“E’ inaccettabile” – 3/ a chi tornano questi quattrini?

Riassunto delle puntate precedenti – Senza che lei si accorgesse di nulla, la signora Anna Maria è diventata segretario generale della Cisl. Quando poi Fausto Scandola rivela in tv che a nome del segretario generale della Cisl risulta un lordo contributivo superiore ai 170mila all’anno, cioè più del doppio di quanto previsto dal regolamento, la Ventura Giovanna dice che non è vero perché “è l’Inps che ha sbagliato”. Quindi ammette che è vero. E in effetti i contributi versati dalla Cisl per la signora Anna Maria sono stati più alti del dovuto, così lei, sempre senza accorgersene, rischia di avere domani una pensione anch’essa più alta del dovuto. Come spiega alcuni mesi dopo un dottor commercialista, la Cisl ha ricalcolato la base dei contributi della signora aumentandola del 18 per cento, come se fossero soldi che lei riceve ancora dalle Poste. E forse lei credeva davvero di occuparsi ancora di raccomandate…

Se non ci fosse stato Fausto Scandola, la storia del 18 per cento in più a favore della pensione della signora Anna Maria non sarebbe venuta mai fuori. Anche perché nel frattempo qualcosa era cambiato e nel 2014, anno del passaggio da Bonanni alla Furlan, il lordo previdenziale della signora era stato sgonfiato di quel 18 per cento in più con il quale era stato artificialmente gonfiato nei tre anni precedenti (per pura coincidenza, siamo più o meno nello stesso periodo in cui qualcuno non ha firmato le carte sui soldi andati al pensionato Bonanni nel 2013, così che, come rivelato dalle Iene, il segretario generale della Cisl risulta aver preso dei soldi da lavoro dipendente ma non dalla Cisl).

Va in questo senso anche la lettera del dottor commercialista, quando scrive che “il totale delle competenze per gli anni 2011 e 2013 (qui probabilmente c’è un errore, e intendeva scrivere ‘dal 2011 al 2013’, ndr) è stato maggiorato del 18%…“. Nel 2014, infatti, nonostante due passaggi di livello in un anno (segretario generale aggiunto a giugno, segretario generale a ottobre), il loro contributivo a nome della signora scende da 177.439,72 dell’anno precedente a 156.568,90 (il massimo da regolamento per quell’anno sarebbe stato sui 98mila). Per cui la signora guadagna di più ma versa di meno.

E così “l’errore dell’Inps” che stava per far avere una pensione più alta del dovuto alla signora Anna Maria, naturalmente a sua insaputa, sarebbe rimasto sotto il tappeto, se Fausto Scandola non avesse rivelato che i conti non tornavano.

Ma, dirà qualcuno, almeno ora è tutto è a posto. Ci piacerebbe, ma purtroppo non è così. Quanto meno c’è un particolare che resta da chiarire. Un particolare per niente piccolo.

Sempre la lettera del dottor commercialista sottolinea infatti che “ad oggi, l’lnps detiene somme per contributi, versati negli anni dal 2007 al 2013 (e “dal 2007” vuol dire che ci sarebbe dell’altro da scoprire, ndr), che devono essere rimborsate ai singoli ed alla Cisl, in quanto l’Istituto ha incassato i contributi su imponibili non riconosciuti ai fini previdenziali“.

E qui c’è il problema. Perché l’Inps deve rimborsare “i singoli” oltre alla Cisl?

Se si trattasse di soldi presi dall’Inps in più sul reddito effettivo della signora Anna Maria, i soldi dovrebbero senz’altro andare a lei. Solo che in questo caso si tratta di contributi su soldi che non sono stati pagati, calcolati in base ad un aumento fittizio del lordo previdenziale (sul quale invitiamo a leggere la “versione di Caio” in un interessante commento che ci è arrivato). Quindi sono soldi che ha pagato la Cisl e solo la Cisl, non la signora Anna Maria.

Quindi sarebbe grave se fossero “rimborsati” a lei, che non li ha mai pagati. Per essere più precisi, sarebbe un ulteriore frode a danno degli associati.

Certo, qualcuno a questo punto potrebbe legittimamente obiettare che stiamo facendo il processo alle intenzioni, e che non è giusto accusare qualcuno per qualcosa che non è ancora successo. E forse questo qualcuno avrebbe ragione.

Solo che sono i precedenti, di Bonanni e della Furlan, a farci essere scettici sul fatto che questo aspetto non da poco sarà trattato con la dovuta trasparenza.

inaccettabile

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2 Commenti - Scrivi un commento

  1. A questo punto della miseranda vicenda, alcuni dati cominciano a diventare fermi, nel senso che per il combinato disposto di conferme e smentite dei personaggi, direttamente interessati o ad essi collegati, le denunce di Fausto si rafforzano ogni volta che qualcuno ne parla; pensiamo alla Ventura, al commercialista di Avellino a Caio ecc. E’ perciò penso che il problema non si può più liquidare con: si tratta di casi isolati, dovuti a semplici errori.
    Neanche lo scemo del villaggio, crede più a una simile versione. Mi permetto di aggiungere, al lavoro di Caio una precisazione per evitare interpretazioni riduttive; quando lui, nello spiegare la natura del 18% fa l’esempio che se dall’accessorio arriva l’8 % il restante 10 si aggiunge in automatico è giusto, però sarebbe meglio precisare che il 18 è un limite solo per la parte che l’inps mette di suo ma per gli stipendi delle cifre denunciate da Scandola il 18% sono briciole che vengono assorbite dai contributi corrispondenti agli stipendi; e come giustamente ha scritto questi hanno fatto aumentare la media degli stipendi da moltiplicare per il numero di anni di servizi. Se poi aggiungiamo che il massimo rendimento del giochetto lo hanno ottenuto tutti quelli che lo hanno fatto fino a Bonanni che come si sa, per pochi giorni ha evitato la legge fornero andando in pensione tutto col retributivo. Intendiamoci i vantaggi sono notevoli anche per chi va dopo ma in modo decrescente.
    Come si vede i punti oscuri sono troppi e ritengo molto improbabile che da parte della dirigenza ci sia la volontà di fare chiarezza nell’unico modo possibile ovvero rendendo pubblici le pensioni e gli stipendi di tutti i dirigenti sindacali cisl della segreteria nazionale regionale e ust confederale e di categoria, dalla fine della segreteria Pezzotta ad oggi. Ovviamente non gli passa neanche per l’anticamera del cervello di aderire alla richiesta e a quel punto avviare una raccolta di firme una tra gli iscritti e non iscritti per rivolgersi poi alla procura della repubblica.
    D’altra parte se per lo SNALS è stato fatto non vedo perchè non possiamo farlo anche noi visto che continuano a prenderci in giro ciurlando nel manico.

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  2. Je suis Faustò anche moi) · Edit

    sono perfettamente d’accordo e ribadisco quanto ho già detto in varie salse.
    Questi vanno denunciati.

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