Quattro punti per un dibattito

Un amico ci manda dalla periferia della Fai quattro punti per una discussione sullo stato della Federazione che ci permettiamo di riassumere così: a) Il commissario si comporta da segretario generale senza averne titolo; b) la gestione della federazione è priva di sostanza, con conseguente perdita di ruolo politico e contrattuale; c) la mancanza di confronto interno porta a scelte autoritarie come la chiusura della scuola di formazione; d) c’è la necessità di non limitarsi ad un dissenso sterile ma di usare tutti gli spazi possibili per costruire il futuro.

Li pubblichiamo integralmente perchè ci sembra che diano spunti importanti ed interessanti, ed anche come invito ad intervenire per tutti coloro che vogliono usare questo spazio per quel confronto che nella Fai non c’è più , in assenza di organismi democraticamente legittimati.

Chi vuole farlo può scrivere a info@il9marzo.it, o lasciare un commento sotto a questo articolo nello spazio dedicato

Primo punto: la gestione commissariale di questi cinque mesi ci dice che il commissario non sta svolgendo il lavoro di commissario, semplicemente “a babbo morto” si e’ accomodato nel ruolo di segretario generale senza che alcuno possa mettere in discussione le sue scelte.

Secondo punto: le scelte appunto rivelano una immaturita’ di non poco conto. Ricerca un rapporto con il ministro Martina “generalista” e quindi inconcludente, salvo poi essere dallo stesso ministro “tagliato fuori” quando sono in ballo cose importanti e si convocano le sole associazioni professionali agricole, vedi a proposito questione allevatori. Le manifestazioni nazionali della sola fai di gennaio non sono state supportate da alcuna proposta chiara che potesse almeno potenzialmente produrre valore aggiunto categoriale.
Si pensi a questo proposito ad esempio a una forte proposta di rivisitazione del sussidio di disoccupazione per i salariati fissi agricoli ed a una logica di affronto della tematica dei voucher meno difensiva e più “contrattuale”. Solo esempi per altro da verificare in un serio e convincente dibattito interno.

Terzo punto: gia’ il dibattito interno, quanto scritto su questo sito a questo proposito e’ eloquente, certo in primis il commissario, poi la confederazione e poi gli attuali segretari regionali hanno grosse responsabilità’, se manca infatti una sana e vitale vibrazione sulle tematiche categoriali, (come stiamo affrontando la stagione contrattuale nel settore alimentare? E le vertenze sui comparti specifici delicati come gli allevatori, la bonifica, i contoterzisti? Questioni gia’ di per se difficili, ma se affrontate con taglio generalista cercando al più una replica dell’esistente, ammesso che ci si riesca, che bene puo’arrivare agli associati della fai e alla fai stessa?) sul fronte interno già l’azzeramento del dipartimento formazione della fai nazionale e’ a dir poco scandaloso (e’nella facoltà di un commissario appena insidiato decidere da solo su tale materia?). Ma il di fatto nuovo direttorio di governo della fai, commissario più segretari regionali, pardon commissario con comparsa dei segretari regionali e’foriera di disastri per la nostra fai, sulle risorse tutti concentrati sull’abusato e quanto mai logoro problema della ripartizione interna delle stesse….temo che il risultato sarà un drenaggio di risorse alla Cisl.

Quarto e ultimo punto: rispetto alle osservazioni di contenuto sono ovviamente opinabili, ma le ho scritte allo scopo di trovarci pronti un domani su tutti i fronti evitando un dissenso sterile, per il resto trovo molto buono anche questa modalità di stare collegati e condividere un cammino porti dove porti.

Buona Pasqua a tutti.

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Un Commento - Scrivi un commento

  1. il drenaggio di risorse alla Cisl che dice il nostro amico, secondo me, vuol dire se la Fai non avesse messo da parte un po’ di soldi mentre altri spendevano troppo oggi sarebbe ancora una federazione governata con organi democratici.
    Infatti mica hanno commissariato la FIlca, anche se pure lei non si è sciolta!
    E poi, anche se Cianfoni ha sbagliato (comunque si è dimesso) sempre meglio essere governati male da una segreteria che deve fare i conti con un cosiglio generale che essere malgovernati da un commissario che fa gli interessi della confederazione ei segretari regionali pensano solo a tenere il posto o essere promossi in cambio di aver fatto gli interessi della Cisl invece che quelli della Fai cpme in Veneto

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