Come ricordiamo tutti, appena finita la trasmissione di Report, sul sito della Cisl è comparso un comunicato in cui si sosteneva che tutto quello che era stato mostrato per un’ora (segretarie generali che promettono un’intervista ma non subito, poi non la concedono, poi scappano per non rispondere ad una richiesta di chiarimento sulla loro posizione pensionistica; segretari generali aggiunti che minacciano di ricorrere agli avvocati in risposta ad una domanda sulla loro assunzione presso un ente mentre dirigevano un’importante struttura sindacale; membri del collegio dei probiviri che negano la propria identità; allegri vignaiuoli che non gradiscono essere disturbati mentre curano il loro pezzetto di terra nella campagna toscana; ispettori confederali che ammettono, sotto anonimato, di essere uno strumento per allontanare gli sgraditi; segretari regionali della Fim che sono loro fratello; ex segretari generali della Cisl che rivelano come il regolamento economico venisse violato con ampia partecipazione degli interessati; segretari generali della Fnp che si erano scordati di pubblicare i propri redditi, eccetera eccetera) tutto questo e altro ancora non valeva perché: a) c’era Lina Lucci sotto processo: b) Emilio Lonati non aveva rinnovato la tessera.
Quanto al caso a), sappiamo tutti che Lina Lucci – che Report non aveva neppure sentito – è stata assolta tre giorni dopo; come sappiamo tutti che dal processo era uscito Salvatore Denza, accusato di appropriazione indebita al pari di Lina Lucci, per scelta della Cisl che ha così impedito un atto di trasparenza; come sappiamo che la signora Anna Maria, citata come test, non è andata a testimoniare neanche questa volta, come già a Verona al processo Weiss (testimoniare in tribunale non è come rispondere a Report, è un dovere giuridico come pagare le tasse).
Ora sappiamo anche che la richiesta di risarcimento presentata da Denza contro Lina Lucci, accusata di averlo diffamato, è stata respinta (e Denza dovrà pagare le spese processuali). Quindi, allo stato delle sentenze, Denza non è stato assolto nel merito, a differenza di Lina Lucci, e non è stato diffamato. Il quadro che così ne esce non è quello che racconta chi dice tutto d’un fiato “lacislèunacasadivetro”. Mentre nelle aule di giustizia il vento non sembra più tirare dalla parte di Via Po 21 e delle sue filiali sul territorio.
Quanto al caso B), oltre all’inconsistenza totale come obiezione di fronte a tutto quel che ha mostrato Report, Emilio Lonati ha già dato la sua versione dei fatti. Siccome però alcuni commenti hanno insistito nelle accuse, Emilio ci chiede di tornare a replicare.
E volentieri pubblichiamo di seguito il suo nuovo intervento
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Rispondo a te, “anonimo” che sul sito “il 9 Marzo” hai ripetutamente commentato con sarcasmo e voluta ironia la vicenda di quello che sarebbe stato il mio pluriennale mancato tesseramento con il conseguente grave provvedimento di “espulsione di fatto” dalla Organizzazione assunto dai probiviri Cisl.
Ti chiedo innanzitutto di rispettare – visto che arrivi anche a definire con un grasso “Ah…Ah…Ah…” il mio comportamento – il dramma,l’amarezza e la sofferenza anche personale che stanno dietro questa vicenda. L’ho sperimentato sulla mia pelle: la vita ti cambia radicalmente e – se ti senti condannato ingiustamente – le tue certezze sfumano,i tuoi valori vacillano.
Ti assicuro che non è facile accettare di essere cacciato – dopo 40 anni di impegno a tempo pieno in Cisl fatto con passione ,credo con competenza e , ti assicuro, con onestà – solo perchè non sei stato “allineato”,quindi considerato inviso e scomodo dal sistema (ti invito a verificare – se ne hai voglia- questa mia affermazione attraverso la copiosa e oggettiva documentazione a riguardo pubblicata anche su questo sito).
