarola diventa segretaria confederale nazionale, e lascia il posto di segretario generale della Cisl di Puglia ad Antonio Castellucci.

2025 – Daniela Fumarola diventa segretaria generale della Cisl. Alla fine dell’anno viene pregata dal consiglio generale della Fai di scegliere qualcuno che regga la Federazione, incapace di reggersi da sola dopo un congresso chiuso nel segno dell’unanimismo. Per quel posto Daniela sceglie e fa nominare Antonio Castellucci (intanto l’uomo venuto dalla Calabria è diventato segretario regionale della Fai).

Uno dei prossimi anni – Antonio Castellucci finirà di reggere la Fai che dovrà chiedere a Daniela Fumarola chi farà il segretario generale.

Secondo voi, Daniela chi sceglierà e farà eleggere (e chi può essere un candidato per il posto da segretario della Cisl di Puglia, almeno finché regge l’asse trans-ionico)?

Grazia La Terza per il9marzo.it

TRASPARENZA – Questo blog è stato finanziato con eur. 32.700 dalla Cisl che ha perso la causa per diffamazione intentata contro di noi ed ha dovuto pagare le spese.

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14 Commenti - Scrivi un commento

  1. Buongiorno. Mi chiedo una cosa. Dal vostro punto di vista, una segretaria generale e la Segreteria generale che deve far reggere/governare una Federazione nella quale 10 federazioni territoriali hanno manifestato dissenso, ha il diritto (e dal mio punto di vista coerentemente) di cooptare un proprio fedelissimo (che evidentemente stima e che proviene da quella stessa federazione ) o no?
    Pensate che altre Segreterie e Segretari avrebbero fatto scelta diversa?
    Non si tratta di massimi sistemi. Ma di scelta politico sindacale ineccepibile.
    Poi criticare è molto più facile di condividere.
    Ma qualche volta occorre anche provare a posizionarsi nelle situazioni altrui.

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    1. Se ne fai una questione di stima, verrebbe da dire che in tutta la Cisl lei stima solo Antonio…
      ad ogni modo il problema non è lei né chi sceglie lei secondo criteri di fiducia personale (che, per definizione, non sono criteri politici), il problema è la Fai che, non avendo difeso il proprio voto congressuale del 2014, oggi non è capace di autogovernarsi.

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  2. Non so se è una leggenda metropolit (magari lo è davvero eh), ma sembra che, per Fumarola, la qualità maggiore di Castellucci, almeno in passato, fosse che non intervenisse mai e non rompesse quindi mai le … Ci siamo capiti.

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    1. quando il giro da cui si pesca é così stretto, il messaggio che si dà é di grande debolezza. Non è escluso che modifichino lo statuto per inserire nei gruppi dirigenti i propri animali domestici.

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  3. Concordo con quanto scritto dall’anonimo delle 14,52. Il cursus honorum parrebbe quello. Ma mi domando se ormai i congressi servano a qualcosa oppure se come re Artù nominava i cavalieri della tavola rotonda così in CISL il segretario generale da sire incontrastato/a decida per ogni categoria nazionale. D’altronde la Furlan senatrice passata dal PD a Italia viva insegna. Se per volontà di un segretario generale si può fare commissariare una struttura nazionale ( Fai Fp) o minacciare un commissariamento ( vedi Fim) nessuno può essere al sicuro. È una catena troppo difficile va da spezzare e che cambia il DNA della CISL. Niente opposizioni e chi si oppone è perduto. Un collegai ha detto che cosi fanno anche le aziende. Ma il problema è che la CISL non è o dovrebbe essere gestita come un’azienda, ma come un’associazione di persone.

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  4. Quanta strada hanno fatto negli ultimi 10 anni sia Daniela che Antonio Castellucci. Furono bravi in Fisba prima e in Fai dopo. Pur non appartenendo più a questa immensa Organizzazione, auguro ad ambedue di fare bene. In Puglia vi erano tre Federazioni provinciali molto efficienti: Foggia, Taranto, Lecce.
    Antonio Lafortuna, allora giovanissimo, lo proposi io alla Fai di Taranto. Poi ne persi le orme e oggi non ho notizie riguardo alle sue capacità. Spero abbia mantenuto le promesse di buon operaio nella vigna e nell’orto. Se non fosse per le troppe gramigne che hanno minacciato il buon grano, oggi ci sarebbe di che rallegrarsi per tanto successo delle barbatelle di casa Fisba. Il buon Seminatore Gorini fu il vero mèntore di tanti successi anche se la storia (con la esse minuscola) non gli è stata grata.
    Buon lavoro e…schiena dritta a tutti !

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  5. In puglia? Facile: il segretario di bari che in più è stretto a doppio filo di interessi con l’altro potente pugliese che la fummarola ha voluto alla fnp Vincenzo Lezzi. Un passato nella Funzione pubblica, filogovernativo fino al ribaltone che estromise Faberin, ammanicato con poteri forti e meno forti. Uomo solo al comando e dalle tante esigenze economiche. Da trombato a premiato in poco tempo. Boccuzzi Lezzi sono una cosa sola ma chi comanda è il secondo. Come ha ben ricostruito Grazia nel 2020 tutti si aspettavano che diventasse generale il componente leccese della unione regionale. Ma la tipa avrà avuto i suoi motivi o non lo ama. Ha preferito l’autista, perché così era chiamato Castellucci a Taranto. E a bari, che è una città metropolitana quindi non una Ust qualsiasi, si fa il nome della regionale Fisascat o del regionale fim. Senza dimenticare il segretario di Taranto che viene dalla Fisascat e fra due anni potrebbe andare a coprire anche quella
    Categoria. Insomma il potere per il potere con una sola regola: scegliere persone senza grilli per la testa. Tutti segnali di una leader più debole di quanto dicano i cori in piazza santi apostoli (ma c’era davvero la piazza piena?) o erano solo supporter pugliesi? Debolezza anche nel non fidarsi di nessuno cui affidare la delega organizzativa. Davvero una rarità. Ma ogni giorno ne vediamo di nuove. Della cisl dei padri storici non resta nulla di nulla
    Ps: di Castellucci per quel poco che mi dicono posso dire che mi pare non avrà grandi qualità ma è uno che lavora. Cosa rara tra i dirigenti CISL di questi anni

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