Cosa è è successo alla Filca di Cuneo? E perché l’ex segretario generale che era stato rieletto pochi mesi fa ed è già sostituito da un reggente, scrive che alla Cisl servono “occhi nuovi” e “coscienze libere” per “tornare a essere ciò che era”?
Prima di parlare di questo, è bene fare un lungo, ma forse interessante, passo indietro e rievocare fatti che non tutti possono ricordare.
Ai tempi della signora Anna Maria (oggi nonna felice, soprattutto di avere dal Senato un’integrazione alla pensioncina) andavano di moda i commissariamenti. Oggi invece si preferiscono le reggenze, più leggere e con meno controindicazioni statutarie.
Noi lo sapevamo bene, e infatti (ormai si può raccontare) quando abbiamo presentato il ricorso contro l’illegittimo commissariamento, al di là della vittoria in tribunale che sarebbe stata bella e giusta ma anche un po’ difficile da gestire, puntavamo a riaprire il discorso e magari ad un compromesso che avrebbe potuto portare ad una reggenza per la Fai. E il nome che girava come ipotesi preliminare era quello di Uliano Stendardi, che non lo sapeva e magari lo scopre ora, perché veniva dalla Fai, sia pure dall’altro ramo rispetto a molti di noi, ma era anche legato alla confederazione come operatore. E comunque non era Sbarra.
Quel nostro commissariamento, a partire dal quale per noi è finita una storia e ne è cominciata un’altra, fu il primo della gestione Furlan e serviva solo al dottor Sbarra dell’Anas per diventare commissario, farsi eleggere segretario della federazione e uscire dalla segreteria confederale dove stava finendo i mandati, per poi rientrare a Via Po 21 e poter essere eletto segretario generale. Poi ci fu quello della Usr Campania, che serviva a eliminare Lina Lucci considerata ancora vicina a Bonanni, e a seguire quello della Fp, che serviva a eliminare Faverin come possibile candidato alla segreteria generale degli ex bonanniani e Daniela Volpato come sua possibile erede nella federazione (più tardi arriverà, senza commissariamento, l’eliminazione di Marco Bentivogli perché andava in televisione a esprimere qualche idea in italiano corretto, e quindi faceva ombra due volte a Sbarra).
Proprio in questi mesi, però, la Cisl si è rimangiata il frutto di due di quei commissariamenti. Alla Fp si è dimesso Maurizio Petriccioli, anch’egli appena rieletto (per motivi di salute, e secondo qualcuno anche per altri motivi); la sua uscita è stata accompagnata da quella di persone a lui vicine, delle quali non risultano particolari problemi di salute. Come Chiara Severino che, a quel che scrive Francesco Lauria sul suo blog, non era gradita a Daniela Fumarola (e viceversa). La Fp non ha però avuto bisogno della reggenza, ed ha eletto il nuovo segretario generale.
Più vivace e ricco di colpi di scena il quadro della Campania: nel giro di poco tempo sono arrivate l’uscita di scena di Doriana Buonavita, che fu eletta segretaria generale su designazione dell’allora commissario Ragazzini, la nomina a reggente di Mattia Pirulli (uno che smentisce con l’esempio il luogo comune che vuole i giovani portatori di rinnovamento e di idee fresche) e la conferma in appello della più ampia assoluzione di Lina Lucci dalle accuse che le aveva rivolto Ragazzini; il che ne fa la vittima innocente di una persecuzione architettata a tavolino.
Quanto alla Fai, ci arrivano voci sul fatto che ora perfino Rota dice che è stato bene non sciogliere la federazione per fare la FaiFilca. Il che richiederebbe da lui, che ha battuto le mani più di tutti al conseguente commissariamento, una pubblica autocritica, se non fosse che il personaggio non conosce il senso di questa parola, e ben poco quello della decenza (politica).
Ci sono comunque tutti gli indizi per concludere che la donna al posto di comando sta costruendo il suo sistema di potere, come gli altri hanno fatto prima di lei da quando la Cisl non è più una confederazione ma una holding, mettendo le persone che le servono nei posti giusti. E andando eventualmente in senso contrario a decisioni prese in stagioni nelle quali lei era perfettamente allineata a Via Po 21 e scalava velocemente le posizioni.
Non sappiamo se alla Filca di Cuneo la repentina sostituzione del segretario appena confermato rientri fra gli effetti periferici di questi sommovimenti, o se si tratti di conseguenze collaterali legate alle indagini della magistratura sulla Filca nella provincia confinante con Cuneo.
Quello che possiamo dire che la reggenza è stata affidata al segretario regionale Mario De Lellis. Cioè quello che nella vicina Torino, nella migliore delle ipotesi, non si era accorto di nulla. Il che, a cose normali, lo dovrebbe rendere inadatto a reggere anche un condominio.
Solo che se mollano lui, devono mollare anche chi sta sopra di lui. Ed evidentemente gli equilibri di potere nella holding Cisl non lo prevedono
Giovanni M. per il9marzo.it
TRASPARENZA – Questo sito è stato finanziato con eur. 32.700 dalla Cisl che ha perso la causa per diffamazione intentata contro di noi ed ha dovuto pagare le spese.
Proprio vero, al posto dei commissariamenti, ci sono reggenze lunghe o raccolte (indotte) di firme per chiedere le dimissioni, a volte solo minacciate, a volte attuate. Da Furlan a Sbarra per giungere a Fumarola, la storia va avanti allo stesso modo. Cambia solo la forma, ma la sostanza è uguale. Il pluralismo del quale la Cisl si è sempre giustamente vantata, non esiste più.