E questo obiettivo politico ,viene ottenuto prima con un ricorso ai Pribiviri contenente accuse artatamente amplificate o addirittura costruite,poi con il conseguente Lodo che – pur ridimensionado fortemente tali fatti- li sanziona però non con un “cartellino giallo” (cosa che poteva essere plausibile),ma con il “cartellino rosso” di espulsione dal campo dell’ impegno sindacale.
Non per farti cambiare opinione (non ho l’ambizione di riuscire a farlo),ma per onore della verità,cerco di rispondere alle tue obiezioni.
1) Perchè l’iscrizione non è stata fatta con tesseramento diretto ?
Ovviamente il motivo c’è . Io sono stato regolarmente e continuativamente iscritto alla CISL, da lavoratore attivo, per i miei primi 41 anni di vita associativa (fino al Dic.2013) ,con trattenuta diretta in busta paga ; andato in pensione,visto che da anni operavo sindacalmente nel Novarese ,sono stato costretto a passare (dal gennaio 2014) al sistema “brevi manu”,risultando essere questa l’unica modalità (stante il Regolamento FNP) ,atta a consentire l’iscrizione (e quindi la possibilità di operare) in un territorio diverso da quello di residenza. Io risiedo infatti in provincia di Varese e , se avessi optato per la trattenuta diretta sulla pensione attraverso l’Inps, la mia iscrizione sarebbe stata in automatico assegnata alla FNP locale,cioè Varese (e questo mi avrebbe impedito di presentarmi ,per esempio,ai congressi FNP di Novara).Ti assicuro che tale modalità (consigliata a suo tempo dalla stessa Segreteria Nazionale) , era utilizzata da tutti i dirigenti FNP “locali” chiamati ad operare al di fuori del proprio luogo di residenza.
2) Perchè l’iscrizione non è stata fatta alle ore 00,1 del 1°gennaio di ogni anno?
Nel 2014/2015/2016 mi sono sempre iscritto a inizio anno ; nel 2017,a febbraio.Visto che il Regolamento non prevede un termine max entro il quale devono essere fatte le isrizioni “brevi manu”(molte per esempio vengono fatte in occasione della campagna fiscale ,fino a giugno quindi),non risulta oggettivamente motivato l’addebito “ di ritardo” che mi è stato fatto dai Probiviri per il 2017.
E poi tranquilizzati,non c’era un interesse “speculativo” nel ritardare l’iscrizione,visto che la quota associativa applicata non è in dodicesimi,ma è comunque relativa all’intera annualità…
Sono anche convinto che l’appartenenza a una associazione passa sì dall’avere in tasca la tessera, possibilmente dal 1° gennaio ,ma soprattutto dal fatto che quotidianamente ,a partire proprio dal 1° gennaio …, dai il meglio del tuo tempo,della tua vita , delle tue risorse e delle tue capacità per essa. Verificare per credere.
Per quanto riguarda il 2018 ,la cosa è chiara. Come ho ammesso da subito , il ritardo nel pagamento della quota di iscrizione annuale è dovuto a una mia dimenticanza, avvenuta in buona fede . Non ci sarebbe stato motivo,dopo 45 anni di regolare iscrizione,di non pagare la quota tessera nel 2018.
Se poi tale ritardo fosse stato intenzionale – quindi a mia conoscenza – avrei potuto provvedere quanto meno a regolarizzare,anche se in ritardo, la cosa , iscrivendomi prima dell’arrivo della prevista visita ispettiva. Ispezione che, rispondo a un’altra tua affermazione,non rilevò alcunchè sul mio tesseramento ; quindi non mi sono iscritto per sanare eventuali addebiti, ma solo dopo essermi accorto della dimenticanza.
3) Perchè non si è rivolto alla Magistratura ordinaria?
Innanzitutto perchè ho voluto credere alla Magistratura interna,tant’è che ho coinvolto tutti i previsti livelli di giudizio.E anche se oggi,con profonda amarezza, devo prendere atto che non non è stata garantita dai Probiviri il ruolo di reale terzietà previsto dallo Statuto,non è mia intenzione rivolgermi alla Magistratura ordinaria : certamente per un problema di costi ,ma soprattutto perchè la delicata situazione famigliare che sto vivendo non me lo permetterebbe.
