Voi e il vostro sporco denaro!

In questi giorni si parla molto dei soldi della Fai. In maniera rovesciata rispetto a come se ne parlava prima del commissariamento.

All’epoca, quando la Fai doveva sciogliersi a vantaggio dell’operazione con la Filca, sponsorizzata da Via Po 21 e portata avanti da Augusto Cianfoni, tutti davano per scontato che la fusione avveniva fra una federazione in buona salute economica, la Fai, ed un’altra che soffriva le conseguenze di gravi difficoltà del settore, cioè la Filca.

Il sistema della bilateralità nell’edilizia (il cuore della forza della Filca) si era trovato senza benzina a causa della crisi, ed un’organizzazione sindacale forse un po’ sovradimensionata era considerata da tutti in difficoltà. Non per questo si ritenne di ripensare questo modello sindacale forte nei periodi di vacche grasse, ma un po’ troppo debole con le vacche magre. Anzi, la fusione FaiFilca sarebbe dovuta avvenire proprio all’insegna dello sviluppo della bilateralità e dei servizi. E d’altra parte anche nella Fai era cominciata da tempo una campagna tambureggiante della segreteria perché tutti i territori si rendessero conto dell’importanza, ad esempio, dei fondi per la tutela dei lavoratori.

Dopo il commissariamento, invece, contrordine compagni! Nelle casse della Fai non c’è rimasto più nulla!

Eppure qualcosa non torna; almeno a giudicare dal fatto, ad esempio, che fra Fai ed enti collegati (come fondi, e Fondazione) sono state fatte più assunzioni che licenziamenti. E che, pur potendo contare su di un avvocato di fiducia, già coinvolto come rappresentante della Cisl, il commissario si sia fatto rappresentare nel procedimento da noi promosso da uno degli studi legali più cari (e altrettanto prestigiosi) di Roma.

Se non paga di tasca sua assunti e avvocati, vuol dire che qualcosa dello sporco denaro della Fai deve esserci rimasto…

Condividi il Post

Commenti