Tace il commissario, parla la Filca

Mentre il commissario osserva sulla vicenda Scandola un insolito silenzio (non che ci dispiaccia, ma un po’ ci sorprende…), a prendere la parola sono i nostri amici della Filca. Per assicurare che dalle loro parti non ci sono problemi.

La Filca-Cislricorda il segretario generale Domenico Pesenti, già protagonista con Augusto Cianfoni del tentativo di fusione con la Fai naufragato all’Ergife da decenni applica il regolamento Cisl con controlli sistematici sulla sua corretta applicazione e sulla tenuta e trasparenza dei bilanci, verificati da revisori professionisti e approvati annualmente dal Consiglio generale della categoria”.

Inoltre la categoria che Via Po 21 voleva accorpare a tutti i costi alla Fai, “predispone e pubblica da anni il bilancio consolidato di tutte le strutture e il Bilancio sociale nazionale“. E non basta.  “Negli ultimi anni ha predisposto a livello nazionale il servizio di tenuta delle buste paga degli operatori sindacali delle strutture territoriali”.

A legger tutto questo, c’è da chiedersi chi glielo faceva fare alla Filca di fondersi con la Fai; a questo punto Pesenti dovrebbe concludere il comunicato ringraziando i 171 delegati (contro 91) che non hanno votato per lo scioglimento della Fai (mentre la Filca si scioglieva all’unanimità in meno di cinque minuti), e che gli hanno evitato di “contaminarsi” con noi.

Ma forse il punto vero è un altro, il passaggio in cui Pesenti rivendica con legittimo orgoglio che

“nella attuale situazione di crisi la categoria a livello nazionale ha ridotto i compensi, e molte strutture territoriali hanno ulteriormente ridotto le retribuzioni”

Qui siamo con lui; perché quando le risorse calano un’organizzazione responsabile può sempre affrontare la situazione tagliandosi gli stipendi. Lo hanno fatto i nostri comuni cugini tedeschi dell’Ig Bau (agricoli&edili), scesi dopo la fusione da 700mila a 280mila iscritti, e che hanno dovuto tagliare perfino la pensione integrativa dei dipendenti, lo possiamo fare anche nella Cisl.

Eppure, ci sembra di ricordare anche un’altra storia. Ci era parso che qualcun altro dalle parti della Filca (con agganci importanti in Via Po 21), avrebbe preferito qualche altra soluzione a quella responsabile del taglio delle retribuzioni.

E che lo sporco denaro della Fai non desse fastidio proprio a tutti i nostri colleghi dell’edilizia.

 

 

 

 

 

 

 

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