Quindi come vedi, caro “anonimo”, quanto affermato sul sito della Cisl che giustifica il mio allontanamento con il fatto che non avrei rispettato le regole di base ”non avendo pagato le quote associative per diversi anni” ,risulta essere falsa : ho regolarmente pagato per 45 anni la tessera Cisl, ho pagato in ritardo un solo anno . Visto che in un tuo commento affermi : “Quindi è stata una espulsione (se di questo si tratta) legittima”, ti invito a rivedere alla luce di quanto ti ho detto il severo giudizio che hai espresso.
Se così fosse,ne sarei contento.
Ti assicuro che io ho ingiustamente e duramente pagato per le mie posizioni critiche tenute dentro la Cisl. Non per altro .
Lonati Emilio 20 gennaio 2021
Buongiorno, vorrei condividere con il Sig. Emilio Lonati alcuni semplici pensieri e partecipare al dolore e alla amarezza che certe situazioni particolari possono portare a provare.
Gentile Sig. Lonati, voglio immaginarla con un panino in mano, seduto in uno degli uffici che ha sempre frequentato oppure con un piatto di pasta , condita con un sugo portato da casa.
Queste sono cose belle da ricordare. Danno il senso della dedizione, della partecipazione, del credo di una persona. Gesti come questi sono equiparabili all’accettazione (spesso alla proposta), di un aggiustamento verso il basso del proprio compenso. Danno senso al “troppo” impegno per l’Organizzazione e giustificano la “troppa” assenza da casa.
La ringrazio per aver scritto questi chiarimenti. Lei ci da esempio di una persona forte, decisa, sempre pronta a lottare per la verità. Condivido a sua amarezza perchè penso che il trattamento che le hanno riservato sia proprio inqualificabile.
La ringrazio perchè grazie a lei e a persone come lei, che iniziano a lavorare per l’Organizzazione il 1 di gennaio e terminano il 31 dicembre rimane la speranza di veder vincere la verità. Grazie.
I giudizi faciloni e pretestuosi sono ormai all’ordine del giorno nella casa di vetro. Però il tempo dà ragione ai galantuomini come Emilio e non ai cialtroni che servono solo a scaldar le poltrone e a battere le manine quando i capi li riempiono di parole buttate al vento
Ho avuto modo di constatare personalmente l’ operato di Emilio Lonati, quanto era per la mia RSU, il Coordinatore Nazionale.
Un solo aggettivo per definire il Suo lavoro INAPPUNTABILE !!!
Grande Emilio !
Non conosco emilio Donati se non per nome e forse visto o sentito parlare a qualche congresso,gli esprimo la mia solidarieta umana e politica,umana perche credo a quello che ha scritto,politica perche in questa organizzazione fino a qualche anno fa vigeva la regola del confronto politico,anche dello scontro se serviva,poi c’era chi vinceva e perdeva ma nessuno veniva mandato a casa per non pensarla come il capo(oggi capetti di piccolo cabotaggio)….non a caso in molte delle cose scritte o lette vigeva la frase di Voltaire….grossomodo…”non la penso come te ma faro in modo che tu possa sempre esprimerti”….altri tempi e altri sindacalisti….sindacalisti…????? capetti di una imprecisata srl….povera cisl
L elettorato passivo si può esercitare ovunque…a prescindere dalla residenza…mi pare chiaro ..quindi non accampiamiamo scuse..mi pare chiaro .ed evidente…il resto lo chiarisco meglio…ci si deve iscrivere al 31.12 e versare le quote…al 31.12 di ogni anno…..ma veramente ..la realtà è una che la segreteria del PO…e stata eletta con l 80 per cento….
Posso testimoniare che quando sono entrato in una unione territoriale come segretario confederale c’erano diversi non iscritti alla cisl ma segretari ……. suvvia … la cisl era così
Anche le paghette erano abbondanti?
A volte il rimedio è peggiore del male…questo mi pare di poter dire