Una questione di civiltà

Neanche dopo che una povera nonna si è fatta eleggere al Senato con un comodo posticino sicuro in un listino bloccato le Iene la lasciano a godersi la pensione in pace! E così nei giorni scorsi, sei anni dopo gli incontri con Nadia Toffa, la signora Anna Maria è stata intercettata per le vie di Roma adiacenti al parlamento dalla giornalista Roberta Rei che le chiedeva una cosa semplice: cosa aveva fatto in relazione alle situazioni portate di assunzioni fittizie a sua conoscenza quando era segretaria generale a Via Po 21.

Le assunzioni fittizie sono quel sistema (già descritto da Report e oggetto delle indagini della procura di Milano) che serve a due cose: il sindacato può far distaccare presso di sé il proprio dipendente e risparmiare il versamento dei contributi (sui quali l’Inps pagherà la pensione come se  fossero stati versati; il che costituisce la truffa ai danni dell’istituto su cui indaga la procura di Milano); le imprese fanno un favore alle organizzazioni sindacali e si aspettano che le stesse organizzazioni se ne ricordino quando servirà.

Come è emerso nella puntata di ieri, la signora Anna Maria era ufficialmente a conoscenza del problema almeno per aver ricevuto una segnalazione da Frosinone, ed aveva risposto con la solita tecnica canzonatoria ed una letterina del tipo “Grazie, le faremo sapere”. Ed ora si offende se qualcuno le chiede perché non ha fatto nulla. Né a Frosinone né altrove.

Ma non è stata questa la cosa peggiore del servizio andato ieri in onda, ché l’arroganza della signora nel non rispondere a queste domande è cosa ormai nota: la cosa più triste è stata ascoltare le testimonianze che raccontano di una Cisl gestita come la peggiore delle aziende, dove chi rompe le scatole con questioni sgradite viene isolato fino ad essere allontanato (“La Cisl – ha detto una testimone al telefono – è piena di storie di questo tipo”).

Mentre la cosa più significativa l’ha detta Pippo Foti, autore dell’esposto da cui è partita l’indagine dei magistrati: un sindacato non può essere promotore di civiltà nella società e nei luoghi di lavoro se pratica la barbarie al proprio interno. Ma, aggiungiamo noi, purtroppo la vocazione ad essere promotori di civiltà e di giustizia è andata ormai persa. Per cui i dirigenti sindacali considerano semmai loro diritto approfittare dei vantaggi della loro condizione. E poi si infastidiscono se qualcuno dall’esterno (visto che dall’interno non sono ammesse domande né tanto meno le critiche) va a chiedere loro che cosa hanno fatto di quel che era loro dovere fare.

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  1. La Furlan è fuori dalla Cisl da due anni. Così ha dichiarato. Tanto è vero che infatti solo il 28 aprile 2022 è andata al Congresso FNP nazionale per spiegare la Fondazione Bonfanti di cui è Presidente! Meno di sei mesi. Fa. Una piccola bugia cosa volete che sia ! A proposito si è già dimessa per incompatibilità causa elezione al Senato ? O ci vuole qualche ricorso ?

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